Venerdì 5 settembre 2025: LE AUTRICI
CHE SCRIVONO LA LETTERATURA DEL TERZO MILLENIO… (2^ parte)
Riprendo a parlare delle tantissime Autrici di Casa SECOP E
FOS, che in parte scrivono ancora la Letteratura del Terzo Millennio, mentre
altre hanno scelto altre vie per affermarsi in vari contesti culturali e
letterari. Sono tantissime le nostre Autrici che meritano la nostra attenzione
e la lettura dei loro libri, davvero imperdibili. Spero di parlare di tutte
perché non sempre nei miei tanti scaffali stracolmi di libri trovo quelli di
cui ho fatto prefazioni, postfazioni e recensioni. La memoria ogni tanto mi
tira un tiro mancino per ricordarmi che ho superato persino gli ottant’anni già
da qualche anno, ma poi la mente e, soprattutto, il cuore si riappropriano
della memoria, non perduta ma solo dimenticata, per riscattarsi. Ah, ah, ah!!!
Come non parlare, per esempio, della intuitiva, sorprendente,
dolcissima, eclettica Letizia Cobaltini,
il cui magico Libro Dire Fare Baciare -
mondi canti parole - (SECOP Edizioni 2023, Corato-Bari, pp.95, euro 18,00) è
fatto di poesie, immagini dai mille splendidi colori, attraverso anche la
superba matita dello straordinario Francesco
Scotto, altro nostro grande Autore, e le notevoli suggestioni di un team
formidabile, composto ancora da Francesco Scotto, Maria Pierno, Francesco Minervini,
a cui si aggiungono le mie “Tracce” conclusive e una prima “recensione” (posta in quarta di
copertina) della bravissima Chiara
Cannito, che così scrive: < La poesia di Letizia Cobaltini è già nei
suoi titoli. Prendendo in prestito le sue tante “poesie dorsali”, la Poesia di
questa raccolta rinasce, si rinnova e riverbera la sua luce triplicando l’evocatività
dei molteplici sussurri. Mai versi gridati, mai godimento compiuto piuttosto
continua ricerca, intrepido affanno...>. E dalle mie “Tracce”, infine, prendo
uno stralcio per definire meglio la magia di questa Opera della nostra Autrice.
<TUTTO, allora, oltre la metrica d’ogni tempo o di ogni verso, si risolve in
POESIA. Sempre accesa e sempre viva a lasciare orme di fiori tra la sabbia e la
riva. Poiché… il sole, preso in prestito dal cielo, dissipa, rischiarandole,
tutte le ombre e diventa “scudo” e “difesa” da ogni “labirinto esistenziale”,
per rendere possibile una via d’uscita verso nuovi mondi di “incanti” di “rami”,
di “foglie” di “vita”. E solo allora anche lo stupore si fa misteriosa traccia
di Preghiera…>.
Un altro Libro degno di nota è, senza dubbio, quello di Luisa Varesano ELEMENTA (SECOP Edizioni 2025. pp. 79, euro 15,00), contenente la
traduzione nelle quattro lingue (italiano, spagnolo, inglese e tedesco)
correntemente praticate dalla Autrice dal “multiforme ingegno”, essendo
poetessa, pittrice, artista a tutto tonto e poliglotta, in collaborazione col
grandissimo percussionista e compositore Cesare
Pastanella, che ha curato le splendide musiche dei cinque Movimenti in
riferimento ai quattro elementi primordiali (acqua, fuoco, aria, terra + uno,
quello spirituale che tutti li trascende), e con un Commento del nostro
straordinario Scrittore e Critico letterario Vito Di Chio . Si tratta, dunque, di un’Opera di pregevole fattura
e valore. Non a caso, Vito Di Chio ha scritto: <E subito mi sento coinvolto,
- non come spettatore, né come interprete o come uno che insegue suggestioni
introspettive di tanta poesia contemporanea, ma, come un “chiamato alla vita”,
nelle sue radici e nella sua storia: interpellato come fuoco, acqua, aria,
terra e Spirito. Sembra che siano gli elementi primordiali a farsi avanti, per
offrire una risposta; in realtà in ognuno di essi vengono alla luce le
dimensioni del mio Io, le stratificazioni e le storie del mio essere, della
memoria che ne conservo e del progetto per un possibile futuro: l’essere uomo. Di
qui nascono queste impressioni: dal desiderio di chi vuol comprendere
interpretando… uno spartito musicale>. Dire altro significa vanificare l’afflato
poetico-musicale di tutta l’Opera. Occorre leggere e ascoltare il Libro per
gustarlo appieno.
