mercoledì 21 marzo 2018

21 marzo: sorriso di primavera



Anna Paola, la mia bella ed esuberante nipotina, festeggia con gli amici le sue diciannove primavere. Mi emozionano le loro voci d’allegria che volano fino alla mia mansarda, mescolandosi alla malinconia della pioggia che questa notte mi sta rubando le stelle. Non mi sembra giusto per il 21 marzo che già è pronto a fiorire. I ragazzi hanno portato nella nostra casa la primavera, mentre fuori lacrima un inverno che non vuol andar via. E, come sempre, quando avverto commozione nell’aria, scrivo. Per Anna Paola, per i suoi amici, per la giovinezza che esplode di gemme appena schiuse. Per la primavera che mi batte nel cuore…

Per Anna Paola,
(fiorita al mio cuore con la primavera)

Un nuovo refolo di vento dispettoso
si aggira tra i rami ingemmati del giardino,
e una pioggia sottile mormora una cantilena
che da bambina cantavo di buona lena.
M’invento così una primavera ragazzina
che vibra tra nuvole di bianchi ciliegi,
e gioca con i peschi rosa delle tue gote
al primo canto del giorno e della vita.
Mia gioia infinita, insegnami a contare
tutto quello che conta per vincere e osare.
Ti attese una nonna sognatrice che scrisse
d’amore e di follie sui muri e sulle foglie
e meraviglie e incanti ti predisse,
ma non seppe mai di numeri oltre il dieci
e per i tuoi diciannove anni come fare?
Mi mancano nove dita per contare…
Mi prendi in giro e opponi la scienza esatta
alle mie parole che scrivo da sempre
e per sempre con aria distratta.
Ti ridono gli occhi, quando le leggi,
e ti sorride il cuore, ma non me lo dici.
E ridiamo insieme dell’audacia delle rose
nel fiero verde di ranuncoli e tulipani
e di narcisi superbi e timide margherite
che pastellano di mille colori prati e cose.
Tutto ride d’incanto in una capriola
di giorni rovesciati perché in un intreccio
di petali stillanti tu cresca di splendore
e io dolcemente ridiventi bambina
a riscoprire nella tua gioia nuove aurore.
Il nostro andare in due “pelle e cuore”
è un canto di velieri a sfidare il mare…
In abbracci notturni inseguiamo sogni
e una tenera complicità di buio lunare
ci sorprende sotto il lucernario sul cuscino.
Poi per intrappolare le stelle silenziose,
e accendere di luce i tuoi pigri mattini  
m’invento ogni notte un magico retino
per le assonnate albe come gatti nei cestini…

(e la pioggia ora ha profumo di gelsomini)

                                (per le tue 19 primavere da nonna Lina)

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