martedì 6 settembre 2022

Martedì 6 settembre: l'autunno incombe sui miei PASSI di foglie arse di sole...

Pian piano i miei PASSI inventati percorrono questo settembre che va regalando nuvole e squarci d’azzurro, piogge improvvise e brontolii di temporali che il vento allontana, avvicina in un lampo, e tuoni, lampi, fulmini e grandine a spezzare rami nel giardino che mi attraversa gli occhi oltre la vetrata, la casa. Eh meraviglia! È esploso di rosso l’ibiscus, dono mai dimenticato di un’amica andata un po’ più lontano di qui, a portarmi allegria. E tutto rinasce anche nella stagione che porta a compimento le cose e piante e animali vanno in letargo tra i sempreverdi ulivi e l’abete svettante e il cipresso che fora il cielo e prega per assenze sempre presenti, a ricordarci che nessuno muore del tutto.

Anche io mi lego a doppia mandata alle parole che sanno d’autunno, ma sognano già foglioline appena nate che agevoli renderanno i miei PASSI d’erba…

 Il sole tempestoso

 Il sole tempestoso d’autunno

ha ruggito di leone

e cuore di miele

ad addolcire gli affanni

degli uomini,

tra foglie che cadono

in silenzioso pianto.

Esplode in un cielo di sangue

che non sa capire la tenerezza

l’amore.

E lapilli di odio e violenza

quasi magma

al centro della terra

distruggono alberi e case

e un sogno bambino che mai diverrà.

Volano uccelli migratori

incontro a un’alba di giorni lontani

quando era ancora atteso

il miracolo della vita…

 

Passi d’autunno

Caduto è il vento

- che non si è fatto male -

Ripescato il mare

in un delirio d’azzurro

oltre la collina smerigliata

di sole stanco di lottare

con nuvole leggere e passi

d’autunno.

L’abete è un fremitare d’ali:

capini, code, ripicchi familiari

di voli di appena tentata libertà.

Brevi voli tra i rami:

i piccoli non sanno andare

lontano.

Simile è il mio desiderio di cielo

infilzato al primo palo della luce

(domani oserò raggiungere il secondo…).

 

Cielo grigio di novembre

Cielo grigio sui rami di novembre

tormentati dal vento

e una pioggia di solitudine mi assale

- la solitudine si deve fuggire

si deve fuggire,

sol con le compagne

si può gioire,

sol con le compagne

si può gioire…

Cerco una bimba

che sappia cantare

che sappia cantare.

Cerco una bimba

che sappia danzar… -

Mi torna in cuore

l’antico canto di noi

bambine

a vincere solitudine

e malinconia.

A far vincere ingenuità

e allegria.

E comincio a cantare       piano

mentre danzo danzo       danzo

sul verde prato

     assolato

che “nel pensier mi fingo”…

         (e sono salva…)

 

Petali di sole

Lacrimano petali di sole

in un presagio d’inverno

che presto

questo autunno dorato

cancellerà.

(S’ammucchiano foglie

gialle in un tepore di rosso

dolore quasi di pianto

ai bordi dell’ignaro giardino)

 

Dicembre e il suo gelo

Mi sorprende l’alba

Con un tappeto di nuvole

Che sfilacciano il cielo

La lampada di Aladino

Il tappeto volante

Alì Babà e i sette ladroni

Danzano tra i miei occhi

Insonnoliti

D’improvviso

Una stella cometa

Fora il tappeto attraversa

Il mio cielo di gabbiani smarriti

E si porta ladroni e Aladino

Lasciandomi nello stupore

Della lampada accesa

Su tutte le stelle da afferrare

E i sogni da inventare

Per riscaldarmi ai fiocchi

Soffici di neve

(teneri ricordi nel silenzio

 dell’inverno che è già realtà

 ma non mi vince

 testarda io in coraggiosa attesa

del prossimo filo d’erba…)

Chiudo così con i miei PASSI d’autunno, in una inevitabile alternanza di sofferenza e gioia, metafora e sintesi della nostra vita. Dopo ogni tempesta attraversata e disperante torna l’arcobaleno con i suoi colori a ridipingere il mondo e il nostro coraggioso andare incontro alla speranza che sempre ci sostiene. Filosofia di vita che quotidianamente ormai attingo dai miei figli e dai loro compagni di vita, in uno scambio reciproco di infinito amore, che si riverbera su tutti noi con la “calviniana leggerezza” dei sorrisi, non privi di problemi e paure, ma colmi del sapore di ogni attimo vissuto con tenerezza e creativo incanto. Con POESIA.

(PASSI-d’acqua di vento di neve d’erba- è il titolo di una mia nuova silloge di poesie, tradotta in inglese, che lentamente procede verso il suo compimento per la pubblicazione, nei primi mesi del prossimo anno, in America… E io già volo verso nuovi domani e nel volo mi affido con gioia a tutti voi. Insieme è bello e si va lontano. Sia pure soltanto con la fantasia! Per me, Dono prezioso più della stessa vita!

A presto, sempre con gratitudine e un pizzico di sana follia. Angela    

                        PASSI

1^ parte: passi d’acqua (era d’estate)

2^ parte: passi di vento (e fu d’autunno)

3^ parte: passi di neve (e fu inverno)

4^ parte: passi d’erba (e venne primavera)

Nessun commento:

Posta un commento