giovedì 21 febbraio 2019

21 febbraio: il primo giorno senza


È l’alba di un nuovo giorno. I lucernari sono pieni di brina che, al primo pallido sole di febbraio, si va sciogliendo in rigagnoli, vissuti immediatamente da me come silenziose ma evidenti lacrime. E, altrettanto immediatamente, fulmineo, mi è tornato alla mente un pensiero doloroso: già, un carissimo amico, all’alba di ieri, con il suo zaino carico di libri, si è librato nel cielo che si sfogliava di sole, quasi petali di rosa in caduta libera per bilanciare quel volo senza ritorno.
Livio Sossi ha intrapreso il suo ultimo viaggio, almeno sui binari di questo nostro mondo malandato e assordato da parole cattive, per intraprenderne di nuovi lungo scie di fiabe luminose e leggere da raccontare ai tanti bambini, fiori rinati in un prato senza fine, in attesa di un “pifferaio magico”, come io ero solita chiamarlo, in grado di incantarli. E lui ora è lì e si va accorgendo che il suo zaino ha la leggerezza delle nuvole, e sprigiona un profumo di nuove gemme, il canto delle allodole, e sorride a questo precoce inizio di primavera che sboccia su quelle bocche di innocenza e candore. E con loro sta dimenticando treni e stazioni, felice di potersi spostare, libero come il vento, nella immensità di tutti i cieli…
Livio è stato per me e la mia famiglia, per oltre un decennio, un amico discreto, sorridente, gentile, attento. E la cosa più insolita e inaspettata è che fu lui per primo a contattare Peppino, mio genero, e non viceversa come si potrebbe pensare. Peppino aveva pubblicato, nel 2007, il libro Abbecedario dei Diritti dell’Infanzia del grande scrittore serbo Ljubivoje Rsumovic, che il prof. Sossi faceva studiare in inglese ai suoi studenti universitari perché non era mai stato tradotto in italiano e pubblicato in Italia. Livio vide il libro alla Fiera di Bologna e volle conoscere l’editore che lo aveva pubblicato grazie alla traduzione del poeta serbo Dragan Mraovic, nostro grande amico. Di qui la nascita di un rapporto di lavoro e di amicizia che neppure la morte può interrompere. Livio in questi anni ha spesso soggiornando nella nostra casa, quasi fosse la sua. Sedeva alla nostra tavola. Condivideva il nostro pasto e le nostre abitudini quotidiane. Chiacchieravamo amabilmente di libri, cultura, scuola, insegnanti. Progettavamo insieme nuove avventure: libri per bambini da pubblicare, illustratori e scrittori da contattare, albi illustrati da completare. Entusiasta e infaticabile, ci contagiava con le sue narrazioni e la sua inconfondibile voce roca. Abbiamo anche lavorato tanto insieme per realizzare il suo capolavoro: l’Antologia della poesia italiana contemporanea per ragazzi Cieli Bambini dei più grandi autori per l’Infanzia della nostra Letteratura, a partire dagli anni Sessanta dello scorso secolo fino ai nostri giorni. Sono tantissimi gli autori italiani che vi fanno parte con le loro poesie suddivise per sezioni, in cui trovano spazio tutti i generi della poesia contemporanea, per ragazzi dai nove ai novant’anni. Un’antologia che ha avuto enorme successo grazie all’infaticabile opera di divulgazione e promozione in Italia e all’estero del sempre entusiasta suo Curatore.
E la nostra casa, in quell’anno della sua prima pubblicazione, 2012 appunto, si animò di scrittori, poeti e illustratori che lavoravano con noi, in un impensabile trascorrere di ore, sotto la bacchetta magica di quell’intransigente, imprevedibile, impareggiabile, stratosferico direttore d’orchestra, che Livio era ed è stato fino a ieri, alla ricerca delle parole poetiche, con cui giocare, riflettere, emozionarsi. La sua agenda era un pullulare di nomi, indirizzi, numeri di autori, che lo chiamavano continuamente e a cui rispondeva continuamente, con pazienza, gentilezza, generosità di giudizio. Sempre.
Aveva una compagna di viaggio, Maura, che condivideva con lui le sue passioni letterarie e non. Una Donna straordinaria, coraggiosa, autentica, libera. La sera, prima di andare a letto e dopo l’ultima sigaretta (ne fumava davvero tante!) Livio la chiamava: “Ciao, amòre”, con la o aperta tutta sua, per raccontarle della giornata. Si avvertiva nell’aria una filo indissolubile ad unirli, una chiave a doppia mandata di “amorosi sensi” a custodire il segreto della loro unione “incantata”.
Un giorno di qualche anno fa, ci siamo incontrati tutti a Matera, dove Maura ormai risiedeva per lunghi periodi. La piazzetta del nostro incontro si accese d’improvvisa fiamma di tenerezza negli occhi di Livio persi negli occhi della sua donna. Li univa un amore straordinario che si riverberava a comprendere Joshuà, il loro unico figlio. a loro oggi va il mio abbraccio più affettuoso.
Ma io non posso fare a meno ancora di ricordare. Ad ogni nuovo ritorno nella nostra casa o in libreria, mi veniva incontro a braccia spalancate per un abbraccio di cuore: “Angelaaaa”. Più volte mi diceva che avrebbe scritto la prefazione a qualche mio libro. L’ultima volta, qualche mese fa, ci siamo salutati con la promessa da parte sua di presentare da qualche parte il mio romanzo e con la “battuta d’arresto da parte mia: “Ci conto!”. Pur sapendo in cuor mio che difficilmente sarebbe accaduto. Troppi impegni, troppi viaggi, troppi voli della sua mente effervescente glielo avrebbero, come sempre, impedito. Il suo grande amore era per la letteratura per e dei bambini. Gli adulti potevano aspettare…
Bambini e adulti, da cui si è fatto tanto amare, da ieri in poi, purtroppo, non potranno più ascoltare la sua voce, ma continueranno a sentirsi migliori e più leggeri con le sue tante parole rimaste nel cuore.


