Camminando sotto la pioggia per assistere alla primavera dei ciliegi
Quando il sole si nasconde
al nostro sguardo e la pioggia cade insistente, la giornata appare un po’ più
triste e malinconica. Poi lo splendore della luce a ridare gioiosità e nuovo
impulso alla vita! Abbiamo atteso la luce e il tempo mite per immergerci nella primavera
dei ciliegi e nella lettura dei testi di Angela De Leo, fine scrittrice e poeta
e tant’altro ancora, un percorso di pioggia e rosse ciliegie a nutrirci di
emozioni.
In cammino questa sera per farci
riscaldare e allietare da un luminoso sole, il sole che solo l’amore può far
splendere, l’amore per una persona cara, un nonno fantastico che possiamo conoscere
attraverso le parole e gli scritti di Angela, che ringrazio di essere qui
stasera con questo suo dono d’amore!
Sono dell’idea che i
buoni libri, le conversazioni, gli incontri… sono necessari per nutrire
l’anima; non è sufficiente curare il corpo, abbiamo anche questa priorità.
I nostri libri e le nostre
penne, la buona musica, la bellezza, le arti tutte sono le armi più potenti per
allietare il mondo, non con l’ardire di cambiarlo… magari fosse possibile!... ma
con la speranza di renderlo, migliore, più accogliente.
Questa sera avremo
l’opportunità di conoscere Angela De Leo e la sua scrittura, la sua poesia.
*Vi dico prima di tutto chi
è Angela per me.
La conosco dai tempi della
prima giovinezza, ma all’epoca capitava di incontrarla in alcuni eventi con i
poeti de La Vallisa. Lei che, con il marito Primo Leone, faceva parte della
redazione della rivista <La Vallisa>.
Io leggevo di quegli
incontri sulle pagine della <Gazzetta del Mezzogiorno> e ne ero
affascinata; quando potevo partecipavo, mi confrontavo, mi sentivo parte
integrante; il gruppo “La Vallisa” cominciò ad essere la mia famiglia, come lo
è adesso la SECOP.
È importante il senso di appartenenza!
Un tassello fondamentale della
nostra amicizia: una magica Notte della Poesia a Bari, presso il palazzo della
PROVINCIA, anno 2010, perché la notte della Poesia è nata lì, eravamo in tanti
sulla scalinata a declamare poesie, quando l’avvicinai e le chiesi di leggere i
versi che andavo raccogliendo in quel periodo e di scrivere la prefazione alla
mia successiva raccolta poetica.
Passarono almeno due anni da
quella data, quando le consegnai il manoscritto e altri ancora poi, finché il
mio libro prese vita e venne poi pubblicato con la sua prefazione, si trattava
di Mattino di girasoli (edito da casa SECOP nel 2015).
Intanto, Angela scriveva e
si affermava sempre più come poetessa, scrittrice, saggista, come critico
letterario e ora anche come esperta di social: ha un suo blog che cura con
tanta attenzione, con riflessioni, saggi, sempre in dialogo con la cultura, in
dialogo con poeti e artisti contemporanei, non solo italiani. È davvero
interessante, una punta di diamante nel panorama culturale del Mediterraneo e
del mondo intero.
Voglio ricordare che ha
ricevuto anche un prestigioso premio in Serbia, di cui dopo Angela ci potrà
parlare.
Conservo quasi tutti i suoi
libri. I primissimi no.
Ma una circostanza fortuita
mi ha permesso di venire in possesso forse del suo primo libro “Ancora un fiore”, chiedo a lei che
mi conferma, pescato presso una bancarella… sapete alle feste di paese, dove arrivavano
venditori ambulanti di libri usati ed io mi avvicinavo e mi avvicino per
curiosare, come i bambini tra i loro gioielli! E in un angolino notai un libriccino,
con una dedica e lo presi al volo.
Non avrei mai immaginato che
avrei potuto parlarne oggi.
Gli scrittori, in
particolare i poeti sono… cercatori di parole, di idee di affetti, di emozioni,
cesellatori di pietre preziose, per questo ci stanno a cuore tutti coloro che
sono in cammino con noi, in questo viaggio particolare che è la vita!
Mi viene in mente uno dei
più grandi poeti del Novecento, Giorgio Caproni, il quale sostiene che “Il poeta, è un minatore. È poeta colui che riesce a calarsi più a fondo in quelle che il grande Machado definiva las secretas galerìas del alma, e lì attingere quei nodi di luce che, sotto gli strati superficiali diversissimi da individuo a individuo, sono comuni a tutti anche se non tutti ne hanno conoscenza”.
Con la scrittura, da fatti autobiografici, si scava in sé stessi: ma si va proprio in giù, come un minatore, e si può trovare una zona dell’io che è di tutti, che è in tutti, “di tutta intera la tribù” ( G. Caproni), come hanno dimostrato ampiamente gli scritti e le riflessioni di Angela de Leo.
