Donne: parità - alterità
“Conosceva la lingua in un modo che mi sarebbe stato
sempre interdetto. La danzava con l’anima. Per lui la lingua era un manto
indossabile.
Per mamma, la lingua era tenerezza, un tocco protettivo, un
mezzo per raccontarmi le sue favole, per tenermi stretta alla sua vita.
E insieme, seppero condurmi ad una lingua che stava al di là
delle parole segnate”.
(Ruth Sidransky)
Essendo tutti noi scrittori e scrittrici, poeti e poetesse,
giornalisti e giornaliste, alle prese dunque sempre con la lingua scritta e con
la parola scritta, ho pensato di partire, per affermare la parità e l’alterità
uomo-donna, dalle parole “mute” di Ruth Sidransky, nato nel Bronx, New York, da
due genitori sordi, dai quali ha imparato il linguaggio dei segni e per i quali
ha “tradotto” in segni i suoni di tutto il mondo.
La citazione è tratta da In Silence, riportata
da Hannah Merker nel suo libro In ascolto, Casa Editrice
Corbaccio s.r.l., Milano 2000 (trad. di Paolo Lagorio)
Perché proprio le parole senza suono? Perché sono convinta che
facciano più rumore…
Ho tagliato i miei lunghi capelli
Sto
lungo fischi di treni
di tutte le stazioni attraversate
- via
crucis del dolore
o viaggio verso la libertà
dei sogni liberati da catene? -
Sto
in stazioni ascoltate e perdute
o fermate con briciole di pane
per non ritrovare più la via
del ritorno?
Ho tagliato i miei lunghi capelli
di quasi cinquanta rami fioriti
come spighe di sole
dimentiche di un solo comandamento
“fa’ che i tuoi capelli siano sempre più lunghi…”
Taglio il passato
Taglio con il passato
In questa lunga vita amara da ricordare
Difficile da dimenticare per gli azzurri vissuti
e i rosa inanellati come sogni di albe lontane
come un caffè amaro bevuto alla stazione
Taglio pensieri e ferite
Taglio il dolore
La mia pelle di pesca antica è gioiosa
rivincita sopra le rughe del cuore
attende il sole della ri-nascita
che questo nuovo giorno di me di te
miracolosamente inonda
Epifania di me sola con me
E mi riconosco
Sono nella femminilità che m’appartiene
e nel maschile che mi contiene
Sto
oltre il silenzio
che a volte ancora mi tiene compagnia
So di essere uguale e a te diversa
universo che in due dividi il mio cielo
e lo rinnovi in confini smarginati
sempre più definiti in un ascolto
di noi che ci attraversa...
Angela
De Leo
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