E così anche il quarto incontro s’è fatto, in quasi 5 minuti 5, rubacchiando qualche secondo, ma tant’è… io non riuscirò mai a parlare tranquillamente in 5 minuti. Mi sento imbavagliata, stretta nella morsa di una clessidra inesorabile che in un battibaleno si svuota. Penso che dovrò usare la clessidra che mi portò mia figlia Daniela da uno dei suoi ricorrenti viaggi all’estero: è di un meraviglioso colore argentato con la magica caratteristica che ruba il tempo all’incontrario, il liquido azzurro al suo interno sale, invece di scendere, lasciando una nuvola rosata in fondo. In pratica, serve a non farmi invecchiare. Stupendo dono dell’amore di figlia. Quanta emozione e commozione nel riceverlo in un momento difficilissimo della mia vita, quando non si trattava di recuperare la giovinezza, ma di impedire che raggiungessi per sempre le stelle.
Per il mio retino,
pertanto, avrò sempre 5 minuti a disposizione ad libitum. Scherzo. Ma 10 minuti
mi farebbero attraversare le mie magiche finestre con maggiore serenità e
migliore resa: riuscirei a non perdere le parole essenziali e ad evitare quelle
superflue che invece abbondano proprio perché la tensione dei 5 minuti mi fa
perdere la lucidità mentale e la gioia anche di una battuta per ridere un po’
fra noi… vedremo. Intanto, ieri ho dovuto sacrificare a un solo minuto la
grandezza della poesia e del pensiero dell’immenso Giorgio Bàrberi Squarotti
che meriterebbe un intero Convegno a lui dedicato. La sua meravigliosa amicizia,
e vicinanza del cuore, mi ha onorata e confortata per oltre un decennio. E sarebbe
stato meraviglioso approfondire le sue tante finestre al di qua e al di là del suo
mondo per arricchirci della sua Umanità e della sua Speranza. Ma forse martedì…
chissà… credo che ne valga la pena per tutti noi. E poi chi ci insegue? Il tempo?
Ma non abbiamo detto che dobbiamo regalarci un po’ di tempo per vivere questa
inevitabile clausura in maniera sorridente e serena, masticando parole per
metabolizzarle e farne semi di rinnovata poesia? Proviamoci almeno. Che ne
dite? Intanto anche questo appuntamento quotidiano non deve farsi schiavo del
tempo. Ho bisogno di respiro anch’io. Non posso scrivere 24 ore su 24, anche se
mi piacerebbe tanto. Sono una grafomane e non so né posso vivere senza, ma ho
occhi da salvaguardare e schiena da sostenere e gambe da esercitare e artrosi
da curare e… e… e… Mi fermo qui. Abbiamo ancora giorni per… ricominciare.
Vi voglio bene. Vogliatemene. Con tutti i miei acciacchi… problemi esistenziali… limiti di ogni genere. Buona domenica. A lunedì. Bacissimi.
Cara Angela, il tuo retino delle parole cattura sempre. Che fascino ha quella clessidra che porta in su invece che in giù il suo magico contenuto!Auguri al carissimo Nicola, e a tutti i tuoi Nicola. A te un abbraccio grande da Liliana e da me, o, come dici tu, bacissimi!
RispondiEliminaMarisa