lunedì 8 marzo 2021

Lunedì 8 marzo 2021: la donna, fonte di immortalità per il genere umano (cfr. U. Galimberti)

Oggi conviene parlare della donna non perché sia la sua festa ma proprio perché è la sua festa nella sua commercializzazione che non ha nulla a che vedere con la sua essenza, la sua anima. Ecco noi, nel nostro blog, vogliamo parlare della donna nella espressione sua più alta di Persona, che è dono di sé a sé stessa per essere in grado di donarsi e di donare agli altri. E colgo l’invito giuntomi ieri mattina da Mariateresa Bari, sempre preziosa interlocutrice ormai, anche se si lascia trasportare volentieri dall’entusiasmo verso me e verso tutti perché è essenzialmente una Donna d’Amore e l’Amore comporta anche tanta passione e condivisione, “tra entusiasmo e follia”, come sostiene Umberto Galimberti, a cui dobbiamo le nostre riflessioni: Buongiorno, cara Angela! Spalanco gli occhi, come sempre e mi nutro del tuo affondare con le parole nel Sapere. Bellissima la distinzione tra individuo e persona. Ne farò tesoro! In quanto a quella tra poeta e poetessa, mi schiero anch'io a favore del femminile che, da sempre, difendo. C'è una sensibilità, un vissuto, un dolore che è solo donna. Non può essere declinato. Come dice Galimberti, (che ci descrive come creature vicine al divino, in quanto detentrici del potere della creazione), " l'uomo è uno, la donna è due". E per questo rimando ad una sua interessante lezione sul mito di "Amore e Psiche". Sempre grazie Angela! Ed io colgo al volo questo tuo implicito invito a parlarne, mia carissima Mariteresa. E lo faccio volentieri. È un argomento che mi sta molto a cuore e Galimberti è il mio punto di riferimento culturale e umano sin dagli anni Ottanta-Novanta credo, se non ricordo male, quando su D di Repubblica leggevo le pagine della sua Rubrica che conservavo gelosamente e che fanno ancora oggi parte di un faldone religiosamente custodito. Da quelle letture nacque la curiosità per i suoi saggi, che vado collezionando man mamo che vedono la luce. Sul nostro argomento “DONNA” molto importante è consultare Le cose dell’amore, Feltrinelli 2004.
Ma, rivisitando la Donna attraverso la Storia della Letteratura mondiale e tutte le altre espressioni artistiche, dalla Pittura alla Musica, alla Scultura, al Teatro, ci rendiamo conto che, nonostante le numerose voci di GRANDI DONNE nella storia dell’umanità, da Saffo ai nostri giorni, si è trattato pur sempre di una donna cantata in queste molteplici forme dall’uomo, ma poco da lui riconosciuta quale forza ostativa e pugnace nel cantare sé stessa e rivendicarsi al suo cospetto (e non vado a scomodare le varie forme di matriarcato già presenti nei tempi lontanissimi degli uomini primitivi, né le Amazzoni, le donne guerriere della mitologia greca, tra realtà e fantasia). E così l’uomo ha continuato a vederla solo con le sole caratteristiche di seduzione fisica che l’universo razionale maschile gli concede di scoprire e comprendere. Inevitabilmente ne viene fuori l’immagine di una donna a metà. Mai del tutto falsa. Mai del tutto vera. Sta di fatto che una donna è molto di più, delle singole tessere che gli uomini hanno presentato e presentano al mondo non per incapacità nel definirle in maniera diversa e completa (cosa del resto impossibile per la sua misteriosa imprendibilità), ma per l’impossibilità dovuta essenzialmente al loro pensiero logico-matematico che è in eterno conflitto con la natura erotico-romantico-creativa e generativa femminile, di cui non possono assolutamente cogliere l’anima, molto più complessa della loro natura razionale, rivolta perlopiù ad affermarsi nel contesto politico-sociale, e semplice e chiara come la luce del giorno. La donna, invece, è notturna e misteriosa, lunare, fredda e lontana solo in apparenza perché poi ha quotidiane maree ad attirare a sé le forze marine sotterranee e in superficie, che solo la donna conosce e può rivendicare per sé e per le altre, assegnandosi il valore incommensurabile della sua indispensabile presenza nel mondo. Valore, dovuto alla cognizione profonda e inviolabile del suo potere di immortalità che può regalare o negare all’umanità. Ed è questo valore che le donne da sempre rivendicano. Unito all’amore oblativo che le porta a donarsi senza riserve e calcolo alcuno agli altri, in ogni ambito della loro esperienza umana, sociale, culturale. E l’amore ha il potere di cambiare il mondo e di renderlo sicuramente migliore con il sostegno e la forza dell’uomo al loro fianco, non un passo avanti o indietro o in altra direzione. Ed è la Donna, oggi, che scientemente e sapientemente gli porge la mano per tranquillizzarlo nel suo nuovo ruolo di “compagno alla pari” e per affrontare insieme con coraggio e determinazione le battaglie della vita e venirne fuori vincitori. È questa la Donna a cui rendere quotidianamente omaggio in trecentosessantacinque 8 marzo all’anno…
Ne riparleremo con altre voci, altri commenti, altre poesie, che il Retino ha raccolto questa mattina grazie a Maria Pia Latorre e alla sua già citata e benemerita rubrica quotidiana… ma anche con altre voci molto significative presenti su FB. E, perché no, anche con le canzoni. Una per tutte: l’ultima cantata da Ornella Vanoni “Un sorriso dentro al pianto”, che ciascuna di noi potrebbe fare sua… A domani col nostro Retino e con i nostri autori alle prese col Sentimento della scrittura e non solo… ciao.

1 commento:

  1. Angela sei splendida 💓! Le tue parole sono davvero confortanti in un'epoca in cui, come rileva il nostro amato U. Galimberti, nel suo scritto su Heidegger edito da Feltrinelli, l'umanità è sempre più dedita al calcolo! Un abbraccio forte ❤️

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