Anche la
poesia va vissuta e cambia pelle e cuore a seconda degli anni e delle stagioni.
E nel tempo rende universale ogni palpito condiviso perché in essa ognuno può
scoprirsi e ritrovarsi... Poesia, compiutezza di sé nella disarmonia/armonia del
proprio cuore più profondo, e bellezza che si sprigiona da un’emozione e si fa
canto d’infinito… incontro di anime. Buona emozione!
Giorni di
pioggia nella mia casa
a cui mi
arrendo fragile e insicura
perché il
tempo non abbia di me ragione
e m’inchiodi
alla sedia degli affanni.
Troppo lungo
questo greve inverno
che ha messo
radici nella carne
e geme e
piange e urla la sua sorte
e non vuol
morire con un ricordo di neve.
Ma
d’improvviso il glicine è fiorito
e la rosa
pure e la margherita da sfogliare,
il narciso,
i tulipani, i nontiscordardimé.
Colorano di
festoso arcobaleno
il grigio
senza sorriso delle nuvole.
Il sole è
uno squarcio dorato nell’azzurro
un cielo
nuovo, un rinnovato incanto
di tersi
mattini promette.
Sul
terrazzo ancora spoglio esco
e offro il
volto offeso dagli anni
alle
carezze del vento innamorato…
(già è
respiro di giovinezza dentro).
Una rosa
nel vento
Turbine di
vento nel giardino.
Una rosa
rossa sfoglia il suo profumo.
Mi piovono
tra mani deserte petali
di porpora
e velluto e un sogno
a
riportarmi primavera tra i pensieri
solo fino a
ieri incatenati a cupi
giorni
d’inverno vissuti dietro i vetri.
E nelle
stanze vuote di sorriso.
Rosa sfilacciata
prima di scoprire
l’incanto
d’essere viva e bella.
Resta il sogno
che non muore
tra velluto
di tenero splendore
che
custodisco tra dita innamorate.
… al vento
dei ricordi
Bimba del
mio tempo breve
ridammi
il tuo filo
d'aquiloni al vento
dove legare
risposte mai ricevute
ai perché
del mare e del firmamento
e un ditale
d’argento e d’oro fino
per ogni
ago che mi ferì nell’andare.
Cantami una
ninnananna
stammi
vicino.
Il vento
dei ricordi che mi culla
fa’ che mi
salvi dal tempo e dal dolore
che serena
mi faccia addormentare
tra stanche
foglie
del mio
quieto giardino
dove è più
facile riprendere a sognare
Raccontami
della fiaba
che non muore
dei verdi
passi perduti nel cammino
della sera che
di lucciole esplode
nel mio
cuore di papaveri e gelsomini.
(di stelle
s'illuminava il tuo prato cuscino)
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