venerdì 6 ottobre 2017

Teatro Petruzzelli – Bari: “Art & Science 2017”

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Ho ancora negli occhi miliardi di stelle e galassie a rovesciarsi su di noi dal palco e dalla meravigliosa cupola del Petruzzelli, brulicante di antichi splendori. E nel cuore mi palpita una emozione senza fine per gli innumerevoli fiori di luce di cielo e di sole, esplosi dal genio artistico di un otorinolaringoiatra, Matteo Gelardi, che, osservando al microscopio semplici cellule nasali, affette da varie patologie, ha scoperto forme e colori da immortalare in quadri che hanno la magia delle tele di Pollok o di Kandinsky. Poi, ecco che prodigiosamente, con la bacchetta magica della giovane e originale stilista Giovanna Gelardi, gli stessi colori siderali si trasferiscono su fluttuanti abiti di tessuto leggero ed evanescente, e danzano su esili steli di donne-fiore, impalpabili farfalle con ali trasparenti e lievi che cedono passi di tenerezza e di passione a ballerini che hanno corpi fragili e forti e intrecci di onde e sogni di stelle e pensieri di luna a indicare il viaggio e la meta, che Pina Bausch inaugurò nella sua Berlino degli anni Settanta.
È il viaggio “dentro e fuori di noi” ad affascinarci e ad affascinare il numerosissimo pubblico accorso da ogni dove. Il Teatro è gremito, assiepato persino in Galleria.
E noi, nel palco 25, quasi a toccare con mano tanta meraviglia, ci esaltiamo alla visione dei palpiti ciliari che pulsano sull'ampio schermo, seguendo la guida coinvolgente dello stesso Fondatore della Accademia Nazionale della Citologia nasale e coraggioso Ideatore di questa commistione scientifico-artistica, culturale e letteraria senza precedenti, passando dalle fosse nasali agli spazi sconfinati dell'Universo con una lievità e profondità di linguaggio che potrebbe catturare anche gli occhi grandi di un bambino. Stupore!
Ma meraviglia delle meraviglie è l'immensità dei miliardi di miliardi di stelle che friccicano a inimmaginabili distanze di anni luce, ridotte però ai pochi passi, quasi una passeggiata divertita e divertente del vulcanico Astrofisico Fabio Peri che, da impareggiabile affabulatore, ci permette di quantificarle, queste enormi distanze, con un divertissement quasi fosse gioco di ragazzini in un campo di calcio a rincorrere il pallone.
Dietro le quinte un pullulare di artisti in attesa di venire alla ribalta con la musica, i canti, le danze, gli assoli prodigiosi, i commenti poetici, la gloria dei violini e dei piatti di una batteria avvolgente e inimitabile, che hanno colmato i nostri cuori di immagini di cielo con A. Parson, di luna con i Pink Floyd, di viaggio e di conquista con gli Europe e Evangelis...
Lacrime di commozione per “Guardastelle” di Tony Bungaro, nostro amico di vecchia data, nella stupenda e insolita interpretazione del violoncellista Nicola Fiorino e della cantante lirica Claudia Cusumano. Con stelle a migliaia nei nostri occhi incantati.
La serata si conclude con un middley di canzoni di Frank Sinatra per le sonorità vocali di Cosimo Mitrani.
Sono ancora incredula, stupita, estasiata e... insolitamente mi mancano le parole per dirlo.



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