martedì 26 luglio 2022

Martedì 26 luglio 2022: e il Mare mi veste ancora d'Azzurro...

E prima di riprendere con le azzurre ali del cielo/mare desidero fare ancora una volta gli AUGURI a chi festeggia oggi il proprio onomastico con il bellissimo nome di ANNA: semplice, palindromo, ricco della meravigliosa significanza del divino mistero della maternità tardiva di Sant’Anna, accettata con amore insieme al suo sposo Gioacchino. Entrambi s’inazzurrarono nelle vesti celestiali di Maria, tenera e dolente Madre di Gesù e Madre nostra…

E ricomincio con il fascino del mare al tramonto.

 Tramonto sull’acqua

 Frenesia di uccelli e cicale

caldi di sole.

Dal cielo lontano

lento in agguato un falco vola.

Occhiuto sorveglia il fuoco vivo

che sull’acqua il tramonto dipinge.

Un velo di cipria rosata,

volto languido di donna

di misteriose trasparenze sirena,

si ribella allo scoglio fatato

e alla sera che avanza di luci.

Casette solitarie

nascoste nel bosco delle fate,

dimora di ninfe e folletti,

contendono l’azzurro alle sirene

e alle vele che forano i coni

azzurri del cielo.

Oro puro si scioglie

tra siepi d’oleandri in fiore.

Il sole si sfinisce su nenie di barche a riva

bianche di luna vincono l’eternità.

Illumina

Il buio della notte buia

il chiarore in ascolto del prato.

Serenata di grilli

Profumo di gelsomini

Risate dei bambini

prima del bacio della buonanotte:

ricamo di intuite stelle

 il sogno nel buio.

 (Lontano un mormorio di onde

è attesa del nuovo giorno

più che dell’alta marea la luna)

 

 Mare 2015

 il mare è sentiero meridiano

che brulica di stelle

e si racchiude a conchiglia con la valva del cielo

sul tufo bianco di basse case del Salento

tra erba asfalto e incubo di cemento.

S’inginocchia il mare

alla fedeltà di torri sentinelle a coste aspre

un tempo violate da turchi e saraceni.

In questa rosa d’azzurro

di onde increspate

ho inabissato il cuore ferito

dall’assalto feroce d’improvvisi corsari

amici di lungo corso e d’antiche intese.

Ho un cuore svuotato

colmo d’inasprito stupore

e mille domande di frantumata rabbia

roccia devastata da tempeste d’acque

spaventate di vento e urlo di saette

a sbriciolarsi in millenaria sabbia.

Rumore di risacca annulla orme

di tempo condiviso

ignaro di violenza che ha suono di follia.

 (ora mi culla una nenia di barche solitarie

uncinate all’unica stella cadente

che ha ancora respiro di cielo)

 

 Il canto del mare

 

Era un canto di barche e di marinai

quell’anno che con chitarre

solcammo il mare per scoprire la libertà

oltre la riva.

C’erano i miei diciotto anni

e i tuoi baci,

un brulichio di stelle in gara

con i sogni e le azzurre acque

ad inventare l’amore

(avresti voluto offrirmene

            il brevetto…)

 

Voglio tornare al mare

 

Richiamo d’azzurro in questa tregua

di giorni di pioggia e di vento

presenti alla collina.

M’invita il mare ad ogni squarcio

di nubi radenti e una briciola di sole.

Portami dove la sabbia è d’oro fino

dove mi viene incontro

il tuo cuore bambino

che sogna sulla battigia l’antico

castello della festa

e un volo d’aquiloni a ridere di cielo.

Tra il frinire di cicale e siepi di ligustro

ai miei fragili sogni offri riparo

e una vela bianca a portarmi

                       dove finisce il giorno.

 

 Quando andrai al mare

 non dimenticare i miei occhi

a riempire panieri di onde

fiorite di lapislazzuli e stelle marine

per gl’inverni che verranno.

L’abbraccio di sale sulla pelle di sole.

Il tempo che rimane

e quello che sogni di conchiglie

ed echi di mare ha trascinato

con la sua rete di frodo.

La nenia delle barche il rombo dei motori.

Le mani a nido sul volto levigato

e gambe a falce tra spruzzi di panna

a navigare allegria.

Oggi abisso di rimpianto è il mare

di piedi nudi disuguali e una scia

d’azzurro senza più la libertà di osare

eppure gli occhi sono ancora

approdi d’oceani alla sconfitta dei giorni

su passi dimentichi della riva

(faro e conchiglia per rinascere schiuma)

 

 Nutrimi di mare

 Portami nel secchiello ancora il mare

perché possa sentirne la carezza l’odore.

Raccogli per me bianche conchiglie

addormentate nella sabbia dorata

sognanti fanciulle in attesa di un castello

e del principe azzurro e il primo bacio.

Nutrimi di mare.

Dissetami di onde e di alte maree

(da qualche parte ha pensieri di perle

e conchiglie il canto notturno della luna).

Se oggi sogno un porto sicuro,

non dirmi che sono stanca di navigare.

Nel guscio di noce che mi finsi barchetta,

bianca vela di carta leggera incollai

per non andare lontano in cerca

di facili approdi al riparo di un faro.

Persa nei miei sogni di bambina

che attraversava tutti gli oceani

ad un passo dalla riva.

C’è stato un tempo che il mare

era suono di chitarre, nenie di sirene

 e verdi vele a osare il cielo di lacca

o delle rinate stelle ad ogni buio

cielo, incantato dalla mia risata:

tintinnio di mille forzieri e un solo soldino

per tentare a testa o croce la sorte

tra fondali di corallo e una sfida di baci.

E la riva guardata da lontano

e il puntino nero l’ansia di mia madre

all’orizzonte rovesciato di ombrelloni,

spicchi di sole su giochi bambini

con fiabe colorate da ascoltare.

Oggi più non m’appartiene il mare,

ma sussulto d’acque e d’antichi richiami

è il nastro azzurro oltre i campi e le case

che i miei occhi a festa cinge con sventolio

di mani nei giorni vestiti di silenzio

sulla terrazza assolata della mia casa

(sì è ancora lì a sorridermi il mare…).

 

 Stanchezza nell’anima stanca

 Stanchezza nell’anima stanca

che lotta contro scogli aguzzi

dove a brandelli sanguina

il corpo lacerato che non sa

più volare né immergersi

tra i flutti che spumeggiano

di bianca trina in superficie

e conservano rossi coralli

nei fondali che beffe si prendono

di forzieri di perle di mare e di velieri                

        senza vele

E si conclude così il mio viaggio azzurro in questa estate che ha mille nubi ad oscurare il sole. Ma io confido nelle stelle che sono oltre il buio a raccontarci il sogno del nostro perderci e ritrovarci nel tumulto sempre acceso del cuore. Nonostante tutto. Buona estate. Ancora una pausa per riscoprire energie e ali... 

Dopo Ferragosto riprenderemo a volare insieme… Angela-Angelina-Lina

1 commento:

  1. Ciao Angela, felici giorni a te a alla tua cara famiglia in questo cocente agosto e grazie per questa "scorpacciata di mare" che ci hai fatto gustare coi tuoi versi da alta tessitura. Un abbraccio, Giulia

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