Sei volato in cielo con i palloncini. Ciao, Livio con amore


 Ecco alcune testimonianze di tanto affetto lasciato lungo le strade dei suoi passi come briciole di pane (di immagini e poesie) per assicurarsi sempre il ritorno…
È così
eterno Peter Pan policromatico, ora hai un vestito di cielo anche tu.
Avrai già preso a respirare d'azzurro ogni nuvola disegnata dal vento.
E sarai fiume di parole in piena per i tuoi nuovi interlocutori di sempre.
Ci saranno anche lì, nell'invisibile, visibile ora ai tuoi occhi, stormi ecumenici di angeli danzanti, elfi e figure mitologiche già in fila per venirti a salutare con le tavole illustrate tra le mani e i sogni tra i capelli.
Anche Gianni, con il suo verde orecchio, cerca di raggiungerti per raccontarti l'ultima su quel tale che di bambini, con i libri che aveva aiutato a fare, ne aveva resi felici più di un milione.
Compresa me che ti sarò per sempre grata, Livio, generoso enigmatico amico mio straordinario.
 Grazie per l'avventura bella nei nostri giorni felici a tessere fili immaginifici per riscrivere e ricolorare il mondo.

Raffaella Leone

Ogni volta mi facevi fare il giro del mondo della letteratura per l’infanzia in un pomeriggio. E ne uscivo frastornato sì, ma felicissimo di aver imparato tante cose in un tempo così breve. Una sera andammo a cena a Sant’Onofrio. Mangiammo insieme i ravioli dolci di carnevale, da Claudio. Eravamo stanchi e affamati e tu li divorasti tutti direttamente dal vassoio, continuando a raccontare e raccontare e raccontare storie mirabili di autori, illustratori, editori piccoli e grandi, celebri e dimenticati.
Quando ti chiedevo “Livio, quanti libri hai?”, mi rispondevi che avevi dovuto cambiare casa per tenerli tutti insieme, e comunque lo spazio era ancora insufficiente. “È un problema, sai?...” mi ripetevi sempre, con quella tua indimenticabile e bellissima voce rauca.
Stamattina non abbiamo perso solo un grande studioso italiano, un maestro esemplare, un saggista brillante, un autentico intellettuale di impegno civile, ma un pezzo enorme della cultura mondiale dedicata all’infanzia, in tutte le sue forme, di cui tu stesso eri «promotore instancabile», come si legge nel Dizionario della letteratura per ragazzi (Fabbri) alla voce che la scrittrice Teresa Buongiorno ti aveva dedicato già qualche anno fa. Che la memoria di te, dei tuoi libri, dei tuoi insegnamenti e delle tue innumerevoli iniziative rimanga per sempre viva. Ciao Livio! E grazie!
Davide Francioni

