Ho lasciato scorrere un po’ di giorni dall’11 settembre, perché abbiamo tutti pessimi ricordi, che i tempi attuali non attutiscono in quanto continuiamo a navigare a vista nelle onde oceaniche della cattiveria disumana contro ogni possibilità di riscoprirci uomini e donne ancora in grado di amare, soffrire, sognare, avere un briciolo di solidarietà per gli altri nostri fratelli, che lo stesso cielo accoglie, nonostante i confini, le barriere, i colori delle diverse bandiere facciano del nostro Pianeta un insensato vessillo di violenza, dolore e morte, pozzo senza fondo in cui fermentano guerre nucleari, sempre più temibili, devastanti, terribili, oltre ai cataclismi naturali, che dovrebbero essere di monito alla nostra insensatezza purtroppo pensante. E mi sembra opportuno ricordare “La banalità del male” della grande studiosa e filosofa Hannah Arendt, per comprendere la facilità con cui si propaga il male tra esseri incapaci di pensare con la propria testa e, quindi, facilmente assoggettabili agli “ordini” di chi si proclama “capobranco”. Come antidoto, allora, io scelgo ancora una volta la salvifica Letteratura, come scrittura e come lettura, delle Autrici che vanno scrivendo la storia letteraria del Terzo Millenio. E propongo, oggi, qualche Libro che sappia appunto di “Inferno”, per non dimenticare la realtà, edulcorandola, e qualche Libro che ci possa, in qualche modo, riportare all’importanza delle parole, per scoprici nella nostra umanità più bella. Anche perché settembre si chiude con l’onomastico di mia figlia Raffaella (29 settembre), che ama sempre affrontare la vita con creatività, allegria, senso di gratitudine verso Dio e verso il prossimo in qualsiasi circostanza della nostra esistenza.
La giovanissima Alessandra
Vio (nata nel 1993), per esempio, ha affidato nel 2021 alla SECOP Edizioni
(pp.165, euro 12,00) il suo Libro di esordio sul problema scottante degli affidi
dei minori intitolandolo, non a caso, INFERNO
- Bibbiano e il business degli affidi illeciti - e, data l’importanza
dell’argomento, con una Prefazione dettagliata e competente, affidata alla On. Maria Teresa Bellucci, ancora oggi
Viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali sotto il Governo Meloni. Ma, per comprendere davvero l’importanza della
denuncia della coraggiosa Autrice, riporto quanto scritto nel primo risvolto di
copertina: <L’inchiesta “Angeli e Demoni” ha aperto una finestra sull’inferno
degli affidi illeciti, una problematica che attanaglia da anni l’intero
territorio nazionale: alcuni professionisti senza scrupoli sfruttano ad arte i
farraginosi ingranaggi del sistema affidi per loschi motivi di interesse
economico o ideologico. Inferno è
un’analisi per andare oltre le ragioni degli opposti schieramenti che hanno
caratterizzato il dibattito politico-mediatico su Bibbiano, troppo nocive e
riduttive per la comprensione di un fenomeno così complesso e ramificato.
Un’analisi che si intreccia al racconto, per dar voce a quelle famiglie lese,
che si son sentite abbandonate e tradite da quello stesso sistema che avrebbe
dovuto tutelarle>. A tale riguardo, in quarta di copertina, leggiamo uno
stralcio di quanto scritto dal nostro Direttore di Collana “Scienza e
Conoscenza”, Giovanni Romano, nella
sua attenta e puntuale Presentazione: <Un
libro che ci costringe ad aprire gli occhi sulla trascuratezza del legislatore
che spalanca le porte al cinismo degli approfittatori e ad aberranti
“esperimenti sociali”. Al di là del dolore e del trauma che si provano nel
leggere le sue pagine, questo è un libro per restare davvero umani>. Ma
estremamente efficaci sono anche le parole d’Introduzione al Libro della stessa
Alessadra Vio. Ne riporto solo la coraggiosissima quanto dolente conclusione:
<Ogni volta che un minore viene
allontanato ingiustamente dalla propria famiglia o viene collocato in ambienti
talmente inidonei - dalle comunità-lager alle famiglie affidatarie violente -
lo Stato si fa complice di un crimine>. Non so come tutta la triste
vicenda sia andata a finire, ma la forte Voce di Alessandra ha sicuramente
scosso più di una coscienza…
Un Libro decisamente
catturante e rinfrancante dopo l’Inferno
