sabato 17 marzo 2018

Quando a marzo il vento


Anche la poesia va vissuta e cambia pelle e cuore a seconda degli anni e delle stagioni. E nel tempo rende universale ogni palpito condiviso perché in essa ognuno può scoprirsi e ritrovarsi... Poesia, compiutezza di sé nella disarmonia/armonia del proprio cuore più profondo, e bellezza che si sprigiona da un’emozione e si fa canto d’infinito… incontro di anime. Buona emozione!

Giorni di pioggia nella mia casa
a cui mi arrendo fragile e insicura
perché il tempo non abbia di me ragione
e m’inchiodi alla sedia degli affanni.
Troppo lungo questo greve inverno
che ha messo radici nella carne
e geme e piange e urla la sua sorte
e non vuol morire con un ricordo di neve.
Ma d’improvviso il glicine è fiorito
e la rosa pure e la margherita da sfogliare,
il narciso, i tulipani, i nontiscordardimé.
Colorano di festoso arcobaleno
il grigio senza sorriso delle nuvole.
Il sole è uno squarcio dorato nell’azzurro
un cielo nuovo, un rinnovato incanto
di tersi mattini promette.
Sul terrazzo ancora spoglio esco
e offro il volto offeso dagli anni
alle carezze del vento innamorato…
(già è respiro di giovinezza dentro).


Una rosa nel vento

Turbine di vento nel giardino.
Una rosa rossa sfoglia il suo profumo.
Mi piovono tra mani deserte petali
di porpora e velluto e un sogno
a riportarmi primavera tra i pensieri
solo fino a ieri incatenati a cupi
giorni d’inverno vissuti dietro i vetri.
E nelle stanze vuote di sorriso.
Rosa sfilacciata prima di scoprire
l’incanto d’essere viva e bella.
Resta il sogno che non muore
tra velluto di tenero splendore
che custodisco tra dita innamorate.


… al vento dei ricordi

Bimba del mio tempo breve
ridammi
il tuo filo d'aquiloni al vento
dove legare risposte mai ricevute
ai perché del mare e del firmamento
e un ditale d’argento e d’oro fino
per ogni ago che mi ferì nell’andare.
Cantami una ninnananna
stammi vicino.
Il vento dei ricordi che mi culla
fa’ che mi salvi dal tempo e dal dolore
che serena mi faccia addormentare
tra stanche foglie
del mio quieto giardino
dove è più facile riprendere a sognare
Raccontami
della fiaba che non muore
dei verdi passi perduti nel cammino
della sera che di lucciole esplode
nel mio cuore di papaveri e gelsomini.

(di stelle s'illuminava il tuo prato cuscino)


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