Ed ecco incontrare, ma non per caso, il Libro di Mariella Medea Sivo Favole senza finale felice di una ragazza
nata negli anni ’70 (tra la favola e l’abisso) sempre per i tipi della Casa
editrice SECOP (pp. 114, euro 12,00), che dà il via alla nuova Collana “ilibridimedea”,
diretta appunto da Mariella con i suoi inconfondibili occhiali a connotarla. È un
Libro che nasce e cresce all’insegna della creatività, della originalità, della
messa a fuoco dei particolari, e soprattutto del coraggio di raccontarsi senza
filtri, per rendere giustizia alle donne tenute al guinzaglio del maschilismo e
del perbenismo imperante per molto tempo, complice un compagno, Nicola
Rizzi, di larghe vedute, un creativo di cui ho già parlato perché, a inizio
di ogni “favola”, ne ha illustrato la storia con i suoi disegni. E sua è la insolita
e un po’ stravagante impaginazione, sua l’idea di non allineare l’ultimo
racconto di pretta marca maschile alle precedenti favole. E, dulcis in fundo, è complice della
originalità del Libro (dal titolo chilometrico alla Lina Wertmuller) anche il figlio di Mariella, Gabriele Piccarreta (avuto in giovanissima età), che firma, nelle
ultime pagine, il primo racconto della Collana, intitolato “Libertas”. Mentre,
già nel primo risvolto di copertina leggiamo una prima scanzonata e ridente
presentazione dell’Autrice da parte della stessa: <Mariella Medea Sivo è un’accanita
lettrice che ama il greco antico e le favole. Un bel giorno si è svegliata e ha
iniziato a scriverne qualcuna (in italiano però). Forse continuerà. Perché non
sempre funziona la formula… e vissero per
sempre lettori e contenti>. Presentazione
che continua da parte di Mariella, credo, nell’anonimato più assoluto, per
sintetizzare in poche parole il contenuto del Testo: <Dodici racconti in
bilico tra la favola e l’abisso che mostrano come sia difficile essere donna
sin dalla notte dei tempi. Dimenticatevi delle matrigne e dei principi azzurri,
delle zucche trasformate in carrozze e dei gran balli. Le protagoniste di
queste pagine sono donne che non si rassegnano, non accettano il loro destino,
se lo scelgono, perché ciò che vogliono non è il lieto fine, ma vivere a modo
loro, all’insegna della libertà e della sana follia>. Leggere per credere! È
un Libro avvincente dalla prima all’ultima sillaba! E quanta passione, quanto
ardore, quanti desideri vissuti con assoluta onestà d’intenti e forte determinazione
ad essere sé stessa, sempre. E non sempre è facile. Per Mariella lo è! E, per
questo, è ammirevole nella sua necessità etica di essere vera…
Fa da contraltare alla scrittura della giovanissima Angelica Grivel Serra, di cui ho
parlato la volta precedente, quella molto originale e particolare di un’altra
giovanissima Scrittrice, Federica
Nolasco, che sicuramente lascerà notevoli tracce nella Letteratura del
Terzo Millennio. Il suo Libro di esordio si intitola Dappertutto stare, pubblicato dalla SECOP start edizioni all’inizio
del 2025. Federica Nolasco sconcerta e fa riflettere perché spesso capovolge
totalmente i suoi personali punti di vista sulla scrittura, la poesia, i
sentimenti, le emozioni, le percezioni di sé e del sé. Degli altri. persino la
punteggiatura scombina regole passate e presenti, un po’ come avviene in Vittorino Curci, uno dei più grandi
poeti italiani contemporanei e grande teorizzatore e divulgatore della poesia e
dove e come cercarla e farla vivere, rinnovandola. Ma, tornando a Federica, ecco
da parte sua una dedica salvifica, su cui riflettere e tanto: <All’impulso
della rinascita,/ il mio costante dappertutto stare”. E già ci troviamo di
fronte a un ossimoro, quale perla autentica della scrittura di Federica, tra “impulso”,
che definisce un’azione istintiva, irriflessa, veloce, e “costante”, che
sottolinea la quotidiana pacatezza, riflessiva, meditata, voluta della sua
volontà a “stare dappertutto”. E “stare” è molto più concreto, forte, definitivo
rispetto a “essere”, che indica l’essenza astratta, volatile, imprendibile. Alla
base del suo pensiero, dunque, c’è il principio di “contraddizione”: l’affermare
qualcosa che subito si risolve nel suo contrario. Simone Weil ha fatto della contraddizione un vincolo di necessaria
ambiguità, anche per evitare le definizioni immutabili e creare spazi di
possibilità. È quanto possiamo constatare anche guardando la copertina del Libro
della Nolasco con i suoi tre archi che si aprono al cielo, definendo
metaforicamente la “poetica dei tre volti” compresi in un solo volto, un solo
nome, quello del suo Amore, uno e trino. E potrei continuare all’infinito,
tanti sono gli spunti di riflessione e di incantamento che la scrittura di
Federica Nolasco offre alla mente e al cuore del lettore. E non si è mai sazi
di scoprirla di più…
E così anche per oggi mi fermo, ma continuerò a dare voce alle nostre Autrici che meritano di essere conosciute ed apprezzate. Grazie. angela/lina
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