Con la scrittura, da fatti autobiografici, si scava in sé stessi: ma si va proprio in giù, come un minatore, e si può trovare una zona dell’io che è di tutti, che è in tutti, “di tutta intera la tribù” ( G. Caproni), come hanno dimostrato ampiamente gli scritti e le riflessioni di Angela de Leo.
*Chi è la scrittrice e
poetessa Angela de Leo?
Angela, donna eclettica, dai
mille volti e dalle mille imprese, col suo sorriso disarmante, è amica, faro,
poetologa come ama definirsi nel suo blog …
Donna moglie madre figlia
bambina nonna, sorella solidale, docente, ha insegnato italiano nella Scuola Secondaria di Primo grado e per diversi anni è stata anche formatrice per i Concorsi di reclutamento nelle scuole di ogni ordine e grado. E persino per dirigenti scolastici.
Oggi scrittrice, poetessa, critico
letterario, responsabile della collana i Girasoli della Secop e tanto altro
ancora.
È, infatti, protagonista della scena
letteraria non solo locale, ma anche nazionale e internazionale, con
pubblicazioni e iniziative di grande risonanza.
Dall’82 fino al 2015 è stata redattrice de
«La Vallisa»; dal 2004 a tutt’oggi è direttrice delle collane di poesia e
narrativa della Casa editrice SECOP Edizioni di Corato.
Ha scritto circa 20
sillogi di poesie in lingua italiana, serba e rumena, oltre un libro di racconti
Trattenendo il respiro, e un romanzo La via delle vedove, saggi e monografie
di critica letteraria, recensioni e prefazioni fino a questo secondo romanzo “La pioggia ed i ciliegi”, in due volumi.
Il secondo di prossima pubblicazione.
Nuovi progetti editoriali, dunque, già in cantiere! Ce ne parlerà personalmente.
Della sua opera hanno scritto numerosi critici su riviste letterarie e quotidiani, anche in tv e radio. Sue opere e poesie sono state tradotte in serbo, albanese, rumeno, spagnolo, greco e inglese.
Il suo romanzo La via delle vedove, pubblicato dalla Casa editrice Secop, (2013), è stato presentato in diversi circuiti culturali in molte città italiane con riscontri assolutamente positivi.
Della sua opera hanno scritto numerosi critici su riviste letterarie e quotidiani, anche in tv e radio. Sue opere e poesie sono state tradotte in serbo, albanese, rumeno, spagnolo, greco e inglese.
Il suo romanzo La via delle vedove, pubblicato dalla Casa editrice Secop, (2013), è stato presentato in diversi circuiti culturali in molte città italiane con riscontri assolutamente positivi.
È stata premiata nel 2015 a Belgrado per la sua opera di diffusione della lingua serba in
Italia e per il suo libro L'ora dell'ombra e della riva, pubblicato dalla Secop Edizioni (2015), un testo che si presenta come uno “scrigno di canti e nenie, sogni e ricordi, dolci malinconie e amari sorrisi”.
Ricordo con vivo piacere la partecipazione alla presentazione del libro "Per oro e per sempre", della collana "Paralleli poetici", Secop edizioni, nata dall’idea di Peppino e Raffaella di mettere in parallelo i versi di due poeti. Il primo libro comprende i componimenti di Angela De Leo e di Primo Leone, marito, poeta, uomo di scuola e di arte, scomparso da alcuni anni. Una poesia che cerca di vincere "l'agguato dell'addio", poesia preziosa come l’oro: "Dorata come il tuo addio la nostra Poesia".
Una delle sue ultime fatiche letterarie è il
romanzo autobiografico Le piogge e i ciliegi con il libro
delle FIABE di nonno Mincuccio.
Cominciando a scorrere le pagine del libro
ci si rende subito conto che l’opera Le piogge e i ciliegi non è un
romanzo o un testo di poesie, non è neppure un diario ma una personale creazione
dell’autrice!
Un libro così non poteva che essere presentato in una giornata soleggiata perché lo si può
apprezzare ancora di più, con la luce che si porta dentro e che riesce a
diffondere.
In questo viaggio tra ricami di parole, figure di donne, affetti coinvolgenti a ritroso nel tempo e non solo, saremo condotti da Anna Gramegna e Valentino Losito, mentre le letture saranno affidate alla prof.ssa Mariangela Donati e all’attore Donato Bottalico. Sono veramente felice di averli qui con noi.
*La pioggia e i ciliegi (I volume: Le piogge) di Angela De Leo, SECOP Edizioni,
2018
“Non dormo. Soffro
d’insonnia. Ricordo che da bambina contavo i battiti del cuore nel buio che mi
faceva paura…”, questo l’esordio.
“La pioggia m’intenerisce
e mi rallegra… Mi piace la pioggia. Mi fa sentire meno sola. Accompagna la
mia nostalgia. Nella pioggia io ero… sono … rinasco”, continua l’autrice
perché la pioggia era sempre condivisa da Angela con il suo amatissimo padre
/nonno che vegliava sulle sue lunghe notti di silenzio, di paura e di
stupore.
