martedì 16 ottobre 2018

16 ottobre: autunno d'incanto


Oggi il cielo nuvoloso, con sorprese di sole tra i rami nel giardino, mi fa nascere in cuore il desiderio di dipingere il giorno con i colori dell’Amicizia, del Sogno, della Bellezza perché la malinconia autunnale non spenga i doni del Creato e le meraviglie dell’anima sempre in attesa di un sorriso.
Dedico, pertanto, queste mie poesie inedite a due GRANDI amici che, proprio dallo scorso ottobre, vanno illuminando i miei giorni con la loro creatività e il loro vibrante calore umano: Matteo Gelardi, medico, scienziato, poeta, scrittore, musicista, che ho ritrovato dopo anni di assenza, ma non dimenticanza, e Giovanni Gastel, fotografo, poeta, scrittore, artista dal multiforme ingegno, che ho conosciuto, tramite le meravigliose Immagini e la catturante Scrittura, sulla sua Pagina di facebook. A loro va il mio canto e incanto. Quasi un festeggiarci dopo un anno di noi!

Per Matteo
“Il sogno di Dio”

Misteriosi e lontani i multiversi
mi guardano
pupille affondano nei miei occhi
di cristalli liquidi e passione.
I multiversi da sconfinati spazi
di stelle palpitanti di vita
mi parlano
di pianeti abitati
di lune d’oro e d’argento
di storie d’uomini e d’animali.
E raccontano
delle infinite sere
addormentate
su orbite planetarie e glaciazioni
e di aurore boreali da sognare
con gli occhi dei bambini
al primo risveglio.
E buchi neri come abissi d’anima
e costellazioni come sorrisi
di teneri domani
disegnano
in cieli di luce che di veli
ammantano ogni futuro:
- non ascoltare Cassandra, la cupa
e la dannata.  
- ascolta Demetra che ti è culla e urna
e pianta radici e canta
tra uno stormire di fronde
e tenera erba dei prati.
Accoglie festante il tuo cuore
aperto alla Speranza

(i multiversi mi raccontano:
stanno chiacchierando con Dio
di Creature e Creato,
ridono del suo sogno
       mai ad alcuno rivelato…)

Per Giovanni
“Ho incontrato un poeta”

Ho incontrato un poeta
Era di carta e di parole
Era di solitudine e clamori
Silenzi coltivava
come fiori liberi di campo
lui che aveva serre di gladioli
e rose rare nel giardino del cuore
Ho conosciuto un poeta
con occhi grandi di malinconia
ad ogni sorriso alla noia strappato
strappato alla morte e al tempo
che verrà e avrà un giorno nuovo
di foglie e di radici
Avrà la luce di un volto inventato
e un sogno colmo di nostalgia
Avrà un tramonto per ogni canto
deluso e un’aurora di rimpianto
Ho conosciuto la sua anima
col volto in bianco e nero
e ciglia tenere di bambino
e labbra chiare di rosso spino
e azzurro incanto
(mi ha depositato tra le mani
un petalo di cielo…)

Per entrambi
“Di mai spenta poesia”

Ha occhi d’incanto questa luna di madreperla
che sfiora con dita d’argento
l’universo di stupore
colmo di parole e sorrisi e incontri
tra miliardi di stelle e di pianeti
a raccontarci il mistero della vita
su una Terra che vibra di bellezza
e sorride d’azzurro e di splendore.
Qui volano sogni come aquiloni.
Qui passi si fanno racconti di uomini
e radici. Qui gli ulivi cantano
l’antica nostalgia di barche e marinai.
Qui ogni ricordo si veste di speranza.
Attraversa paesi in festa un’allegria di piazze
formicolanti di gente di fede e miscredente.
Qui ogni ansia si acquieta tra le pagine di un libro
e si riprende a sognare sotto la bianca Artemide
che d’innocente candore veste i boschi
ma arde di desiderio e brucia d’incendi i pianeti
per sciogliere al giorno un cantico antico
e sempre nuovo tra geometrie di costellazioni
e dadi per imbrogliare la sorte prima dell’alba
       perché germogli di mai spenta Poesia
                                 la Vita
Con i calici levati e un abbraccio grande come l’Amicizia che ci unisce!                    

                                 Angela De Leo






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