precedente, anche per ritrovare fiducia nella vita, pulita, chiara e solidale
tra amici e parenti, per ri-nascere ancora, è quello di Rosi Brescia, pubblicato da appena un anno per i tipi della FOS
edizioni (pp. 297, euro 15,00). Rosi è una scrittrice con la vocazione scritta
a caratteri cubitali e indelebili sulla pelle di una bimbetta che partecipa ad
una trasmissione Rai, piazzandosi al primo posto. Da allora ha continuato a
scrivere con determinazione e passione fino alle prime pubblicazioni che hanno
confermato il suo talento di “scrittrice nata”. E un anno fa ci ha fatto dono
di una perla imperdibile ORA PIU’ CHE MAI,
che vale davvero la pena di leggere. A partire dalla dedica: <Agli amici, alla fratellanza./ A quel sangue
che non diventa mai acqua,/ a te, Vincenzo, fratello>. E che dire delle
“Note dell’autrice”? Sarebbe opportuno trascrivere qualche stralcio: <Scrivere durante una quarantena. È quello
che mi è successo con quest’ultimo romanzo. Avrei potuto continuare a
spadellare, a cantare sul balcone, a scrivere frasi ad effetto. E invece no. Mi
sono inventata una storia, che partiva, però, dal periodo unico e insieme
tragico che stavamo vivendo tutti insieme, uniti dai social, dalle chat e dal
troppo virtuale. In casa mia, però, insieme agli effluvi di cucina, c’era
musica, tanta musica. La mia preferita, certo, ma a volume altissimo c’era
quella di un giovane cantautore romano, Ultimo il suo nome d’arte, ma per mia
figlia, fan sfegatata, è Niccolò o Nic, familiarmente. Dopo un po’ ho cominciato anch’io ad
ascoltare le parole, a volermi mettere in gioco nei panni di questi giovincelli
per capire cosa dicono, e come sentono le cose di dentro…>. Si tratta di
Niccolò Moriconi, che Rosi
ringrazia, grata di averle dischiuso un mondo di parole e musica, a cui nel
romanzo ha fatto spesso riferimento con metafore, riflessioni, allusioni. Sulla
quarta di copertina ecco una mia nota, tratta dalle “Tracce”, che ho sentito il
bisogno di scrivere per dare le ali al volo di questo bellissimo lavoro: <Il romanzo è estremamente accattivante
perché tocca temi di grande attualità, come il bisogno di andare al Nord per
tentare di realizzare una vita professionale ed economica migliore e pio il
ritorno alle radici. Senso profondo della propria vita in consonanza con quella
degli altri. Sullo sfondo un amore che dura negli anni e che diventa motivo di
rinascita…>. Per tutti! La conferma potrà averla ogni lettore…
Settembre
è per me un mese molto particolare: il
giorno 18 è nata mia figlia Daniela, la più giovane dei miei figli, il 20
settembre del 1967 mi sono sposata con Primo Leone, nello stesso giorno è nata
la mia carissima nipote Anna Maria, figlia di mio fratello Pino e della sua
compagna di vita per una vita Anna Rossiello, tutti avvenimenti piacevoli che
scaldano il cuore al solo ricordarli, ma… C’è sempre un ma purtroppo! Il 7 settembre del 2015 ho perso Silvana
Folliero, nota scrittrice e severo critico letterario che raggiungevamo a Roma,
perché siamo state amiche del cuore e di penna per lunghi anni. A lei dobbiamo
la nascita della SECOP edizione il 4 dicembre del 2004. E nel 2005 fu lei, come
Direttrice, a inaugurare la Collana “CORRELAZIONE UNIVERSALE” con il Libro Tersicoree (a cura di Silvana FOLLIERO).
L’immagine di copertina e tutti gli altri disegni, che corredano le varie
sezioni del Libro, sono delicatissime opere grafiche di Ombretta Leone. Ma vediamo cosa scrive Silvana nel risvolto di copertina:
<L’idea madre di questa collana è
quella della intersoggettività. I testi che pervengono sui nostri tavoli,
soprattutto di giovani scrittori, sono testi che si muovono e rinnovano i
parametri estetici visualizzando l’opportunità di connessione armoniosa tra i
diversi generi letterari. Possiamo avere opere di narrativa che postulano anche
molti elementi saggistici e saggi che hanno in sé la capacità di descrivere o
narrare la realtà esterna e quella interiore. Il XXI secolo si apre con una
vasta riflessione sui popoli della terra, sulle loro culture e sulla nostra
civiltà - peraltro in caduta verticale -
dandoci così una grande spinta psicologica, storica e culturale>.
