lunedì 3 dicembre 2018

3 dicembre 1919-2018


Novantanove inverni
ho contato questa notte
numero perfetto multiplo di tre
per festeggiarti mamma
facendo nodi di stelle
da sciogliere tra le tue mani
E tu accarezza la promessa
che ti feci
di nuove estati al mare
per vestirci d’azzurro
             ancora…

Ieri Isabella, a cui hai fatto da mamma nei giorni del dolore e che ti tenne la mano per accompagnarti tra le stelle quando andasti via, ha festeggiato il suo compleanno perché ebbe fretta di nascere in quell’alba di neve senza attendere ancora un giorno per festeggiarlo con te, insieme, come noi tutti speravamo. Per farti dono di una nuova vita nel giorno in cui anche tu eri venuta al mondo molti anni prima. Con l’euforia della Grande Guerra vinta. Beneaugurale inizio per i tuoi giorni intatti.
E, oggi, ecco i tuoi novantanove compleanni che avanzano, fieri della perfezione di un numero primo, moltiplicato per sé stesso un gran numero di volte e ritenuto sacro per la divinità che sottintende nella compiutezza del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Un concentrato di LUCE a fugare ogni tenebra.
Così ti penso, oggi, stella luminosa più di ogni altra stella, che ogni notte mi incanta e mi saluta dal lucernario spalancato di cielo sul mio letto.
Quotidiano notturno abbraccio a farmi compagnia nel quotidiano notturno rimpianto di averti, in vita, regalato solo una solitudine di giorni, in attesa silenziosa di ogni raro incontro. Promesso. Atteso. Cancellato.
Quanto amore generoso il tuo nei riguardi di una figlia assente per lunghi afasici giorni. Oh, se si potessero riavvolgere, come bobine di vecchi film, i tanti giorni vuoti per ritrovarci ancora noi senza un solo minuto di assenza e di attesa. E riempirli di parole, di sorrisi, di carezze, cancellando il tempo rimandato che ha avuto ragione di noi per farsi tempo di braccia deserte e di muto silenzio alle ragioni del cuore.
Mi conforta il pensiero che si accorciano sempre più i giorni vuoti di noi.
Quelli che ci separano dal nostro nuovo incontro…
Ma te lo sussurro piano perché gli altri di casa non sentano…
Non capirebbero!

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