Una serata
memorabile al Petruzzelli, il prestigioso Teatro barese, orgoglio della nostra
Puglia, con la quinta edizione di Art&Science,
un originalissimo format scientifico/culturale, nato dalla competenza professionale
e dalla vena artistica del suo ideatore, lo scienziato (a livello
internazionale) Matteo Gelardi. Il “deus
ex machina” del grandioso Evento, che ci tiene ormai di anno in anno in trepidante
attesa, senza mai tradire le aspettative dei numerosissimi spettatori.
Ne parlo
a distanza di qualche giorno per riprendermi dalle intense emozioni provate
nell’arco di tutta la Manifestazione.
Il Petruzzelli scintillante e
gremitissimo.
Matteo
Gelardi, con la sua consueta semplicità e amabilità, rompe il brusio delle
tante voci, a rincorrersi e a bisbigliarsi la gioia del ritrovarsi in tanto
splendore, con la sua voce, calda e suadente, per dare inizio allo spettacolo,
che prevede una prima parte scientifica e la seconda prettamente musicale e
coreutica.
E,
meraviglia delle meraviglie, ecco la voce dell’attore Lino De Venuto, a cui va il mio sentito grazie, accompagnata da
musica di sottofondo, recitare la mia poesia “Perfezione”, per introdurre lo
Spettacolo, che quest’anno è stato intitolato appunto “PERFEZIONE”, traendo spunto da una foto al microscopio di alcune
felcizzazioni di cellule nasale, fiorite, sul vetrino del citologo, scienziato
e ricercatore Gelardi, simili a un bellissimo fiore, di setosa trina, quasi merletto
antico, che le nostre nonne realizzavano, con le loro prodigiose e infaticabili
mani, restituendo bellezza e significanza a buie sere, senza il respiro della
libertà del cielo ad accogliere i loro pensieri soffocati nell’anima, spenta da
troppi doveri e nessun diritto… (così ho visualizzato io e ho raccontato in
versi).
Emozione
galoppante nel mio cuore ballerino, mentre un faro s’illumina ad “accendere” il
mio nome e il palco di prim’ordine a me riservato, e alla mia famiglia, in uno
scrosciare di applausi che mai più dimenticherò, nei miei restanti giorni. Grande
lo stupore anche di Vjive Noor, l’illustratrice
esone di fama mondiale (che ha pubblicato con la nostra Casa Editrice un libro,
scritto dalla nota giornalista Bianca
Maria Tricarico), e che è stata fino ad oggi nostra ospite per un tour di
presentazioni nella Provincia di Bari e nel Capoluogo; e, quindi,
con noi nel palco.
“Illuminato”
persino il mio grazie al pubblico, tra lacrime mie e di mia figlia Raffaella ad
offuscare la vista e un bacio in volo a colui che ha voluto e predisposto per
me tutto questo splendore con incredibile affetto e generosità.
Come dire
grazie a Matteo Gelardi, infallibile mago di ogni suo Progetto
scientifico/culturale e… oltre? È difficile persino immaginarlo. Troppo grande
il DONO che egli fa di sé agli altri con questi incantevoli spazi (scientifici,
culturali, musicali) di grande respiro.
Per sua
e nostra fortuna, sa circondarsi di scienziati e relatori di fama
internazionale. E gli fanno corona i tanti amici che ha nei diversi campi della
esperienza umana ed artistica: dai colleghi medici (vedi il Gruppo Musicale “Il Complesso di Golgi”: Vincenzo Frappampina/basso, Matteo
Gelardi/batteria, Cosimo Mitrani/voce, Nicola Ribecco/chitarra solista, Niceta
Antonio Tommasi/chitarra ritmica, i tanti vocalist), ai grandi musicisti e
cantanti conosciuti in Italia e all’estero (Francesco D’Orazio/violinista, Italo D’Amato/sassofonista, Natalizia
Carone/soprano dalla voce di cristallo e oro puro, Marianna Mappa/soprano altrettanto brava, Clelia Sarno/pianista, Gianfranco Gabriele/professore di chitarra,
Elio Arcieri/cantante, Graziana Jana Campanella/cantante dalla graffiante
voce), dai ballerini di danza classica e contemporanea (diretti da Viviana Piscitelli e Vincenzo Depalo) alle
indossatrici magistralmente preparate a sfilare con abiti ideati e realizzati
dalla stilista Giovanna Gelardi, l’amatissima
figlia di Matteo. Infine, l’Orchestra
Sinfonica della Città Metropolitana di Bari, diretta dal Maestro Giovanni Pompeo.
Un composito,
numeroso, affiatato “caleidoscopico insieme” di grandi Artisti a rendere
imperdibili Eventi di questa portata.
Dopo la
emozionante introduzione poetico/musicale, è stata la volta della bravissima esperta
in matematica e statistica, professoressa Antonietta
Mira, che ha catturato l’attenzione del pubblico, con grande chiarezza e
professionalità e un pizzico di autoironia, parlando di numeri e di assiomi.
Poi,
il fascino della giornalista e pianista Fiorella
Sassanelli ha conquistato l’uditorio, che ha applaudito con grande
partecipazione anche la sua performance al pianoforte, accompagnata dal figlio,
violoncellista, se non ricordo male. L’emozione mi gioca ancora brutti scherzi.
Purtroppo non ricordo neppure il suo nome.
Bravissimo, comunque.
Nella seconda
parte è stato un susseguirsi di brani di Nino
Rota per alcuni dei più famosi film di Fellini,
e di Ennio Morricone per gli
indimenticabili film western di Sergio
Leone. Le cui immagini con i grandissimi (Claudia Cardinale, Marcello Mastroianni, Clint Eastwood…) del
cinema scorrevano sul telo di proiezione che sovrastava il palcoscenico,
creando con i giochi di luce rivolti al pubblico, un’atmosfera onirica sognante
e straniante. Meravigliosa atmosfera resa ancora più superba dalle gloriose,
epifaniche, svettanti voci delle due soprano. Niente affidato al caso o alla improvvisazione.
Tutto incastonato in un gioiello di rara fattura e bellezza.
La serata
si è conclusa con uno scoppiettante, entusiasmante, esplodente mixage di
canzoni e musiche dei “Queen”, prodigioso complesso musicale sorto negli anni
Settanta del secolo scorso e sul palco degli Oscar proprio il 18 febbraio del
2019.
Il pubblico
delirante e commosso ha applaudito a lungo, chiedendo il bis dell’ultimo brano
accompagnato dagli scroscianti battimani di tutti.
Siamo tornati
a casa sicuramente arricchiti e migliori.
Molti non
avranno dormito per via delle moltissime emozioni e della pura POESIA, che ogni
altra Arte comprende e che ci ha avvolto e coinvolto per tutta la serata.
Io ho ringraziato
il buon Dio per i giorni che ancora mi concede, illuminati da tanta Luce, tanta
Bellezza, tanto Incanto…
Bisogna
dire sempre GRAZIE a qualcuno. A Qualcuno.
Da soli
saremmo granelli di sabbia che persino un vento leggero disperde e porta via…
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