E fu così che quella notizia zampillò velocemente
sulle bocche e sulle tastiere di tutti.
Nevicarono
commenti e condivisioni delle condivisioni. Trovarono pane i curiosi e i giornalisti
da ogni parte del mondo. E ognuno ne fece una sua versione. Fu guerra sui
social e nei programmi televisivi. Tutti s’indignarono: vecchi e giovani, eterosessuali
e non, sposati e divorziati, conviventi e fidanzati. Credenti e non credenti,
atei e agnostici, filosofi e sociologi e anche gli psicologi. Ma il rumoreggiare
dei media non fermò l’assurda decisione che non poteva essere procrastinata o
elusa in alcun modo. Quasi una chiamata alle armi, a cui nessuno poteva
sottrarsi. Inderogabile e ardita. Ideata da un insospettabile sindaco.
Un
primo cittadino garbato e distinto che, suo malgrado, aveva preso quella
decisione e l’aveva esplicitata in un’ordinanza sindacale.
Si trattava
di una formula indispensabile per contrastare lo stato di calamità naturale, che
aveva colpito il suo piccolo borgo. Una misura straordinaria, a carattere
urgente, per tentare di salvare il paese, in cui si stava registrando un’inesorabile
avanzata di vecchiaia.
Vecchiaia
cronologica e mentale, avviluppata ad ogni cosa, come gramigna cattiva, infestante
e malevola, che stava imbiancando Solo
di Sotto. Chi s’era indignato non poteva immaginare di cosa si parlasse
esattamente. E fu così che il sindaco decise di postare un video.
E tutti
videro…
Le strade
vecchie, vuote e bianche. Le case vecchie, silenziose e bianche. Alberi vecchi,
senza nidi e bianchi. Gli uomini vecchi, raggrinziti e bianchi come calendari
senza fogli. Le donne vecchie, ronzanti e bianche come api senza miele. Stormi
bianchi di insegnanti senza lavagne.
Bianchi
ginecologi e bianchi pediatri senza camici. E ogni cosa vecchia e bianca senza
più colore.
Solo di Sotto era un paese
ammalato di vecchiaia e tutto e tutti fluttuavano nella lattiginosa inedia bianca
dei giorni bianchi, senza futuro. Senza bambini.
Non
nasceva più un bambino da quarant’anni.
I
quarantenni, diventati adulti troppo tristi e complicati, sopraffatti dalla
crisi economica, dalla paura delle responsabilità o dalla paura e basta, non
avevano formato nuove famiglie e, ingoiati dal bianco che scontorna e annulla, stavano
scivolando via. Si stavano cancellando.
Quando
il mondo vide quelle terribili scene, capì che il sindaco aveva ragione e lo
osannò come un vecchio saggio. Un eroe. Un genio. ‘E magari ce ne fossero!’.
Ma i
mostri e gli eroi non sono altro che il diritto e il rovescio della stessa
medaglia.
Lui,
dal canto suo, aveva tentato in altri modi di sanare quella assurda situazione,
anche con i bonus comunali, ma si era convinto che chi si sente senza futuro
non sa che farsene dei soldi. Dorme pensando di essere sveglio. Aveva più volte invitato i cittadini a trovare
degli sbocchi; a tentare una ripresa, ma niente era, mai, stato fatto.
Poi,
arrivò la classica goccia che fece traboccare il classico vaso: rientrando in
casa, un giorno, trovò che i suoi due figli maschi (quarantadue uno e
quarantatrè anni l’altro) dormivano ancora nello stesso letto a castello di
quando erano piccoli. Odontoiatra uno e direttore d’orchestra l’altro! E fu così
che, colto da uno sgomento paralizzante, prese la sua decisione e scrisse l’ordinanza
che aveva fatto scalpore e che diceva più o meno così:
“Visto il grave stato di denatalità che
si registra da quarant’anni a Solo di Sotto; visto l’avanzare inesorabile della vecchiaia che ci ha colpito; visto lo stato d’emergenza in cui ci
troviamo; e assumendo in prima persona tutte le responsabilità delle mie
decisioni, dichiaro, con obbligo di
osservanza per i cittadini, quanto segue:
A partire
dal giorno 21 del mese di giugno, e per tutta la durata dell’estate, alle ore
22 di tutti i giorni, scatterà il ‘coprifuoco rosso’, secondo il quale ogni
uomo e ogni donna, tra i quaranta e i quarantacinque anni, di Solo di Sotto,
ancora in possibilità di farlo, dovrà appartarsi, seduta stante e obbligatoriamente,
nel tentativo di procreare”.
Ecco
cosa aveva scatenato l’opinione pubblica e aveva indignato il mondo.
Ma come
dar torto al pover’uomo?!? Non aveva fatto così il re della fiaba della Bella addormentata nel bosco, obbligando
suo figlio a sceglier moglie? Lui, del resto, al passo con i tempi, li stava obbligando
solo a copulare!
Anche
quello, del resto, a Solo di Sotto
non si faceva più.