Cari amici vicini e lontani, questo è uno di quei post che non si vorrebbero mai scrivere. Oggi ero al lavoro e ho ricevuto un messaggio accorato da una delle mie più care amiche. Silvia sa che sono spesso in riunione oppure in viaggio di lavoro e si era immaginata che non mi fossi ancora accorta di quello che stava succedendo su Facebook. Una miriade di messaggi di cordoglio stava costellando il diario di Livio Sossi e di quello di sua moglie Maura Picinich su Facebook perché il Professore ci ha lasciati improvvisamente a causa di un infarto. Sono rimasta stranita. Il mio pensiero è andato subito al post che Livio aveva scritto proprio ieri sera sul libro “È tempo di andare", quasi fosse un triste presagio.
Sono affranta. Non riesco ancora a crederci. Eravamo amici io e lui. Io lo stimavo profondamente.
Tutti noi abbiamo perso una persona speciale, dall'animo gentile.
Livio era uomo pieno di speranza, che con la sua particolare sensibilità riusciva a tirare fuori il meglio da tutti e in ogni situazione. Nonostante avesse conosciuto bene anche l’avidità, l’invidia la cattiveria degli esseri umani, continuava a sognare di vedere crescere e migliorare la civiltà umana grazie ai bambini.
Sotto quelle enormi sopracciglia, nei suoi occhi attenti e fiduciosi c'erano sempre comprensione, ottimismo, tenerezza, gioia di vivere e di condividere. Era una persona libera da pregiudizi, che amava non solo il suo prossimo, ma il genere umano in generale. Era un uomo giusto ed equilibrato che non diceva mai nulla di banale.
Il contributo di Livio al mondo culturale
italiano e specialmente a quello della letteratura per l'infanzia è enorme. Così come l’aiuto ed il supporto che ha generosamente prestato non solo a scrittori, illustratori e case editrici, ma anche ad iniziative culturali come il Notte di Fiaba Illustration Contest, che è nato proprio grazie a Livio. Grazie Livio. Grazie davvero.
Purtroppo te ne sei andato. Ma certamente te ne sei andato perché eri caro a Dio. Ciao Livio! Vivrai sempre dentro di noi! Alla cara moglie Maura e all’amato figlio Joshua vanno le più sentite condoglianze di tutti noi di Notte di Fiaba.
Chiara Tomasi

MI PIACE RICORDARTI COSI.
Da "Lettera a Franco Villani" di Livio Sossi
Sono commosso. E quando sono commosso le parole stentano ad arrivare. Si frantumano in una sarabanda di pensieri che si inseguono e si rincorrono senza interruzione: non è facile esprimere la gioia e l’emozione che ho provato nell’aprire la busta che conteneva l’edizione privata della tua Lettera a Livio con la bella introduzione di Rocco Trivigno. In esergo, un pensiero di Wittgenstein: “Solo con lo zaino colmo di libri posso scalare l’enorme montagna della cultura”. E lo zaino ricolmo di libri, il mio zaino, quello che porto sempre con me per condividere con gli altri le mie letture, è in fondo il protagonista di questo libro che tu, Franco, hai voluto dedicare al mio lavoro: una grande testimonianza di affetto e di riconoscenza; un saggio sull’importanza dell’atto di lettura nella scuola che risponde alle domande: “Che cosa, come, perché leggere?” e che sviluppa quella metodologia di lavoro che ormai da anni applico nei miei incontri con docenti, bibliotecari e ragazzi, in Basilicata e nelle altre regioni italiane.
Franco Villani

