Purtroppo ieri non mi è stato
possibile postare questo mio scritto. Lo faccio oggi. Tanto non cambia nulla. Non
c’è neppure nelle mie parole rovescio di sorta.
È una data particolare quella dell’8/10/2018.
Proviamo insieme a leggere da destra a sinistra i numeri e abbiamo la stessa
data. Dunque, è una data palindroma. Una data senza rovescio. Una data
fortunata. Come i nomi: Ada, Anna, Ava, Ebe. Ma ci sono anche altre parole
palindrome molto belle come: ama o anima o, ancora, ara. Ebbene, quale parola
più bella dell’imperativo: Ama! Un amore senza rovesci, appunto. E che dire di:
Anima? Un’anima che rimane integra, pura, incontrastata nella sua essenza.
E: Ara?
Cioè, altare. Dove la preghiera vola sicura fino al Cielo. Mi piace pensarlo. È bello
pensarlo!
Lo stesso
avviene quando ti capita di incontrare e conoscere due anime belle come
Giovanni Gastel, grandissimo fotografo della Bellezza e altrettanto grande
poeta e scrittore, e Angela Strippoli, straordinaria ricamatrice, che vive di
poesia.
Allora è
giusto leggere e commentare, con le emozioni di rimando che riesce a
trasmettermi, una sua bellissima poesia che un verso di Gastel le ha ispirato.
E niente ha
più rovescio. Tutto va come deve andare. E la emozione si fa filo che ricama
pensieri e annoda anime.
"Mi
scuso con te anima mia"
Mi scuso per non averti dato ascolto
quando per caso ti incontrai tra i fogli
vergati d'inchiostro e non ti seguii
L'odore di quella scrittura
la sento addosso
E di notte
svestita mi dorme accanto
fino all'ultima sillaba
È un canto
una preghiera
un ricamo
di parole taciute
"Mi scuso con te, anima mia"
in mille modi mi chiamavi
in mille modi rifuggivo
Il pregiudizio subito
ebbe la meglio
e abbandonai Il sogno vergato d'inchiostro
Mi votai alla sedia
e passai la vita
nel piccolo cerchio del telaio
Ricamai ad ago
chilometri di bisso
tra stupore e dolore
"Ti chiedo scusa, anima mia"
Per quel dì
che raccolsi il giardino perduto
tra le pagine di un libro
trovato per caso
e pensai
è tardi
È tardi per vivere
e ancora una volta
mi cucii addosso una specie di infelicità
Ma
non smisi di ridere e di sorridere di gusto
Votata all'insufficienza
faccio ancora fatica
ad entrare tra le pagine di un libro
Ma non ho smesso di stupirmi
M'incanto
a guardare le nuvole che mutano
mentre tento
una nuova scrittura
"Mi scuso con te, anima mia"
se oso
Analfabeta di libri
ancora m'innamoro
E rido e piango
per un sogno di carta
Mi scuso per non averti dato ascolto
quando per caso ti incontrai tra i fogli
vergati d'inchiostro e non ti seguii
L'odore di quella scrittura
la sento addosso
E di notte
svestita mi dorme accanto
fino all'ultima sillaba
È un canto
una preghiera
un ricamo
di parole taciute
"Mi scuso con te, anima mia"
in mille modi mi chiamavi
in mille modi rifuggivo
Il pregiudizio subito
ebbe la meglio
e abbandonai Il sogno vergato d'inchiostro
Mi votai alla sedia
e passai la vita
nel piccolo cerchio del telaio
Ricamai ad ago
chilometri di bisso
tra stupore e dolore
"Ti chiedo scusa, anima mia"
Per quel dì
che raccolsi il giardino perduto
tra le pagine di un libro
trovato per caso
e pensai
è tardi
È tardi per vivere
e ancora una volta
mi cucii addosso una specie di infelicità
Ma
non smisi di ridere e di sorridere di gusto
Votata all'insufficienza
faccio ancora fatica
ad entrare tra le pagine di un libro
Ma non ho smesso di stupirmi
M'incanto
a guardare le nuvole che mutano
mentre tento
una nuova scrittura
"Mi scuso con te, anima mia"
se oso
Analfabeta di libri
ancora m'innamoro
E rido e piango
per un sogno di carta
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È una poesia colma
di rammarico per il talento ignorato, rapinato, deluso da altre urgenze della
vita. Sembravano improcrastinabili e forse lo erano, ma tolsero alla donna che
ricamava “chilometri di bisso/ tra stupore e dolore” la gioia e l’appagamento
di quel “sogno di carta”, che ancora la cattura, mentre continua ad innamorarsi
di libri e di parole.
E, così, oggi,
prende in prestito quelle di un grande poeta dei nostri giorni, Giovanni Gastel,
“Mi scuso con te anima mia” (che purtroppo non ho letto, quando è stata postata sulla sua Pagina, e non posso commentare), per chiedere anche lei scusa
alla sua anima tradita.
Angela non pensava,
da ragazza, di fare tanto male alla sua anima quando, un giorno, per caso, s’imbatté
in un libro, la cui scrittura le rimase appiccicata addosso come una seconda
pelle, “un canto/ una preghiera/ un ricamo/ di cose taciute”. E le fece
compagnia nelle lunghe notti, e nei giorni di telaio e ago e filo, attorcigliato
alle sue dita e alla sedia, che la tenne prigioniera per un’intera vita. Ma è
difficile imprigionare un’anima che vola e s’incanta e ha ricami di cielo da
scoprire quotidianamente, tra nuvole di lacrime e scintillii di sorrisi. fu una rinuncia dolorosa, non un incosciente rifiuto.
“Non è mai troppo tardi”, le ripete, perciò, quella sua anima
incantata ad ogni libro che la chiama in un richiamo senza fine di stupori che cancellano
l’insufficienza strumentale, avvertita ingiustamente come marchio e condanna. Perché,
in realtà (ed è ciò che conta davvero!), migliaia di parole come stelle cadenti
in un firmamento d’agosto le danzano in cuore con altrettante promesse di
desideri da realizzare. È ancora tempo per farlo. C'è ancora un tempo per vivere di cielo. Per chi ha le ali non ci può essere un cielo capovolto. Non ci sono rovesci. Basta non perdere la via che conduce a quel "giardino" fiorito e mai "perduto" dei sogni...
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