lunedì 5 novembre 2018

Un figlio non è merce di scambio: "Coprifuoco rosso"


E fu così che quella notizia zampillò velocemente sulle bocche e sulle tastiere di tutti.
Nevicarono commenti e condivisioni delle condivisioni. Trovarono pane i curiosi e i giornalisti da ogni parte del mondo. E ognuno ne fece una sua versione. Fu guerra sui social e nei programmi televisivi. Tutti s’indignarono: vecchi e giovani, eterosessuali e non, sposati e divorziati, conviventi e fidanzati. Credenti e non credenti, atei e agnostici, filosofi e sociologi e anche gli psicologi. Ma il rumoreggiare dei media non fermò l’assurda decisione che non poteva essere procrastinata o elusa in alcun modo. Quasi una chiamata alle armi, a cui nessuno poteva sottrarsi. Inderogabile e ardita. Ideata da un insospettabile sindaco.
Un primo cittadino garbato e distinto che, suo malgrado, aveva preso quella decisione e l’aveva esplicitata in un’ordinanza sindacale.
Si trattava di una formula indispensabile per contrastare lo stato di calamità naturale, che aveva colpito il suo piccolo borgo. Una misura straordinaria, a carattere urgente, per tentare di salvare il paese, in cui si stava registrando un’inesorabile avanzata di vecchiaia.
Vecchiaia cronologica e mentale, avviluppata ad ogni cosa, come gramigna cattiva, infestante e malevola, che stava imbiancando Solo di Sotto. Chi s’era indignato non poteva immaginare di cosa si parlasse esattamente. E fu così che il sindaco decise di postare un video.
E tutti videro…
Le strade vecchie, vuote e bianche. Le case vecchie, silenziose e bianche. Alberi vecchi, senza nidi e bianchi. Gli uomini vecchi, raggrinziti e bianchi come calendari senza fogli. Le donne vecchie, ronzanti e bianche come api senza miele. Stormi bianchi di insegnanti senza lavagne.
Bianchi ginecologi e bianchi pediatri senza camici. E ogni cosa vecchia e bianca senza più colore.
Solo di Sotto era un paese ammalato di vecchiaia e tutto e tutti fluttuavano nella lattiginosa inedia bianca dei giorni bianchi, senza futuro. Senza bambini.
Non nasceva più un bambino da quarant’anni.
I quarantenni, diventati adulti troppo tristi e complicati, sopraffatti dalla crisi economica, dalla paura delle responsabilità o dalla paura e basta, non avevano formato nuove famiglie e, ingoiati dal bianco che scontorna e annulla, stavano scivolando via. Si stavano cancellando.
Quando il mondo vide quelle terribili scene, capì che il sindaco aveva ragione e lo osannò come un vecchio saggio. Un eroe. Un genio.  ‘E magari ce ne fossero!’.
Ma i mostri e gli eroi non sono altro che il diritto e il rovescio della stessa medaglia.
Lui, dal canto suo, aveva tentato in altri modi di sanare quella assurda situazione, anche con i bonus comunali, ma si era convinto che chi si sente senza futuro non sa che farsene dei soldi. Dorme pensando di essere sveglio.  Aveva più volte invitato i cittadini a trovare degli sbocchi; a tentare una ripresa, ma niente era, mai, stato fatto. 
Poi, arrivò la classica goccia che fece traboccare il classico vaso: rientrando in casa, un giorno, trovò che i suoi due figli maschi (quarantadue uno e quarantatrè anni l’altro) dormivano ancora nello stesso letto a castello di quando erano piccoli. Odontoiatra uno e direttore d’orchestra l’altro! E fu così che, colto da uno sgomento paralizzante, prese la sua decisione e scrisse l’ordinanza che aveva fatto scalpore e che diceva più o meno così:
Visto il grave stato di denatalità che si registra da quarant’anni a Solo di Sotto; visto l’avanzare inesorabile della vecchiaia che ci ha colpito; visto lo stato d’emergenza in cui ci troviamo; e assumendo in prima persona tutte le responsabilità delle mie decisioni, dichiaro, con obbligo di osservanza per i cittadini, quanto segue:
A partire dal giorno 21 del mese di giugno, e per tutta la durata dell’estate, alle ore 22 di tutti i giorni, scatterà il ‘coprifuoco rosso’, secondo il quale ogni uomo e ogni donna, tra i quaranta e i quarantacinque anni, di Solo di Sotto, ancora in possibilità di farlo, dovrà appartarsi, seduta stante e obbligatoriamente, nel tentativo di procreare”.
Ecco cosa aveva scatenato l’opinione pubblica e aveva indignato il mondo.
Ma come dar torto al pover’uomo?!? Non aveva fatto così il re della fiaba della Bella addormentata nel bosco, obbligando suo figlio a sceglier moglie? Lui, del resto, al passo con i tempi, li stava obbligando solo a copulare!
Anche quello, del resto, a Solo di Sotto non si faceva più.
Per strada non c’era più nessuno che si baciasse o si tenesse per mano e da anni, ormai, era deserta anche la villa comunale, regno indiscusso dei primi baci rubati alle gomme da masticare.
