io
sono la tegola traversa…
Io sono la
tegola traversa,
quella che affabula col cielo
che ascolta il vento
che si gira a guardare le stelle
che osserva il disegno delle nuvole
che sente il caldo del sole
che si bagna alla pioggia.
Io sono la tegola traversa
Quella che dal tetto
sta sempre per cadere,
quella che le sorelle
guardano male
perché le fa sentire
in fila ordinate,
piccole cose di terra
rossa e cotta,
cose di terra.
quella che affabula col cielo
che ascolta il vento
che si gira a guardare le stelle
che osserva il disegno delle nuvole
che sente il caldo del sole
che si bagna alla pioggia.
Io sono la tegola traversa
Quella che dal tetto
sta sempre per cadere,
quella che le sorelle
guardano male
perché le fa sentire
in fila ordinate,
piccole cose di terra
rossa e cotta,
cose di terra.
Io sono la
tegola traversa,
quella che
mandano
a
raddrizzare,
quella da rimproverare,
quella da far ragionare.
Io sono la tegola traversa,
quella che spende il suo ingegno
in cose da poco,
che parla alla gente e le ascolta,
che scrive poesie
sulle storie che ascolta
che inventa una poesia
per ogni barbaria
per ogni mano che ha spinto male
per ogni amore bestemmiato.
Io sono la tegola traversa
che ascolta musica
legge libri
guarda film
fa piccoli viaggi
da non raccontare agli amici.
quella da rimproverare,
quella da far ragionare.
Io sono la tegola traversa,
quella che spende il suo ingegno
in cose da poco,
che parla alla gente e le ascolta,
che scrive poesie
sulle storie che ascolta
che inventa una poesia
per ogni barbaria
per ogni mano che ha spinto male
per ogni amore bestemmiato.
Io sono la tegola traversa
che ascolta musica
legge libri
guarda film
fa piccoli viaggi
da non raccontare agli amici.
Tutta roba
piccola,
non potrebbero raccontarlo
ad altri amici.
I miei sono orizzonti poco esotici,
molto intimi.
Anzi prima di andare lontano
con l’aereo e il biglietto e la valigia
qualcuno lascia a me le chiavi
del cuore, di storie, di dolori intimi.
Mi affidano l’anima
come il gatto che non possono portare
ma che non vogliono perdere,
come le piante a casa
che non devono seccare.
Io sono la tegola traversa
che in obliquo c’è quasi nata
e non giudica chi passa
cerca solo di non cadergli sul capo
di non confondergli i pensieri
di non disperdergli i ricordi.
Io sono la tegola traversa
che ti ama per come mi fai sentire
che ti ama per le mani di artigiano,
mani che hanno fatto
non potrebbero raccontarlo
ad altri amici.
I miei sono orizzonti poco esotici,
molto intimi.
Anzi prima di andare lontano
con l’aereo e il biglietto e la valigia
qualcuno lascia a me le chiavi
del cuore, di storie, di dolori intimi.
Mi affidano l’anima
come il gatto che non possono portare
ma che non vogliono perdere,
come le piante a casa
che non devono seccare.
Io sono la tegola traversa
che in obliquo c’è quasi nata
e non giudica chi passa
cerca solo di non cadergli sul capo
di non confondergli i pensieri
di non disperdergli i ricordi.
Io sono la tegola traversa
che ti ama per come mi fai sentire
che ti ama per le mani di artigiano,
mani che hanno fatto
la storia
dell’uomo.
Artigiano è il colpo d’occhio
Artigiano è il colpo d’occhio
del marinaio
È lo scalpello di Fidia
è il pensare di Platone.
Io sono la tegola traversa
È lo scalpello di Fidia
è il pensare di Platone.
Io sono la tegola traversa
la Firenze
del Medioevo
che dava
riconoscimento alle arti
mentre
intorno facevano altro.
Io sono la
tegola traversa
quella che hai accarezzato
come il volto di un bambino,
girata e stretta fra le mani
come fossi preziosa.
M’hai guardata a lungo
a lungo davvero,
fino a vedere un’anima azzurra
in questa rossa
tegola traversa.
quella che hai accarezzato
come il volto di un bambino,
girata e stretta fra le mani
come fossi preziosa.
