Il 23 luglio
scorso scrissi del mio adorato nipote Nicola in quanto era il suo compleanno. Oggi
ritorno a scrivere di lui perché in questi giorni sta dedicando il suo tempo
alla mia scrittura col suo lavoro di grafico e di impaginatore e, siccome io
vivo di scritturite e di nipotite (anche della figliolanza, naturalmente), ecco
un ricordo di qualche anno fa che abbraccia l’una e l’altra patologia, acute
entrambe. E lo riporto alla memoria con tenerezza infinita…
“Nonostante
abbia seri problemi di salute, soprattutto nei riguardi del mio femore
sinistro, meglio detto sinistrato e con sempre più sinistre diagnosi e prognosi
per il prossimo futuro, vivo una sorta di rigenerante vita parallela con e per
la mia scrittura, che mi porta a sfidare distanze, intemperie e disagi pur di
assecondare la mia passione per la narrazione/comunicazione e naturalmente per
i viaggi... Quando viaggio, mi getto il mondo intero alle spalle... Quando
incontro gli altri, sto bene. E così,
ancora una volta, da venerdì a domenica sera, sono stata con gli altri di casa,
grazie al mio editore e genero, Peppino Piacente, alla Fiera di Modena, in uno
spazio riservato ai libri e alle loro presentazioni. Dove siamo stati invitati
come Casa editrice e come autori. Bella esperienza anche qui, per me e mia
figlia Raffaella, in veste di autrici di un romanzo per adulti, “La via delle
vedove”, il mio, e di un libro illustrato (da Massimiliano Di
Lauro) per bambini e adulti, magari un po' bambini ma non troppo, “Un filo di
lana rosso” di Raffaella Leone, sempre pubblicati dalla SECOP edizioni di
Corato (Bari).
Tanti piccoli
in festa nel laboratorio manipolativo-espressivo gestito da Raffaella. Tanti adulti
distratti/interessati, annoiati/attenti, tra un andirivieni e l'altro nei
corridoi del padiglione colmo di libri, ma non solo: sono i visitatori che
fanno germogliare la mia speranza che mi ascoltino e che vengono in qualche
modo catturati dai miei sorrisi invitanti e dalle mie parole forse un tantino
convincenti… Dopo le due presentazioni, sabato sera partiamo per
Rimini-Rivabella dove pernottiamo in un hotel proprio sul mare, per andare
domenica mattina a visitare l'Italia in miniatura e trovarci, anche, con un po'
di chilometri già fatti per il rientro. In realtà, qualche percorso nel
programma è saltato per via dei capricci della mia gamba di legno. Ma non ha
grande importanza tutto questo perché è solo un preambolo. Importante è,
invece, la bellissima sensazione di essere amata e protetta, oltre ogni
possibile attesa e desiderio, dai miei cari. E, in particolare, da Nicola, mio
adorato, attento, meraviglioso nipote (e chi lo conosce sa che non esagero).
Ebbene,
durante l'ultimo pernottamento, si è reso necessario far dormire con me Nicola
perché il terzo letto nella camera d'albergo era un divano che non conteneva
1,90 cm. di altezza. Nicola e Anna Paola, vinti dalla stanchezza, si sono
addormentati subito. Io, vinta dalla stanchezza, non ho chiuso occhio, come è
mia consuetudine quando sono stanca. Verso le h. 3, decido di alzarmi piano
perché sento urgente il bisogno di… fare la pipì? No! Di andare a fissare su
carta, con una lucina di un aggeggio che permette di leggere anche di notte, le
emozioni della giornata appena trascorsa. Poi torno a letto, facendo attenzione
a non fare rumore. Nicola dorme tranquillo, ma non so come mi “sente” e con
delicatezza mi copre le spalle con il lenzuolo e il copriletto. Gli dico grazie,
ma non mi risponde. Segno che dorme. Al buio mi si riempiono gli occhi di
lacrime e una sensazione di leggerezza simile ad un volo di gabbiano mi porta
sul mare addormentato, ma colmo ancora di luci; un mare che in silenzio sogna
oltre il balcone della nostra camera. Avverto solo un lieve sciabordio…
E nel mio
volo c'è Nicola col suo senso protettivo e di amorevole apprensione che
accompagna i miei giorni e vince persino il vuoto inconsapevole delle sue notti
e del suo sonno necessario.
Tenerezza
infinita... L’alba è un ricamo dorato sul mare. I ragazzi dormono. Hanno il
respiro lieve dei sogni. C’è un senso di dolce solitudine all’orizzonte, dove
la distesa di liquida madreperla bacia il cielo.
Sento il mio
incanto farsi pensiero/conforto per il cuore…
Non
sarò mai sola.
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