E fu così che l’astuto stratega si guadagnò il titolo di sindaco dell’Amore.
Tutti lo ammiravano. Persino, sua moglie pensò che il "coprifuoco rosso" avrebbe finalmente rinverdito le sopite pratiche giovanili.
S’incominciò a fare i conti con quell’idea in termini di fattibilità.
Alla quarantenne più bella del paese giunsero le prime richieste. Il più timido del paese, il già citato direttore d’orchestra, sudava freddo al sol pensiero. Ricominciarono a lavorare i centri estetici, per i restauri indispensabili.
La vecchiaia precoce si stratifica come carta crespa incollata.
Le brutte tornarono a specchiarsi e i brutti ripresero a frequentare i bar con disinvoltura.
I ricchi e le ricche nascondevano i loro beni, in posti sicuri; i poveri speravano in partner danarosi e generosi, perché solo danarosi non bastava.
I depressi ebbero un’altra ragione per deprimersi e gli ottimisti per festeggiare, mentre i pessimisti sfoderavano il loro più bieco nichilismo e le coppie omosessuali presero a protestare più sommessamente.
In fondo, tre mesi sarebbero passati in fretta e tutto sarebbe tornato come prima.
Ma, una mattina, qualcuno scrisse sulla sua bacheca:
"Accettata l’imposizione, come si dovrà scegliere?".
Altra valanga di discussioni! E già! Troppo facile promuovere un coprifuoco dell’amplesso, senza dire chi con chi. Come si sarebbero dovute formare le coppie? Secondo quali criteri? E poi ogni giorno, per tre mesi, con le stesse persone o no?
E fu così che il sindaco si vide costretto ad un aggiornamento dell’ordinanza e questa volta dovette scendere nei dettagli.
"In base a quanto stabilito nella precedente ordinanza; visto il difficile svolgimento delle pratiche, da me richieste, secondo una normale esecuzione dei fatti, basata sulla libera scelta di un partner, come da sempre accade e perché questo non costituisca fattore deterrente per l’osservanza piena del coprifuoco, mi vedo costretto a dichiarare quanto segue: dagli elenchi elettorali si procederà ad associare, in modo casuale e con l’utilizzo di un programma informatico, un nome maschile ad un nome femminile. Con questo sistema le coppie destinate alla ripopolazione di Solo di Sotto, così definite, resteranno per tutto il tempo previsto". 
Il novello Noè aveva risolto anche la delicata questione delle coppie.
E fu così che arrivarono, tempestivamente, le lettere di convocazione:
"La Signoria Vostra è invitata inderogabilmente a presentarsi il giorno 21 maggio, alle ore 20,00, presso il Teatro Comunale, per conoscere il partner che gli è stato assegnato".
Alla data di convocazione, volenti o nolenti, si presentarono tutti, ma proprio tutti, benché qualcuno fosse vestito di nero, in segno di protesta, e qualcuno di bianco, in modo provocatorio.
E fu così che gli uomini e le donne, messi insieme dal computer, e ribattezzati come gli Adamo ed Eva di Solo di Sotto, si conobbero o meglio si riconobbero, perché ovviamente tutti si conoscevano già. Con grande imbarazzo, a molti di loro capitò di stringersi la mano, immaginandosi già senza vestiti. Ci fu chi non poté fare a meno di mostrare la propria delusione o il suo totale dissenso e, in alcuni casi, persino il totale disgusto.
Il computer si era divertito a creare una miscellanea di unioni così male assortite che se ne poteva ricavare un film esilarante.
Una coppia le batteva tutte: Armida Cocci, la campionessa di palla a volo, alta quasi due metri e di ben ottanta chili di muscoli ben sistemati, e Armando Cocchio, il fantino più volte finito in ospedale, per eccessivo sottopeso, di appena trentotto chili e pochi muscoli, messi a casaccio. Per fortuna, i due malcapitati erano molto amici tra loro, per via degli sport agonistici che praticavano e si dissero che, in fondo, alcune distanze si sarebbero potute annullare sotto le lenzuola.       
Al povero eroe del sesso tout court, però, giunsero altre insolite richieste, come quella che chiedeva in quale luogo, per l’amor patrio, le coppie avrebbero dovuto sacrificarsi.
Come si dovevano trovare i posti più idonei per appartarsi? Con quali criteri?
Ciascuno nella propria abitazione aveva delle difficoltà oggettive: c’era chi viveva ancora con i genitori; chi era separato in casa; qualcuno viveva in case da single, molto piccole e malmesse.
E fu così che partì la terza ordinanza che stabiliva che il comune reclutava l’unico albergo del paese, il ‘Bella veduta’, tra l’altro in fallimento, e che lo destinava all’uso richiesto, ribattezzandolo "Coprifuoco rosso".
                                                         (fine prima parte)

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