M’hai guardata a lungo
a lungo davvero,
fino a vedere un’anima azzurra
in questa rossa
tegola traversa.
Lorella Rotondi |
Ho letto questa splendida poesia di Lorella Rotondi e mi
piace commentarla, così, a modo mio.
Grazie, Lorella, per questo dono che "ci fa rinascere
infinite volte" (La creatività per Erch Fromm)
Un lungo, intenso inno alla diversità creativa che, come
"tegola traversa", si fa notare tra le altre tegole bene allineate
sul tetto rosso della casa, perché è sempre in bilico e rischia di cadere su
qualche vittima innocente nel suo rotolare senza appigli. Nella sua innocenza,
che non conosce l'ombra oscura delle tempeste sul mondo alla deriva.
Eppure, la sua diversità consiste in tanto altro ancora. Lei
è in grado, essendo di traverso, di ignorare la terra e di chiacchierare
quotidianamente con il cielo e con le sue innumerevoli fiabe, fatte di sole
abbagliante e di nuvole bizzarre e mai uguali, di vento chiacchierino e leggero
come una danza di parole, e di stelle mai approdate sulle rive dei mari, in cui
si specchiano. E di lune che non sono mai fisse e vere, ma sempre mutevoli e
capricciose a determinare maree, che quotidianamente inducono a fare i conti
con le "piccole cose della terra": le necessità e le futilità, le
convenzioni e le condivisioni realizzate a fatica dall'anima libera da
catene e paure. Le incomprensioni, che disgregano l'anima, e le accettazioni,
che la pongono al riparo dai rimorsi: l'ordine da rispettare, i favori da elargire
a piene mani solo in andata, le piante della vicina di casa da curare in sua
assenza, con il micio a cui dare da mangiare in attesa che torni la
mamma/padrona.
La tegola traversa è come un verso scazonte che, nella sua
apparente imperfezione, restituisce armonia all'intero componimento poetico e
ne dilata i confini. Tra libri, letture, poesie e sogni da attraversare per
regalare un sorriso.
È la storia dell'umanità che rinasce. È come la stella
cometa che indica la buona strada ai viandanti in cerca di un prodigio,
dimentica di essere essa stessa prodigio e incanto.
La tegola traversa è la pecora nera che segna il confine tra
ciò che è normale, banale, scontato e ciò che se ne discosta per dare colore e
forma e dimensione al mondo percepito nella sua grigia realtà e vissuto nella
rinnovata allegria di due occhi bambini colmi di stupore. È la discrepanza in
cui disperdersi e il riconoscimento in cui ritrovarsi. È la vetta su cui
svettare e il precipizio da rischiare ad ogni sussulto del cuore.
E ha mani, la tegola traversa, per ricostruire il mondo. Con
la determinazione gioiosa degli artigiani che scolpirono la pietra per un
Rinascimento ancora da completare...
Fino a riscoprire quell' "anima azzurra" che è il
segreto intimo e infinito del
DONO immenso della creatività... Della Poesia.
Angela De Leo
Note bio-bibliografiche
Lorella Rotondi vive a Firenze. Scrittrice, giornalista,
poetessa, docente nelle scuole superiori. Ha scritto numerosi libri
per l'Infanzia e l'Adolescenza, guidata dal compianto Livio Sossi, suo e
nostro mentore e amico, che qui ingrazio vivamente per averci fatto incontrare
una persona di grande spessore culturale e dalla profonda umanità. alcuni libri
sulla Shoah e sulle foibe con un'apertura mentale straordinaria. suo è il meraviglioso
libro illustrato Perché la Notte (SECOP edizioni, 2017), che
affronta per la prima volta questo delicatissimo tema in un testo dedicato
alla letteratura giovanile. Con splendido testo poetico di Lorella, corredato
dalle suggestive illustrazioni di Daria Palotti. Ha pubblicato, inoltre, alcune
raccolte di poesie e molti articoli su Riviste culturali di vario genere. Con
Corrado Faletti una Guida didattica inclusiva per le scuole Superiori
di II grado. Le sono stati assegnati, infine, vari prestigiosi
premi per le sue innumerevoli attività culturali e professionali.
Nessun commento:
Posta un commento