sabato 3 settembre 2022

Sabato 3 settembre: riprendo con i miei PASSI sognati sotto questo cielo d'autunno...

Settembre ha ancora una volta chiuso il mare e le vacanze con i lucchetti di un cielo grigio che lacrima con tristezza e un vago senso di abbandono e di nostalgia. Sotto la pioggia, che amo, sento i miei PASSI danzare al ritmo di una canzone americana che ci fece felici per generazioni. E, intanto, scrivo. Per ricominciare dopo la lunga pausa estiva che mi ha regalato emozioni intense e intenso dolore sulla sedia a rotelle che, mio malgrado, ho dovuto inaugurare per poter incontrare il mare. Sfiorarlo. Toccarlo. Sentirlo respirare col mio respiro…

Ma, persi i miei passi d’azzurro, mi rifugio sotto un cielo di nuvole di pioggia di foglie che il vento porta con sé per ricordarmi l’autunno e la magia del suo ultimo sole dipinto di rosso come il tramonto che teme l’inverno e i suoi passi di neve.

 passi di vento (e fu d’autunno)

 … e venne settembre (2020)

 E venne il vento di settembre

e mi scoprì paura.

Mani di ruvida corda.

Passi di pietra incatenati

a scogli di mare scuro

 catramato immobile di sale.

Mi scompigliò i grilli dei capelli.

Fuggirono pensieri sui velieri

in secca e senza vele.

Venne settembre e piansi

- occhi senza lacrime -

e sciolse ogni dolore nella sera.

Accese un lampione di luna

- cielo in frantumi

stelle addormentate

sul filo del ricordo dimenticato:

fu un ottobre di rose e di spine -

E fui racconto di gloria appena

cominciato e già spezzato

a metà di una notte rossovino

e scale precipitate

abisso di ogni inferno

mai abitato.

Lembi di sole ha settembre

in dono oltre il vento

su lacrime già piante

- prodigio che allaga il cuore

i primi passi a volo di gabbiano -

Mare mare mare mare mare

Nella mia casa sorriso di foglie

- oceano attraversato -

settembre si àncora

                    al tetto del cielo

     Luna immensa luna

impazzita di stupore negli occhi

(“Rondine” festosa di ritorno

          DEVO ESSERE

  con passi di danza… di me)

 

Dono di conchiglie ha settembre

 Nuvole basse ha settembre

e un grigiore di madreperla

fermo sulle ciglia addormentate

del cielo perso di stanca malinconia.

Mi pervade assenza d’azzurro.

Mia figlia ha dono di conchiglie

E lunghe storie di sirene e nostalgie

(fragile ampollina a raccontarmi

   il suo AMORE e il mio MARE)

 

Smerigliata luna d’equinozio

 Smerigliata luna d’equinozio autunnale

si scioglie in bianche piume,

leggere parole lasciate volare

sul foglio bianco

tra foglie dorate a fingere

una danza di sillabe

in libertà scombinata

(piuma bianca di luna

mi sorride dal grigio asfalto

e chiacchiera di me

con i sogni argentati

dei miei indomiti rami in fiore

che sillabano l’audacia

di mille parole mai stanca di inventare)

 

Malinconia d’autunno

 Arance castagne melograni

in forma di foglie danzano

volano sognano girandolano

con lento vortice di vento

al pulviscolo dorato

del frammentato sole d’ottobre

Lacrima mestizia

agli occhi della siepe ingiallita

un autunno

che ha sapore di ricordi

e si perde nelle brume mattutine

ancora calde di progetti residui

Sorpresa e pentimento

ignorare nelle mie stanze di fatica

questo cielo ancora terso ai lucernari

corrucciato stanco rossastro

ma inviolato ancora

da nuvole e piogge e albe di brina

che s’affacceranno ai freddi cieli

d’inverno dopo tanta arsura

e un grondare di sogni feriti

nel grigiore

di uno spleen simile al pianto

 (anche noi si sta

in attesa pavida dell’ultima stagione)

 

L’anima ancora stanca

 Questo ottobre così difficile

da vivere mi stanca.

Stanca della doppia faccia

della luna.

Stanca della doppia ansa

del fiume.

Stanca di me con l’anima

agli occhi.

A doppia mandata le tante realtà

da dover vivere

senza mai una chiave di verità.

E ottobre sta per consegnarsi

a novembre in un silenzio

d’attesa.

(fuori fragore di gente

violenta rabbiosa divisa

che sa fare solo rumore

senza stancarsi mai…)

 E per oggi va bene così. Riprenderò domani. Spero con maggiore allegria. Per riprendere a stare bene insieme, ma credo che sarebbe fuori luogo e fuori tempo con i giorni bui che stiamo vivendo. Forse insieme sarebbe più facile. Forse l’impossibile si farebbe Speranza… Angela

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