Arance
castagne melograni
in forma di
foglie danzano
volano
sognano girandolano
con lento
vortice di vento
al
pulviscolo dorato
del
frammentato sole d’ottobre
Lacrima
mestizia
agli occhi
della siepe ingiallita
un autunno
che ha
sapore di ricordi
e si perde
nelle brume mattutine
ancora
calde di progetti residui
Sorpresa e
pentimento
ignorare
nelle mie stanze di fatica
questo
cielo ancora terso ai lucernari
corrucciato
stanco rossastro
ma
inviolato ancora
da nuvole e
piogge e albe di brina
che
s’affacceranno ai freddi cieli
d’inverno
dopo tanta arsura
e un
grondare di sogni feriti
nel
grigiore
di uno
spleen simile al pianto
(anche noi
si sta
in attesa
pavida dell’ultima stagione)
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