martedì 20 febbraio 2018

LA TAVOLOZZA DEL POETA


LA TAVOLOZZA DEL POETA
Premio Internazionale di Poesia, Pittura e Fotografia
in memoria di Primo Leone




Signore, portami dove devo
andare:
accompagnami,
io mi chiamo Primo, Signore,
e Tu?

So la Tua cortesia, Signore,
all’ora giusta portami alla
Via
e non permettermi distrazioni…
Te l’ho detto che mi chiamo Primo,
Signore?
e Tu? Almeno Tu.
È vero che Ti chiami… Amore?

                    Cris Chiapperini



E il Signore chiamò a Sé Primo Leone il 4/6/2008.
Dieci anni fa.
E lui si presentò dicendoGli: “Io mi chiamo Primo, Signore”, Primo Leone, e non Gli fece la domanda: “E Tu?”, fidandosi di quanto gli aveva appena suggerito Cris, ma preferì continuare con le sue note referenziali, sperando nella clemenza del Giudice Supremo nell’udire: “Sono un poeta, ma anche un pittore e mi diletto di fotografia e amo il cinema, la musica e tutto ciò che hai creato di bello. Sono un creativo, insomma. E non ho mai fatto calcoli matematici né mi sono ancorato al passato o proiettato nel futuro. Come tutti i creativi ho vissuto nell’eterno presente del qui e ora non sapendo razionalizzare la mia esistenza e programmare i miei giorni con senso pratico e discernimento. Folle come tutti i folli che Tu hai voluto perché si ubriacassero della Tua Bellezza e scoprissero che avevi disegnato il mondo mentre lo sognavi. E i poeti e i sognatori vivono sempre in bilico tra sogno e realtà, come Tu hai sperato. Mi sono anche laureato e ho svolto un lavoro di responsabilità, ma non sono riuscito mai a farmene una ragione di vita. Non potevo chiudermi nelle gabbie del dovere, del grigiore di giorni sempre uguali. Tu mi hai dato il desiderio di un volo più alto e hai messo tra le mie mani una tavolozza di colori infiniti che ho trasformato in immagini e in parole, mescolando il vero con l’onirico, il cielo con il mare, sulle cui onde ho imparato a navigare alla scoperta di orizzonti che avevano nuove strade e nuovi confini. E li ho dipinti e li ho cantati come si canta il Creato e la Tua gloria, Signore. Ora eccomi qui, pronto alla Tua chiamata. Ma ho perso la Via giusta. E sono sperduto e confuso e ho bisogno di Te per chiederTi almeno di ritornare ad indicarmela in nome del Tuo Nome. Mi hanno detto che ti chiami… Amore! Sono in buone mani.
Sono giunto dove ogni Bellezza si fa completo appagamento. E la giusta Via è un ricamo di Luce da fotografare, dipingere, scrivere perché rimanga il segno vivo del mio passaggio sulla Terra. Nella speranza che altri creativi come me facciano tesoro dei doni da Te ricevuti: due occhi bambini per ritornare ogni giorno al primo giorno di sé, alla prima aurora del mondo”.

Come compagna di vita di Primo per circa sessant’anni, ho raccolto il sussurro delle sue parole, riportando alla mente del cuore i teneri versi che il mio carissimo amico Cris Chiapperini, che ora sta sicuramente chiacchierando con Primo di poesia tra le stupite stelle, scrisse per lui quel 4 giugno di dieci anni fa.
E sono qui a chiarire il senso e il significato di questo premio di Poesia, Pittura e Fotografia che noi della SECOP edizioni, accogliendo il desiderio del nostro editore, Peppino Piacente, siamo lieti di promuovere per ricordare degnamente Primo Leone nel decimo anniversario del suo volo tra le stelle, perché il messaggio della sua Arte poliedrica e autentica non si perda nel buio della dimenticanza.
Primo Leone

2 commenti:

  1. le tue parole toccano l'anima e leggerti è imparare i colori, le tante sfumature che ci rendono unici

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  2. Quanta bellezza e anima in queste parole che donano respiro profondo!

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