Al mio amico caro Livio che ha seminato parole e immagini di bellezza...che il viaggio sia leggero, che le nuvole siano lievi, che il cielo sia pulito, che la primavera sia vera. Con affetto e stima. L
Loredana Frescura

Ero una ragazzina, allora si era piccoli a lungo. Amavo profondamente il mio lavoro. Sentivo sì una specie di dolore, mancanza di ali, pesantezza. Ma cercavo di non farci caso. La cosa più bella era quando riuscivo a far lavorare gli illustratori per la prima volta. Sognavo di essere così, come loro. Libera. Gioivo della loro gioia. Sapevo di avere tanto dalla vita ma quel rischio, quell’avventura colma di espressività era la cosa più bella del mondo e non osavo neanche desiderarla. Livio arrivò col suo vocione allo stand della casa editrice. Doveva intervistare mia madre sulle novità. Mi chiese se io fossi “quell’Arianna dei gatti grassi”. Arrossii violentemente come ancora adesso riesco a fare e gli risposi di sì. Cominciò a scuotere la testa in quel suo modo buffo un po’ storto e mi disse “lo sai che se vuoi puoi uscire dalla gabbia? Le tue illustrazioni sono magnifiche e lavorando sodo diventerai una grande illustratrice”. Grazie Livio non posso credere che non ci sei più. Maura ti abbraccio con tutto l’amore che sai.
Arianna Papini

"Il problema non è far leggere i ragazzi, ma far sì che incontrino i libri giusti"
LIVIO SOSSI (1951-2019)

Abbiamo conosciuto e incontrato un galantuomo della parola, nella persona di Livio Sossi, grande scrittore di letteratura per l'infanzia. Più volte a Bitonto, Corato e in Puglia. Oggi lo abbiamo improvvisamente perso. Resta il suo messaggio di autentica cultura. Una lezione pedagogica destinata in realtà a tutte le età. Un abbraccio dalla redazione di Primo piano a sua moglie, a tutta la sua famiglia e ai suoi amici pugliesi, in particolare Angela De Leo, Raffaella Leone e Peppino Piacente, grazie a cui Sossi è stato tante volte ospite nelle nostre città.
PRIMO PIANO

This morning died Livio Sossi, one of the brightest and the most charming people I know. I'm SO, SO, SO SAD!
You always stay in my heart, dear Livio
RIP my dear professor and friend
Livio Sossi  (Trieste 18 ottobre 1951 - Trieste 20 febbraio 2019)
Questa mattina è morto Livio Sossi, una delle persone più brillanti e affascinanti che conosca. Sono così, così, così triste!
Tu rimani sempre nel mio cuore, caro Livio
RIP mio caro professore e amico 
Viive Noor

Il nostro grande Livio Sossi non è più tra noi. Un uomo e un amico straordinario, ma soprattutto il maggiore saggista, esperto di letteratura per l’infanzia, editoria e illustrazione. Punto di riferimento per tutti gli illustratori per l'infanzia italiani e stranieri. Professore di Storia e Letteratura per l’Infanzia all’Università di Udine e all’Università del Litorale di Capodistria (Slovenia). Conduttore del programma radiofonico sulla letteratura per ragazzi Doroty & Alice in onda per radio Capodistria. Direttore artistico del polo museale dello Spazio Brazzà a Moruzzo (Udine).
Collaborava con l’Agenzia letteraria Ti Press di Roberto Toso e con diverse case editrici come consulente, direttore editoriale di collana (Falzea, Edicolors, Arianna Secop, Albalibri, Euno, Campanotto, Lupo e altri).
Curatore, consulente scientifico e direttore artistico di mostre e manifestazioni culturali sulla letteratura per l’infanzia e sul mondo dell’illustrazione.
Livio parlava ai ragazzi come nessuno.Promuoveva la lettura, l’illustrazione e la letteratura giovanile in Italia e all’estero. Teneva corsi di aggiornamento. seminari e workshop per docenti, bibliotecari, operatori culturali, genitori e ragazzi . Ha ottenuto importanti riconoscimenti tra cui il Premio Fantasia d’Oro per la critica e la Medaglia d’Oro del Ministero della Cultura della Repubblica Slovacca per la sua opera di promozione della letteratura slovacca per l’infanzia in Italia. Potremmo dire ancora tante cose bellissime di lui; ma in questo momento sentiamo un grande vuoto per una grande perdita
Bianca Maria Tricarico

