mercoledì 1 settembre 2021

1° settembre: Per ritrovarci parliamo d'AMORE...

E siamo a settembre, mese di rientro nella normalità della vita quotidiana, del lavoro, della casa, della famiglia, degli amori consolidati nel tempo che ci aspettano anche in autunno per prepararci all’inverno e al gelo da riscaldare in due, minimo in due, in un intreccio di giorni, mani, passi a darci l’idea dei semi da gettare perché fioriscano a primavera. Perché “c’è sempre una primavera che fiorisce ancora”.

 Nei mesi estivi abbiamo provato a riappropriarci della nostra vita normale andando in vacanza al mare, ai monti, ai laghi o restando in casa in una totale assenza di pensieri, problemi (volutamente tenuti a distanza per dopo), lavori domestici (ridotti allo stretto indispensabile), la cura della persona risolta in docce quotidiane e viso pulito e elastico per tenere su i capelli.  Ma niente quest’anno è stato semplice con in virus pandemico e le sue mutazioni e le maggiori possibilità di contagio e i vaccini sì e i vaccini no e lo scioglimento dei ghiacciai e il caldo equatoriale sulla nostra testa e l’uragano Ida “declassato in USA a tempesta tropicale” ma terrificante soprattutto in Louisiana (dichiarato “stato di grande disastro federale” nel territorio) e la “vittoria” dei talebani in Afghanistan  e la devastante esplosione a Kabul e l’esodo in massa della popolazione e lo scompiglio totale e i morti e gli aerei italiani a recuperare i nostri soldati in missione di pace da oltre vent’anni e le rappresaglie di vendetta dichiarata, contro i promotori di nuovi attacchi kamikaze e nuove stragi negli USA, dal Presidente Biden… e commenti e controcommenti. Tutto e il contrario di tutto. Insomma un inferno. Avevo voglia di raccontare tutto questo in prosa e in poesia, avvalendomi anche degli scritti di molti nostri cari amici del blog e di FB, ma poi il silenzio ha preso il sopravvento su tutto quello che gli altri stanno scrivendo, postando, condividendo, mostrando in televisione su tutti i canali, spesso anche strumentalizzando e mercificando. Purtroppo. No. Non ci sto più a queste trappole dannate. Allora ho deciso di riprendere a parlare di possibilità di guardarsi finalmente negli occhi, senza più maschere e mascherine, e di parlare d’amore, l’unico sentimento che tutto vince e tutto colora anche partendo dall’inferno delle notti più buie, come ci insegna una poesia dell’immenso e compianto Giorgio Bàrberi Squarotti:

Sono nuvole nere di tempesta/ o frammenti sereni di luce e ombra/ o il vento che sommuove stelle e tenebre/ o il fiato freddo della luna o l’eco/ remota di una festa o il grido rauco/ del gallo intempestivo molto prima/ dell’ora di denuncia confessione?/ Sono troppe domande per il giorno/ di un vecchio che non può guardare oltre/ il cortile di casa, il suono di auto,/ e oziosamente immagina se, dopo,/  il silenzio sia il segno della pace/ o la corsa finita nella morte,/ qualche cane che abbaia, qualche voce/ irosa e fievole, quasi indistinta./ Ma è certo che un po’ più in là del suo/ tempo c’è una piazza di odorosi/ tigli, un bambino cerca di salire/ sul ramo ombroso dove ha visto un gatto/ bianco aspettare, due amanti giovani/ senza fine si baciano, appoggiati/ all’unico sogno vero.

(Giorgio Bàrberi Squarotti, “Il sogno vero”, da Le voci e la vita, Secop edizioni, 2016)   

E ben si attaglia alla precedente poesia quella di Mattia Cattaneo (scritta nel giorno dell’essere finalmente in due davanti a Dio e al mondo): Spazzo via ogni cosa/ con la gola secca/ sfilacciando la tela del dolore/ vivo le cose del mondo/ ricordando chi sono// scrivo cenere/ in ogni grumo di terra/ dove le ferite non dicono mai addio// ma ora/ abbandonato alle tue braccia/ non c’è più esilio in un fiore// il giorno è anche notte.

E nel mezzo, tra dolore raccontato e amore sognato e vissuto, c’è la meravigliosa prosa poetica di Roberta Lipparini: L’amore più grande l’ho vissuto nel silenzio, perché ogni parola è falsa anche se sincera. Ogni parola muta e si trasforma in altro, ci pensa il tempo a cambiarne il sapore, a sbrecciarla. Così ho spiccato una pesca dal ramo, ho attinto acqua dal fiume, ho camminato verso le montagne, ho acceso il fuoco sotto le stelle. E questo, tutto questo, era il tuo nome

È di Marco Vannoli questa splendida poesia sulla eternità dell’Amore: Ti allaccerò le scarpe/ Come ogni giorno,/ Ammirando il tramonto/ Dell’ultima alba/ Insieme per mano/ Senza ritorno./ Ti asciugherò le lacrime/ Fingendo un sorriso,/ Custodendo la tua immagine/ Fissa nel cuore/ Sfiorando la stanchezza/ Che ti affascina il viso./ Morire in un abbraccio/ Senza far rumore/ Il nostro privilegio/ Pelle su pelle/ Nell’ultimo respiro/ Condiviso/ Di un amore. (16-1-2021)

Di Mariateresa Bari una breve lettera un interlocutore privilegiato, l’Amore: Io ti capisco, Amore/ se ti fai fiume sotto ponti/ d’inchiostro/ temi il fremito del crollo e gemi./ Ti capisco, Amore/ se impetuoso di carezze non date/ dagli argini esondi./ Ti capisco, Amore/ se la tua mano porgi invano/ e solo, imbiancato di luna, piangi./ Io ti capisco, Amore/ quando non trovi metafore/ da indossare e nudo vaghi per amore

E di Giovanni Sepe la parola amore che è l’Amore: Se in una parola dovessi/ nascondermi/ la userei breve/ cosicché la mia morte durerebbe/ uno iato e un fiato/ due sillabe appena/ o proprio morte sarebbe./ Se dovessi tirarti fuori da una parola/ non potrebbe che essere amore

E mi piace concludere per oggi (ma continuerò nei prossimi giorni in attesa di riprendere con il nostro Retino tra non molto) con una intensa e graffiante poesia (quasi prosa poetica) di Ginevra DellaNotte: abbiamo piegato lembi alle nuvole liberando ali, prima che il cielo si ferisse/ frantumando le ha sotterrate, vive bisbigliavano… <non slacciate le vene>/ Troverò l’ago conficcato tra la sorte per ricamare con i capelli/ la pelle che resta alla tua

Tutto questo mi serve da premessa all’invito che desidero rivolgere a quanti, nella possibilità di venire a Corato venerdì prossimo, 3 settembre 2021, vogliano essere con noi nella piazza antistante al Teatro Comunale, per condividere la bellissima esperienza culturale del Festival Fiero del Libro dei Lettori Fieri di esserlo, ideato e realizzato dalla SECOP edizioni dieci anni fa, oggi in collaborazione dell’Associazione FOS e con il Patrocinio del comune di Corato. Si parlerà appunto d’AMORE! Per i dettagli prendere visione della locandina pubblicata sulla pagina SECOP e da me condivisa. Sarà davvero un arricchimento per tutti! Un abbraccio d’amore. Angela   

1 commento:

  1. Angela carissima, sempre grazie per i tuoi doni! Il 3, sarò volentieri in piazza, a Corato. Sarà l'occasione per salutarci 💓🥰

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