martedì 9 ottobre 2018

lunedì, 8 ottobre 2018: data palindroma

 Purtroppo ieri non mi è stato possibile postare questo mio scritto. Lo faccio oggi. Tanto non cambia nulla. Non c’è neppure nelle mie parole rovescio di sorta.
*    È una data particolare quella dell’8/10/2018. Proviamo insieme a leggere da destra a sinistra i numeri e abbiamo la stessa data. Dunque, è una data palindroma. Una data senza rovescio. Una data fortunata. Come i nomi: Ada, Anna, Ava, Ebe. Ma ci sono anche altre parole palindrome molto belle come: ama o anima o, ancora, ara. Ebbene, quale parola più bella dell’imperativo: Ama! Un amore senza rovesci, appunto. E che dire di: Anima? Un’anima che rimane integra, pura, incontrastata nella sua essenza.
E: Ara? Cioè, altare. Dove la preghiera vola sicura fino al Cielo. Mi piace pensarlo. È bello pensarlo!
Lo stesso avviene quando ti capita di incontrare e conoscere due anime belle come Giovanni Gastel, grandissimo fotografo della Bellezza e altrettanto grande poeta e scrittore, e Angela Strippoli, straordinaria ricamatrice, che vive di poesia.
Allora è giusto leggere e commentare, con le emozioni di rimando che riesce a trasmettermi, una sua bellissima poesia che un verso di Gastel le ha ispirato.
E niente ha più rovescio. Tutto va come deve andare. E la emozione si fa filo che ricama pensieri e annoda anime.

"Mi scuso con te anima mia"
Mi scuso per non averti dato ascolto
quando per caso ti incontrai tra i fogli
vergati d'inchiostro e non ti seguii
L'odore di quella scrittura
la sento addosso
E di notte
svestita mi dorme accanto
fino all'ultima sillaba
È un canto
una preghiera
un ricamo
di parole taciute
"Mi scuso con te, anima mia"
in mille modi mi chiamavi
in mille modi rifuggivo
Il pregiudizio subito
ebbe la meglio
e abbandonai Il sogno vergato d'inchiostro
Mi votai alla sedia
e passai la vita
nel piccolo cerchio del telaio
Ricamai ad ago
chilometri di bisso
tra stupore e dolore
"Ti chiedo scusa, anima mia"
Per quel dì
che raccolsi il giardino perduto
tra le pagine di un libro
trovato per caso
e pensai
è tardi
È tardi per vivere
e ancora una volta
mi cucii addosso una specie di infelicità
Ma
non smisi di ridere e di sorridere di gusto
Votata all'insufficienza
faccio ancora fatica
ad entrare tra le pagine di un libro
Ma non ho smesso di stupirmi
M'incanto
a guardare le nuvole che mutano
mentre tento
una nuova scrittura
"Mi scuso con te, anima mia"
se oso
Analfabeta di libri
ancora m'innamoro
E rido e piango
per un sogno di carta 

https://mail.google.com/mail/u/0/images/cleardot.gif
È una poesia colma di rammarico per il talento ignorato, rapinato, deluso da altre urgenze della vita. Sembravano improcrastinabili e forse lo erano, ma tolsero alla donna che ricamava “chilometri di bisso/ tra stupore e dolore” la gioia e l’appagamento di quel “sogno di carta”, che ancora la cattura, mentre continua ad innamorarsi di libri e di parole.
E, così, oggi, prende in prestito quelle di un grande poeta dei nostri giorni, Giovanni Gastel, “Mi scuso con te anima mia” (che purtroppo non ho letto, quando è stata postata sulla sua Pagina, e non posso commentare), per chiedere anche lei scusa alla sua anima tradita.
Angela non pensava, da ragazza, di fare tanto male alla sua anima quando, un giorno, per caso, s’imbatté in un libro, la cui scrittura le rimase appiccicata addosso come una seconda pelle, “un canto/ una preghiera/ un ricamo/ di cose taciute”. E le fece compagnia nelle lunghe notti, e nei giorni di telaio e ago e filo, attorcigliato alle sue dita e alla sedia, che la tenne prigioniera per un’intera vita. Ma è difficile imprigionare un’anima che vola e s’incanta e ha ricami di cielo da scoprire quotidianamente, tra nuvole di lacrime e scintillii di sorrisi. fu una rinuncia dolorosa, non un incosciente rifiuto.
“Non è mai troppo tardi”, le ripete, perciò, quella sua anima incantata ad ogni libro che la chiama in un richiamo senza fine di stupori che cancellano l’insufficienza strumentale, avvertita ingiustamente come marchio e condanna. Perché, in realtà (ed è ciò che conta davvero!), migliaia di parole come stelle cadenti in un firmamento d’agosto le danzano in cuore con altrettante promesse di desideri da realizzare. È ancora tempo per farlo. C'è ancora un tempo per vivere di cielo. 
Per chi ha le ali non ci può essere un cielo capovolto. Non ci sono rovesci. Basta non perdere la via che conduce a quel "giardino" fiorito e mai "perduto" dei sogni...

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