Sgomento e orrore per i video sulla Grecia che
brucia un po’ dappertutto. E brucia il nostro cuore offeso e bruciano le nostre
mani inerti, impotenti a spegnere le fiamme che riducono ad ammassi di cenere
persone, case, templi, il verde degli alberi, e persino l’azzurro del mare,
dove cerca disperato rifugio chi è riuscito a salvarsi dalle fiamme. Corpi abbracciati.
Liquido fuoco dappertutto. A coprire l’inganno. A scoprire i tanti volontari
che sono accorsi per prestare la loro opera di salvataggio. Angeli senza ali,
ma con tanto coraggio da sovrastare le fiamme e stagliarsi ugualmente nell’azzurro
cielo. L’uomo, coacervo di “miseria e nobiltà”! Come sconfiggere la sua parte
ignobile per far emergere negli oceani di fango le meravigliose isole fiorite
della sua parte buona, generosa, onesta, solidale? Come sconfiggere il male per
fare trionfare il bene? In queste ore sembra che davvero il mondo sia diventato
migliore, nonostante le fiamme, il fumo, la morte, che aleggia dappertutto. Ma tra
qualche giorno avremo già dimenticato le nostre ali per inabissarci nuovamente
nella frode, la violenza, l’inganno, lo smemoramento, l’indifferenza. Ci saranno
altre notizie a destare la nostra curiosità, lo stesso orrore, ma poi tutto
brucia in fretta. Persino il dolore. Che pure sembra eterno. E un tempo forse
lo era. Proprio la Grecia ce lo ha insegnato. Oggi. Tutto passa in fretta. E presto
si ricomincia.
Ma chi ci ridarà più gli occhi ciechi e
lungimiranti di Omero, la terra dei miti e degli eroi, l’Olimpo e i suoi dèi,
la solitudine dei vinti e i roghi delle vedove? Chi ci farà fremere di sdegno
per la tirannide di Pisistrato e chi ci farà versare lacrime di solidarietà e
compenetrazione per le tragedie di Eschilo, Sofocle, Euripide? Chi ci farà
riflettere sull’iniquo destino degli uomini? Chi ci ridarà il canto di Orfeo? Chi
ci farà sognare un mondo migliore per una democrazia che traeva linfa e
sostegno dall’Agorà in una Atene libera e priva di mura fortificate?
Brucia il rosso cuore della Grecia antica e di
oggi in un Occidente devastato e incerto, dove neppure i tramonti ci incendiano
di stupore.
E io piango di tristezza, scoramento, abisso
infinito, dove non scopro più la Bellezza, l’Armonia, l’Incanto, la divina
follia...
Ma una Rinascita c’è sempre nella storia degli
uomini…
Imperativo categorico è: Credere per poter
Sperare e Salvarsi. Sempre. Sulle “sciagure umane”…
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