giovedì 6 giugno 2019

6 giugno 2019: l'incanto ancora vivo di una serata magica


Una serata memorabile al Petruzzelli, il prestigioso Teatro barese, orgoglio della nostra Puglia, con la quinta edizione di Art&Science, un originalissimo format scientifico/culturale, nato dalla competenza professionale e dalla vena artistica del suo ideatore, lo scienziato (a livello internazionale) Matteo Gelardi. Il “deus ex machina” del grandioso Evento, che ci tiene ormai di anno in anno in trepidante attesa, senza mai tradire le aspettative dei numerosissimi spettatori.
Ne parlo a distanza di qualche giorno per riprendermi dalle intense emozioni provate nell’arco di tutta la Manifestazione.
Il Petruzzelli scintillante e gremitissimo.
Matteo Gelardi, con la sua consueta semplicità e amabilità, rompe il brusio delle tante voci, a rincorrersi e a bisbigliarsi la gioia del ritrovarsi in tanto splendore, con la sua voce, calda e suadente, per dare inizio allo spettacolo, che prevede una prima parte scientifica e la seconda prettamente musicale e coreutica.
E, meraviglia delle meraviglie, ecco la voce dell’attore Lino De Venuto, a cui va il mio sentito grazie, accompagnata da musica di sottofondo, recitare la mia poesia “Perfezione”, per introdurre lo Spettacolo, che quest’anno è stato intitolato appunto “PERFEZIONE”, traendo spunto da una foto al microscopio di alcune felcizzazioni di cellule nasale, fiorite, sul vetrino del citologo, scienziato e ricercatore Gelardi, simili a un bellissimo fiore, di setosa trina, quasi merletto antico, che le nostre nonne realizzavano, con le loro prodigiose e infaticabili mani, restituendo bellezza e significanza a buie sere, senza il respiro della libertà del cielo ad accogliere i loro pensieri soffocati nell’anima, spenta da troppi doveri e nessun diritto… (così ho visualizzato io e ho raccontato in versi).
Emozione galoppante nel mio cuore ballerino, mentre un faro s’illumina ad “accendere” il mio nome e il palco di prim’ordine a me riservato, e alla mia famiglia, in uno scrosciare di applausi che mai più dimenticherò, nei miei restanti giorni. Grande lo stupore anche di Vjive Noor, l’illustratrice esone di fama mondiale (che ha pubblicato con la nostra Casa Editrice un libro, scritto dalla nota giornalista Bianca Maria Tricarico), e che è stata fino ad oggi nostra ospite per un tour di presentazioni  nella  Provincia di Bari e nel Capoluogo; e, quindi, con noi nel palco.
“Illuminato” persino il mio grazie al pubblico, tra lacrime mie e di mia figlia Raffaella ad offuscare la vista e un bacio in volo a colui che ha voluto e predisposto per me tutto questo splendore con incredibile affetto e generosità.
Come dire grazie a Matteo Gelardi, infallibile mago di ogni suo Progetto scientifico/culturale e… oltre? È difficile persino immaginarlo. Troppo grande il DONO che egli fa di sé agli altri con questi incantevoli spazi (scientifici, culturali, musicali) di grande respiro.
Per sua e nostra fortuna, sa circondarsi di scienziati e relatori di fama internazionale. E gli fanno corona i tanti amici che ha nei diversi campi della esperienza umana ed artistica: dai colleghi medici (vedi il Gruppo Musicale “Il Complesso di Golgi”: Vincenzo Frappampina/basso, Matteo Gelardi/batteria, Cosimo Mitrani/voce, Nicola Ribecco/chitarra solista, Niceta Antonio Tommasi/chitarra ritmica, i tanti vocalist), ai grandi musicisti e cantanti conosciuti in Italia e all’estero (Francesco D’Orazio/violinista, Italo D’Amato/sassofonista, Natalizia Carone/soprano dalla voce di cristallo e oro puro, Marianna Mappa/soprano altrettanto brava, Clelia Sarno/pianista, Gianfranco Gabriele/professore di chitarra, Elio Arcieri/cantante, Graziana Jana Campanella/cantante dalla graffiante voce), dai ballerini di danza classica e contemporanea (diretti da Viviana Piscitelli e Vincenzo Depalo) alle indossatrici magistralmente preparate a sfilare con abiti ideati e realizzati dalla stilista Giovanna Gelardi, l’amatissima figlia di Matteo. Infine, l’Orchestra Sinfonica della Città Metropolitana di Bari, diretta dal Maestro Giovanni Pompeo.
Un composito, numeroso, affiatato “caleidoscopico insieme” di grandi Artisti a rendere imperdibili Eventi di questa portata.
Dopo la emozionante introduzione poetico/musicale, è stata la volta della bravissima esperta in matematica e statistica, professoressa Antonietta Mira, che ha catturato l’attenzione del pubblico, con grande chiarezza e professionalità e un pizzico di autoironia, parlando di numeri e di assiomi.
Poi, il fascino della giornalista e pianista Fiorella Sassanelli ha conquistato l’uditorio, che ha applaudito con grande partecipazione anche la sua performance al pianoforte, accompagnata dal figlio, violoncellista, se non ricordo male. L’emozione mi gioca ancora brutti scherzi. Purtroppo non ricordo neppure il suo nome.  Bravissimo, comunque.
Nella seconda parte è stato un susseguirsi di brani di Nino Rota per alcuni dei più famosi film di Fellini, e di Ennio Morricone per gli indimenticabili film western di Sergio Leone. Le cui immagini con i grandissimi (Claudia Cardinale, Marcello Mastroianni, Clint Eastwood…) del cinema scorrevano sul telo di proiezione che sovrastava il palcoscenico, creando con i giochi di luce rivolti al pubblico, un’atmosfera onirica sognante e straniante. Meravigliosa atmosfera resa ancora più superba dalle gloriose, epifaniche, svettanti voci delle due soprano.  Niente affidato al caso o alla improvvisazione. Tutto incastonato in un gioiello di rara fattura e bellezza.
La serata si è conclusa con uno scoppiettante, entusiasmante, esplodente mixage di canzoni e musiche dei “Queen”, prodigioso complesso musicale sorto negli anni Settanta del secolo scorso e sul palco degli Oscar proprio il 18 febbraio del 2019.
Il pubblico delirante e commosso ha applaudito a lungo, chiedendo il bis dell’ultimo brano accompagnato dagli scroscianti battimani di tutti.
Siamo tornati a casa sicuramente arricchiti e migliori.
Molti non avranno dormito per via delle moltissime emozioni e della pura POESIA, che ogni altra Arte comprende e che ci ha avvolto e coinvolto per tutta la serata.
Io ho ringraziato il buon Dio per i giorni che ancora mi concede, illuminati da tanta Luce, tanta Bellezza, tanto Incanto…
Bisogna dire sempre GRAZIE a qualcuno. A Qualcuno.
Da soli saremmo granelli di sabbia che persino un vento leggero disperde e porta via…






Nessun commento:

Posta un commento