L’ombra di una foglia
In taxi
si va
sotto un
franare di foglie
ricamate
di sole d'autunno
in
questa Belgrado
che amo
e ci accoglie di sorrisi.
Ai bordi
del parco piove
controluce
una
foglia ballerina
solitaria
di stanco splendore.
Sul
sedile scivola
la sua
ombra/sogno
e
nello
scrigno di mani-culla
la
racchiudo
preziosa
più degli ori di Chilandari.
(capriole
il cuore che palpita meraviglia)
In riva al fiume
Il
camino maestoso, festa di fiamme e scintille
d'allegria,
ci saluta
tra
vetrate con frasi d'amore serbe
e cuori
dipinti.
La Sava
mormora la sua nenia sognante.
Dormono
pesci tra onde silenziose
di
mistero.
Con vino
rosso leviamo in alto i calici
nello
"Stenka"
ad un
soffio dal fiume
e dal
ponte-vela con fili di luce.
Bata
sorride a Verica occhi di luna:
nella
mia lingua la sua terra
racconta
e mordace svela
e di
tenero candore avvolge.
Tra
parole d'ironia Dragan sorseggia
boccali
di birra e
carico
d'invettive e risate
s'inerpica
di tristezza sui profili dentati
di un
passato che lascia ferite
e nessun
rimpianto.
Peppino
segna carte di progetti slavi
in un
rimbalzo d'ascolto silenzioso.
Eterna
in alcuni flash Daniela
istantanee
d'incanto
(luogo e
ora sottratti all'oblio
della
dimenticanza).
Parole
in riverberi d'intesa fra noi dilagano.
Sospesa
in un canto lontano
inseguo
pensieri anch'io.
Un
frastuono di battute e di storie
(da ricordare
poi con nostalgia)
è il
nostro incontro qui dove il mondo tace.
Pacata
sintonia tra occhi labbra cuore
e un
gustare squisito di pietanze e dolce miele.
(Colomba
di pace aleggia Poesia).
A Zorica venuta dal mare
Il
triplice bacio a suggello
del
nostro incontro,
amica
venuta dal mare,
ti dono.
In pegno
del mio amore
per la
terra Serba,
incanto
blu del Danubio
e mia
nostalgia.
Lì
Radomir e Dragan e Goran,
Bata e
Ziga, Dragan Vucko, Milovan;
lì
Lijljana e Milica e Milanca,
Emilia,
Mira e Verica hanno voce
del
cuore e un richiamo
d’acque,
d’alberi e foglie:
sussurro
di poesia.
Zorica,
curatrice
del corpo e dell’anima,
sciogli
i tuoi sacri versi
nella
libertà che ti respira dentro
e fondi
il tramonto del nostro cielo
con l’alba
di ogni tuo nuovo giorno
che a
Oriente ride
e si
tinge di speranza
nell’intreccio
delle nostre mani.
(Corato, 9 marzo
2016)
Danubio
e Sava
È
Danubio e Sava
d'acque
e di luci Belgrado
in una
lontananza d'abisso
dall'oblò
dell'aereo
che di
tristezza decolla
in un
addio
di
speranza forse un arrivederci.
Mi
sorprende improvviso bagliore
di luna
piena
a
ricordarmi il cielo da attraversare.
Solo un
colpo di coda
e il suo
volto sorpreso
scivola
giù.
Che
incanto
la sprofondata
luna
guardare
a capo chino
quasi una
preghiera d'ansia stupita.
(che il
ritorno ci sia propizio
come
questo insolito prodigio
negli
occhi)
Stupore a Belgrado
Stupore di
rinnovato canto
a distesa di
verde e di blu
a danzarmi
nell’anima
questa sera del rinviato addio.
È un sorriso da emoticon
la luna bambina
che si culla nel volto scuro
del cielo e lo rischiara.
Appena nata
quasi una nuova creazione
del mondo.
Dovidenja Beograd.
Quante rose s’apriranno stamattina
e quante ne cadranno domani
o sotto le raffiche degli uragani
avvizziranno. Il tempo ci affratella
noi che ci muoviamo sotto lo stesso cielo.
(Giuseppe Conte)
Angela De Leo
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