giovedì 3 marzo 2022

3 marzo 2022: Donne: parità - alterità. Un argomento di cui non si parla mai abbastanza...

Donne: parità - alterità

 “Conosceva la lingua in un modo che mi sarebbe stato sempre interdetto. La danzava con l’anima. Per lui la lingua era un manto indossabile.

Per mamma, la lingua era tenerezza, un tocco protettivo, un mezzo per raccontarmi le sue favole, per tenermi stretta alla sua vita.

E insieme, seppero condurmi ad una lingua che stava al di là delle parole segnate”.

                                                                                        (Ruth Sidransky)

Essendo tutti noi scrittori e scrittrici, poeti e poetesse, giornalisti e giornaliste, alle prese dunque sempre con la lingua scritta e con la parola scritta, ho pensato di partire, per affermare la parità e l’alterità uomo-donna, dalle parole “mute” di Ruth Sidransky, nato nel Bronx, New York, da due genitori sordi, dai quali ha imparato il linguaggio dei segni e per i quali ha “tradotto” in segni i suoni di tutto il mondo.

La citazione è tratta da In Silence, riportata da Hannah Merker nel suo libro In ascolto, Casa Editrice Corbaccio s.r.l., Milano 2000 (trad. di Paolo Lagorio)

Perché proprio le parole senza suono? Perché sono convinta che facciano più rumore…

Ho tagliato i miei lunghi capelli

Sto

lungo fischi di treni

di tutte le stazioni attraversate

-         via crucis del dolore

o viaggio verso la libertà

dei sogni liberati da catene? -

Sto

in stazioni ascoltate e perdute

o fermate con briciole di pane

per non ritrovare più la via

del ritorno?

Ho tagliato i miei lunghi capelli

di quasi cinquanta rami fioriti

come spighe di sole

dimentiche di un solo comandamento

“fa’ che i tuoi capelli siano sempre più lunghi…”

Taglio il passato

Taglio con il passato

In questa lunga vita amara da ricordare

Difficile da dimenticare per gli azzurri vissuti

e i rosa inanellati come sogni di albe lontane

come un caffè amaro bevuto alla stazione

Taglio pensieri e ferite

Taglio il dolore

La mia pelle di pesca antica è gioiosa

rivincita sopra le rughe del cuore

attende il sole della ri-nascita

che questo nuovo giorno di me di te

miracolosamente inonda

Epifania di me sola con me

E mi riconosco

Sono nella femminilità che m’appartiene

e nel maschile che mi contiene

Sto

oltre il silenzio  

che a volte ancora mi tiene compagnia

So di essere uguale e a te diversa

universo che in due dividi il mio cielo

e lo rinnovi in confini smarginati

sempre più definiti in un ascolto

di noi che ci attraversa...

                                 Angela De Leo

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