“Il turbante di van Eyck”
Svettante vessillo
di fiamma e di sogno
tra pensieri di uccelli migratori
verso cieli lontani
l'ampio capello
nella sontuosità di pieghe come onde
a bruciare il mare.
Forse ricordo forse nostalgia.
Lame taglienti
gli occhi che osano
abbattere frontiere
e fare preda d'incontro
i sogni altrui sparsi
nello spazio-tempo di un richiamo
muto
E la mano è un pugno
a bloccare il demone
d'ogni possibile rimpianto.
(a Marisa Carabellese, autrice del ritratto)
IL SOLE TEMPESTOSO
Il sole tempestoso d’autunno
ha ruggito di leone
e cuore di miele
ad addolcire gli affanni
degli uomini,
tra foglie che cadono
in silenzioso pianto.
Esplode in un cielo di sangue
che non sa capire la tenerezza
l’amore.
E lapilli di odio e violenza
quasi magma
al centro della terra
distruggono alberi e case
e un sogno bambino che mai diverrà.
Volano uccelli migratori
incontro a un’alba di giorni lontani
quando è ancora atteso
il miracolo della vita…
Questo cielo di novembre
È velo
cilestrino
questo cielo di novembre
ricamato a pizzo macramè
- nuvola leggera
velo di chiesa che deponevo
sui capelli arruffati d’autunno
all’ingresso della casa del Signore -.
Emozioni ritornano tra rami
di cedro scompigliati dal vento
più del vento nei riccioli scomposti
e respiro un Cielo tutto mio…
(è
domenica)
Passi d’autunno 2
Caduto è il vento
- che non si è fatto male -
Ripescato il mare
in un delirio d’azzurro
oltre la collina smerigliata
di sole stanco di lottare
con nuvole leggere e passi
d’autunno.
L’abete è un fremitare d’ali:
capini, code, ripicchi familiari
di voli di appena tentata libertà.
Brevi voli tra i rami:
i piccoli non sanno andare
lontano.
Simile è il mio desiderio di cielo
infilzato al primo palo della luce
(domani oserò raggiungere il secondo…).
Cielo grigio di novembre
Cielo grigio sui rami di novembre
tormentati dal vento
e una pioggia di solitudine mi assale
- la solitudine si deve fuggire
si deve fuggire,
sol con le compagne
si può gioire,
sol con le compagne
si può gioire…
Cerco una bimba
che sappia cantare
che sappia cantare.
Cerco una bimba
che sappia danzar… -
Mi torna in cuore
l’antico canto di noi
bambine
a vincere solitudine
e malinconia.
A far vincere ingenuità
e allegria.
E comincio a
cantare piano
mentre danzo
danzo danzo
sul verde prato
assolato
che “nel pensier mi fingo”…
(e
sono salva…)
PEGASO E IL MIO SOGNO (ballata)
Cavallo alato
d’antica memoria
in volo fino alle stelle
ho incontrato
dove trovò dimora e notturno canto
il mio sogno di un mondo migliore.
Di cielo indaco e blu ha colore
questo mio fiore che si schiude
come preghiera
sul dolore degli uomini
e l’inascoltato cuore
di giovani madri in fuga
su mari di naufraghi e sirene,
dove l’approdo è solo una speranza
in questa danza
di onde alla deriva.
E la gente moriva moriva moriva
e la coscienza dormiva dormiva dormiva
in un mare d’indifferenza o di ostilità
senza l’antica umana pietà
ch’era fatta d’accoglienza
e di dolore per ogni assenza.
Al ristoro di giorni attesi,
che trascolorano di misfatti
e piangono ogni disperato naufragio
della nostra umanità,
ho dispiegato il mio canto
di rivolta e libertà
e cerco un azzurro sorriso
a rendere più terreno il Paradiso
un volo più alto delle stelle
per accendere fari di approdo
a tanti miei fratelli disperati
che fuggono dalla guerra e dall’orrore
di anime e corpi mutilati
dove non si respira un briciolo d’amore
dove ogni giorno gronda sangue
dove non è più facile la riva
E la gente moriva moriva moriva
e la coscienza dormiva dormiva dormiva
in un mare d’indifferenza o di ostilità
senza l’antica umana pietà
ch’era fatta d’accoglienza
e di dolore per ogni assenza.
(vorrei offrire un nido per ogni dolore
e poter ancora sognare un mondo migliore)
Angela
De Leo
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