Questa mattina è volato in cielo Livio Sossi, un amico, un uomo buono, una persona estremamente competente che ha lasciato un'impronta indelebile nella letteratura per bambini e ragazzi.
Ciao, Livio, non sarai dimenticato.
Dino Ticli

 ...stamattina ci ha lasciato improvvisamente Livio Sossi, Professore di Storia e Letteratura per l’Infanzia all’Università di Udine e all’Università del Litorale di Capodistria (Slovenia), saggista ha ricoperto molti altri incarichi. Ne ha dato annuncio la sua cara moglie Maura Picinich che abbraccio.
...stamattina ci ha lasciato improvvisamente Livio Sossi, Professore di Storia e Letteratura per l’Infanzia all’Università di Udine e all’Università del Litorale di Capodistria (Slovenia), saggista ha ricoperto molti altri incarichi. Ne ha dato annuncio la sua cara moglie Maura Picinich che abbraccio.
Nato a Trieste 67 anni fa, dai primi anni '70 si è dedicato alla letteratura per l'infanzia, illustrazioni ed editoria per i più piccoli.
Ebbi il piacere di incontrarlo a Corato al Festival Fiero del libro organizzato da Raffaella e Peppino Piacente della Secop editore e il suo volto scavato mi conquistò subito come anche il suo eloquio, la sua passione per l'arte della parola e dell'immagine. Parlammo di poesia e di musica. Di certo è la perdita di un uomo di grande generosità e di grande cultura.
Vincenzo Mastropirro
 · 
"Arrivo
sulle rive
di Trieste
appena un poco
triste
di doverti dire addio.
Se si potesse chiudere
il mare in una rima
starebbe intero dentro
amare"
Scelgo questi versi di Chiara Carminati, friulana come lui, per dare un saluto a chi l'amore lo portava sullo sguardo e sul sorriso: quel grande amore verso la letteratura per l'infanzia che è come un mare, capace di farti sognare, sempre, ad ogni età.
Grazie Livio Sossi, per quell'entusiasmo contagioso che è la linfa vitale di chi crede nella potenza dell'arte, e un abbraccio pieno di affetto a Maura Picinich: se è vero che la poesia va "oltre" lo spazio e il tempo rimanendo immortale, sono sicura che Livio Sossi sta sorridendo e abbracciando tutti noi.
Chiara Sallemi

Rosanna Maranto E posso ancora vederti, sentirti, progettare, fissare, studiare, scoprire, imparare e imparare e imparare.
Quanto hai ancora da dirmi?
Oggi sono stata circondata e travolta dal tuo affetto, attraverso le tante persone che tu mi hai fatto conoscere, attraverso le persone che io ti ho fatto conoscere. Una girandola di lacrime, di dolore, tutti orfani, tutti in reciproche condoglianze.
A tutti hai lasciato la tua carica, la tua passione, la tua sapienza.
La mia famiglia è cresciuta con te, in questi brevissimi 7 anni, volati e troppo pochi ma talmente intensi da averci donato l'amore per il libro illustrato ed è in ogni dove che ti troveremo Livio, perchè sono certa non ci lascerai mai.
Non puoi, non devi.


Joshua ed io ringraziamo tutti per le testimonianze di affetto che stiamo ricevendo. Livio avrebbe voluto che io rimanessi lucida. Io l'ho trovato senza vita e me lo sono stretto a lungo parlandogli e sussurrandogli grazie. Abbiamo camminato 47 anni insieme, a volte separati da impegni, ma condividevamo tutte le idee.Magari io più turbolenta, lui più pacato
Oggi Joshua mi ha detto "Nemmeno immagini quanto bene ti voleva. Me lo diceva sempre,"
Ho lasciato sempre che inseguisse i suoi sogni, perché lo vedevo realizzato e felice. Non mi sono mai pentita anche se ero sola.
È giusto così e così sia.
Ciao Livio, ciao Amore.
Maura Picinich






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