giovedì 17 dicembre 2020

La magia delle FINESTRE: giovedì 17 dicembre 2020

E riprendo con la pioggia di Garcia Lorca. Anche mettere in “relazione” due testi poetici di due grandissimi della Letteratura mondiale è arricchirci di POESIA e di PAROLE, in questo caso di “stilemi” che connotano i due Poeti e ci guidano nella ricerca di quel “ritmo interiore”, di quel “canto dell’anima” che solo entrambi possiedono e li rende GRANDI.

La pioggia ha un vago segreto di tenerezza

Una sonnolenza rassegnata e amabile,

una musica umile si sveglia con lei

e fa vibrare l’anima addormentata del paesaggio.

 

È un bacio azzurro che riceve la Terra,

il mito primitivo che si rinnova.

(…)

È l’aurora del frutto. Quella che ci porta i fiori

e ci unge con lo spirito santo dei mari.

Quella che sparge la vita sui seminati

e nell’anima tristezza di ciò che non sappiamo.

La nostalgia terribile di una vita perduta,

il fatale sentimento di essere nati tardi,

o l’illusione inquieta di un domani impossibile

(…)

E son gocce: occhi d’infinito che guardano

il bianco infinito che le generò…

(stralci della poesia “Pioggia”, presenti nel I volume del mio romanzo Le piogge e i ciliegi, SECOP Edizioni, Corato-Bari, 2018, pp. 10-11)

Notevole è la differenza contenutistica e stilistica tra la PIOGGIA di Paz e quella di Lorca. Dalla più evidente (la punteggiatura) alla più sottile e nascosta (la visionarietà del primo, il surrealismo del secondo; le metafore scoperte e chiare del primo, quelle ardite e a cometa del secondo; l’esaltazione piena di contrastanti sensi, partecipi dell’istante puro, in Paz, e il mistero del passato, in cui è riposta la felicità innocente e vera della “rosa” (e qui il riferimento alla teoria bellissima di questo tenero e immarcescibile fiore lorchiano), che prelude all’angoscia di un presente trafitto e straziato per quanto non ci è possibile conoscere e che sfocia quasi inevitabilmente nella alienazione verso un futuro che potrebbe non accadere, in Lorca). Garcia Lorca, del resto, conserva in sé il romantico gitano che arde d’amore e brucia di ardenti passioni sotterranee e oscure in ossimorico contrasto con alcune azzurre illuminazioni del cuore, dovute anche alla straordinaria vicinanza con Jiménez… Ma in lui è sempre presente il canto teso e drammatico di “una vita perduta”, in Paz la visione panica della donna amata che rifulge in improvvise sciabolate di luci ed ombre a rendere pieno l’ascolto della pioggia che si colma di sillabe e di parole in uno spazio-tempo presente ed eterno. Nel Poeta spagnolo l’infinito vive di immagini evocative e misteriose, placantesi solo nel silenzio millenario, che si rigenera come la luna negli occhi di pura luce di un bambino, il miracolo di un sentimento che può rendere eterno il fluire dell’esistenza sulla Terra. Suggestioni fortemente liriche le sue. Nel Poeta messicano, l’infinito è un istante che sfiora l’eternità, andando l'oltre e l’altrove. Ma in Paz e Lorca ritroviamo la potente “relazione” tra le due diverse musicalità interiori in ascolto della pioggia che cade lenta e sonnolenta; la compenetrazione continua tra sogno e realtà; le personificazioni che si incarnano sempre nello sguardo (occhi d’infinito che guardano/ il bianco infinito che le generò… in Lorca), (con gli occhi aperti verso dentro… la notte si apre e mi guarda… in Paz).

E sarebbe interessante approfondire anche L’école du regard, sorta in Francia tra gli anni Cinquanta-Sessanta del secolo scorso. Portò, come sappiamo, la visione dello sguardo a estremizzazioni che, per fortuna, improntarono la scrittura di poeti e romanzieri solo per qualche decennio. Ma parlarne potrebbe offrirci la possibilità di una nuova “visione” del mondo che ci circonda e del nostro mondo interiore, che si traducono in innumerevoli parole.

Molto altro ancora si potrebbe dire, invece, su questi due Poeti e sulla loro Pioggia, ma confido nei vostri commenti che possono darmi altre chiavi di lettura sempre molto preziose e arricchenti.

E, intanto, domani venerdì 18 dicembre, il nostro nuovo incontro riprenderà ad affacciarsi alle FINESTRE per riproporre la loro Magia con POESIA. Vi auguro una serena serata con un grande abbraccio. A domani. Ciao.

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