Il profumo e il
rumore della pioggia mi portano alla mente il mare che amo tantissimo e mi
ricollegano ad una citazione fatta da Italo Calvino sulla scrittura
e la poesia in particolare: “La poesia consiste nel fare entrare
il mare in un bicchiere”. Lo associo al percorso seguito da Angela, nel suo
romanzo - non romanzo, esperienza di vita,
esplosione di carezze e di amore. Percorso tumultuoso di acqua pura che dalla
sorgente corre verso il mare. Storia individuale ed universale.
Procedendo nella lettura dell’opera si scopre che la pioggia non è fatta solo di gocce d'acqua che ci bagnano, ma può diventare ricamo di emozioni sul cuore, poesia di sguardi e parole, canto della terra del Sud.
Prende forma nel
testo un dialogo a distanza, tra lei ora ciliegia
matura che a noi si dona e il nonno che quell’albero ha coltivato con tanta
pazienza, nonno/padre e maestro di vita, presenza insostituibile, tenerezza
inconfondibile, fermezza indiscutibile, vigile sentinella.
Furono le sue mani
ad accoglierla nel primo volo sulla terra, ricorda l’autrice. “Ti ho
conosciuto prima che le voci d’erba dei miei pensieri si confondessero con le
voci d’ombra della sera sulla nostra casa… le tue interminabili favole avevano
il sapore breve della rosa appena colta,…”.
All’arrivo della
primavera si svolgeva il festoso rituale della raccolta delle ciliegie e per le
strade si percepiva la gioia della rinascita: “Questo è il tempo delle ciliegie, / le ciliegie si vanno a cogliere, /
si vanno a cogliere ad una ad una, / questo è il tempo del primo amor…”.
“Le ciliegie, sottolinea
Angela, erano per me quasi labbra baciate
di donna innamorata e amata”.
Si snoda nel testo
un intreccio tra la vita familiare, Angela, nonno, nonna, sorelle, madre, padre
e le tante figure che si muovono nel contesto più allargato, amici, gli uomini
e le donne del vicinato, le festività religiose, fatti e vicende di un tempo
che parte dalla Seconda Guerra Mondiale, fino al boom economico, a giungere ai
nostri giorni.
Si riconoscono i luoghi principali: la casa in via
Maggiore a Bitonto, angolo via De Rossi, città cara ad Angela De Leo, il
palazzotto del gelso e delle rose e le terre di Domenico Noviello.
Ci catturano quindi le tante vicende, le immagini di uno spaccato storico contadino tutto da riscoprire, il lavoro nei campi, i riti della raccolta, le tradizioni da far conoscere, un riappropriarsi di un tempo passato che rimane fondamento e nutrimento della realtà, del nostro vivere quotidiano, le nostre radici da non dimenticare. La figura del nonno, il nonno della pioggia, emerge in tutta la sua straordinaria complessità e grandezza, maestro ed educatore! Nonostante non avesse studiato e non sapesse neppure scrivere, ha saputo regalarle il senso più vero della vita, ha saputo starle al fianco, coltivare la sua anima come faceva con le piante, con i ciliegi.
Angela non ci risparmia aneddoti, versi, giochi, filastrocche, canzoni che fanno parte del nostro patrimonio culturale e sociale, e che ci fanno scoprire la dimensione ludica della sua anima.
Il romanzo di
Angela De Leo, oltre che per l’originalità della struttura narrativa e per
l’abilità di scrutare a fondo nella psiche umana, s’impone anche per la densità
di uno stile fortemente elaborato e carico di accenti lirici.
Come non lasciarsi catturare dalla grande liricità della scrittura, una prosa poetica che incanta, ricca di metafore, versi molto coinvolgenti e squarci poetici illuminanti. Il testo si offre anche ad una lettura ampiamente sociologica e si sofferma ad analizzare i personaggi; attorno alla storia di Angela bambina e del suo Angelo custode, si riannodano tutte le storie di altri uomini e donne che lottano per sopravvivere, in cerca di affetti e spazi di libertà.
“Sabellina mi è rimasta nel cuore come tutte le donne della mia prima infanzia. Le ricordo, quasi tutte, molto pratiche e molto sole… tutte irrimediabilmente vecchissime”.
Un libro dalle tante sfaccettature che affascina ed emoziona.
Angela ripercorre la vita del nostro Sud, la storia di tutti noi, sottolinea l’inesorabile fluire del tempo, la precarietà della condizione umana e ci dona un’opera di grande bellezza!
Un’opera, icona della nostra vita, con una sua identità etica ben definita che contribuisce a dipingere l'anima pulsante del nostro territorio meridionale, con cui il mondo culturale e letterario contemporaneo deve confrontarsi e entrare in dialogo.
Un’opera per le nuove generazioni, perché senza radici nessun ciliegio cresce, nessun vivente può trovare l’energia del volo!
Sei nella pienezza del volo Angela, flusso vitale, albatro dell’infinito.
Con affetto e gioiosa stima
Dina Ferorelli
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