Con il suo stile lapidario, chiaro, lucido, Silvana Folliero ci offre una panoramica esaustiva della scelta dei
testi di scrittori molto giovani che vanno scrivendo la Storia Letteraria del
XXI secolo e tra questi anche due voci femminili: Luciana Bramante e Stefania
Porrino, oltre alla stessa Silvana
Folliero, che scrive un Saggio introduttivo illuminante sul Novecento
letterario e culturale e sui risvolti psicologici nei riguardi delle nostre
personalità esteriori e interiori per meglio connotarci e definirci in questo
nuovo secolo che sta già muovendo i primi passi in varie direzioni e
interconnessioni a livello planetario. Luciana Bramante e Stefania Porrino
sono ancora oggi straordinarie e originalissime scrittrici di Teatro anche a
livello di eccezionali competenze musicali. Talentuose e affermate già nei
Testi inseriti in Tersicoree (da
Tersicore, la Musa della danza). Non a caso, nella quarta di copertina,
Silvana, sui suoi “COREUTI” (Alessandro
Manganozzi, Angelo Mancini, Nino
FAUSTI, Luciana BRAMANTE, Silvana FOLLIERO, Stefania PORRINO), così scrive:
<… Un piccolo drappello di coraggiosi,
forse temerari; ma loro, uomini e donne del drappello, hanno la capacità di
estrarre pepite d’oro dal terriccio. Proprio perché sono immersi nella società
drammatica e delittuosa di oggi sanno perforare sé stessi attraverso la mente e
la parola; sanno capire il dolore, la sconfitta, la follia…>. Ogni altra
parola è superflua.
Ma ecco
che tra i “Coreuti” di Silvana Folliero avrebbe potuto trovare degno posto Rosaria Anna Achille che, nel 2023, ha
pubblicato nella Collana SECOP START il suo Libro IMPRESSIONE… VERSI NASCENTI (pp.54, euro 10,00, nel classico mini
formato quadrato). Rosaria Anna Achille, infatti, è una nota compositrice
pugliese, le cui composizioni “sono state eseguite in diversi concerti,
concorsi e manifestazioni in alcune città della Puglia: Bari, Lecce, Trani,
Casamassima, Giovinazzo”, vincendo in diverse circostanze premi e diplomi di
merito. Desumo queste notizie dalle sue “NOTE BIBLIOGRAFICHE”: <Cifra stilistica della sua produzione musicale
è la ricerca di un connubio fra le diverse forme artistiche, in particolare con
le arti figurative (Quadri, foto, video). L’incontro con il mondo della poesia
svela un nuovo scenario creativo: i versi, come le note musicali, si muovono
tra i colori, le forme e le luci di quadri impressionisti, astratti,
surrealisti. È un richiamo alla sinestesia, che si traduce nella silloge “Impressione…
versi nascenti”, dove parole, suoni e immagini si fondono per esprimere i moti
del cuore e dell’anima>. il Libro si avvale, inoltre, di una pregevole
Prefazione del nostro Autore terlizzese Vito
de Leo, il quale suddivide opportunamente la silloge in tre connotazioni
fondamentali: La bellezza lontana. Il
ricordo del reale. Il reale sognato. Ed ecco uno stralcio delle sue
significative parole: <La bellezza lontana. (…). L’uso del verso sciolto si dirige
verso immagini di una poeticità tonda, a volte dorata, fatta di rimandi
letterari romantici. (…). Nella silloge c’è ‘l’impressione’ di rivedere la
bellezza della natura e degli affetti dell’infanzia; la poetessa si aggancia al
ciclo naturale delle stagioni per ritrovare la bellezza degli spazi e del tempo
della natura silvestre, marina e animale, descrivendola con un imprinting
partecipato e impulsivo di momenti legati all’oggi. (…). Il reale nel ricordo. Gli inizi del giorno, dell’amore, della
rinascita primaverile, del risveglio di tutta la natura sono emozioni forti e
costituiscono la meraviglia, lo stupore, l’incanto. (…). Il reale sognato. L’amore personificato nelle belle stagioni:
primavera ed estate, nella natura tutta, nel mare, nelle farfalle, nei canti
degli uccelli e nelle relazioni tra i vari elementi, che nelle situazioni
poetiche della silloge permette l’alleggerimento dei pesi esistenziali e non
può finire nell’oblio, non deve perdersi. Il valore della memoria ha una forza
resistente: mantenere il calore e il respiro del tempo andato in un altro
tempo, dilatato, sospeso, fermo; ha un dinamismo compensativo, somiglia, sembra…
può diventare visione, diventa sogno…>. Vito de Leo ha fatto un ottimo
lavoro di analisi stilistica e contenutistica della silloge, che si avvale, tra
l’altro, di una splendida copertina ad opera del pittore statunitense (uno dei
ritrattisti più importanti dell’Ottocento) John
Singer Sargent. All’interno spartiti musicali (che si possono ascoltare)
arricchiscono la silloge. E Rosaria Anna Achille è solare come la copertina,
come la sua musica, come i suoi versi suggeriscono e confermano.
Alla prossima ancora con tante Autrici SECOP, FOS, SECOPSTART. A me non resta che dirvi grazie e salutarvi con tanto affetto. Angela/lina
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