Per
strada non c’era più nessuno che si baciasse o si tenesse per mano e da anni,
ormai, era deserta anche la villa comunale, regno indiscusso dei primi baci
rubati alle gomme da masticare.
E fu
così che l’astuto stratega si guadagnò il titolo di sindaco dell’Amore.
Tutti
lo ammiravano. Persino, sua moglie pensò che il "coprifuoco rosso" avrebbe finalmente
rinverdito le sopite pratiche giovanili.
S’incominciò
a fare i conti con quell’idea in termini di fattibilità.
Alla
quarantenne più bella del paese giunsero le prime richieste. Il più timido del
paese, il già citato direttore d’orchestra, sudava freddo al sol pensiero. Ricominciarono
a lavorare i centri estetici, per i restauri indispensabili.
La vecchiaia
precoce si stratifica come carta crespa incollata.
Le brutte
tornarono a specchiarsi e i brutti ripresero a frequentare i bar con
disinvoltura.
I
ricchi e le ricche nascondevano i loro beni, in posti sicuri; i poveri
speravano in partner danarosi e generosi, perché solo danarosi non bastava.
I
depressi ebbero un’altra ragione per deprimersi e gli ottimisti per festeggiare,
mentre i pessimisti sfoderavano il loro più bieco nichilismo e le coppie
omosessuali presero a protestare più sommessamente.
In
fondo, tre mesi sarebbero passati in fretta e tutto sarebbe tornato come prima.
Ma, una
mattina, qualcuno scrisse sulla sua bacheca:
"Accettata
l’imposizione, come si dovrà scegliere?".
Altra
valanga di discussioni! E già! Troppo facile promuovere un coprifuoco
dell’amplesso, senza dire chi con chi. Come si sarebbero dovute formare le
coppie? Secondo quali criteri? E poi ogni giorno, per tre mesi, con le stesse
persone o no?
E fu
così che il sindaco si vide costretto ad un aggiornamento dell’ordinanza e
questa volta dovette scendere nei dettagli.
"In
base a quanto stabilito nella precedente ordinanza; visto il difficile svolgimento delle pratiche, da me richieste,
secondo una normale esecuzione dei fatti, basata sulla libera scelta di un
partner, come da sempre accade e perché questo non costituisca fattore
deterrente per l’osservanza piena del coprifuoco, mi vedo costretto a dichiarare quanto segue: dagli elenchi
elettorali si procederà ad associare, in modo casuale e con l’utilizzo di un
programma informatico, un nome maschile ad un nome femminile. Con questo
sistema le coppie destinate alla ripopolazione di Solo di Sotto, così definite,
resteranno per tutto il tempo previsto".
Il novello Noè aveva risolto anche la
delicata questione delle coppie.
E fu
così che arrivarono, tempestivamente, le lettere di convocazione:
"La Signoria
Vostra è invitata inderogabilmente a presentarsi il giorno 21 maggio, alle ore
20,00, presso il Teatro Comunale, per conoscere il partner che gli è stato
assegnato".
Alla
data di convocazione, volenti o nolenti, si presentarono tutti, ma proprio
tutti, benché qualcuno fosse vestito di nero, in segno di protesta, e qualcuno
di bianco, in modo provocatorio.
E fu
così che gli uomini e le donne, messi insieme dal computer, e ribattezzati come
gli Adamo ed Eva di Solo di Sotto,
si conobbero o meglio si riconobbero, perché ovviamente tutti si conoscevano
già. Con grande imbarazzo, a molti di loro capitò di stringersi la mano,
immaginandosi già senza vestiti. Ci fu chi non poté fare a meno di mostrare la
propria delusione o il suo totale dissenso e, in alcuni casi, persino il totale
disgusto.
Il
computer si era divertito a creare una miscellanea di unioni così male assortite
che se ne poteva ricavare un film esilarante.
Una
coppia le batteva tutte: Armida Cocci, la campionessa di palla a volo, alta quasi
due metri e di ben ottanta chili di muscoli ben sistemati, e Armando Cocchio,
il fantino più volte finito in ospedale, per eccessivo sottopeso, di appena
trentotto chili e pochi muscoli, messi a casaccio. Per fortuna, i due
malcapitati erano molto amici tra loro, per via degli sport agonistici che
praticavano e si dissero che, in fondo, alcune distanze si sarebbero potute
annullare sotto le lenzuola.
Al povero
eroe del sesso tout court, però,
giunsero altre insolite richieste, come quella che chiedeva in quale luogo, per
l’amor patrio, le coppie avrebbero dovuto sacrificarsi.
Come
si dovevano trovare i posti più idonei per appartarsi? Con quali criteri?
Ciascuno
nella propria abitazione aveva delle difficoltà oggettive: c’era chi viveva
ancora con i genitori; chi era separato in casa; qualcuno viveva in case da
single, molto piccole e malmesse.
E fu
così che partì la terza ordinanza che stabiliva che il comune reclutava l’unico
albergo del paese, il ‘Bella veduta’, tra l’altro in fallimento, e che lo
destinava all’uso richiesto, ribattezzandolo "Coprifuoco rosso".
(fine prima parte)
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