domenica 14 settembre 2025

Domenica 14 settembre 2025: LE AUTRICI CHE SCRIVONO LA LETTERATURA DEL TERZO MILLENNIO... (4^ parte)

Ho lasciato scorrere un po’ di giorni dall’11 settembre, perché abbiamo tutti pessimi ricordi, che i tempi attuali non attutiscono in quanto continuiamo a navigare a vista nelle onde oceaniche della cattiveria disumana contro ogni possibilità di riscoprirci uomini e donne ancora in grado di amare, soffrire, sognare, avere un briciolo di solidarietà per gli altri nostri fratelli, che lo stesso cielo accoglie, nonostante i confini, le barriere, i colori delle diverse bandiere facciano del nostro Pianeta un insensato vessillo di violenza, dolore e morte, pozzo senza fondo in cui fermentano guerre nucleari, sempre più temibili, devastanti, terribili, oltre ai cataclismi naturali, che dovrebbero essere di monito alla nostra insensatezza purtroppo pensante. E mi sembra opportuno ricordare “La banalità del male” della grande studiosa e filosofa Hannah Arendt, per comprendere la facilità con cui si propaga il male tra esseri incapaci di pensare con la propria testa e, quindi, facilmente assoggettabili agli “ordini” di chi si proclama “capobranco”. Come antidoto, allora, io scelgo ancora una volta la salvifica Letteratura, come scrittura e come lettura, delle Autrici che vanno scrivendo la storia letteraria del Terzo Millenio. E propongo, oggi, qualche Libro che sappia appunto di “Inferno”, per non dimenticare la realtà, edulcorandola, e qualche Libro che ci possa, in qualche modo, riportare all’importanza delle parole, per scoprici nella nostra umanità più bella. Anche perché settembre si chiude con l’onomastico di mia figlia Raffaella (29 settembre), che ama sempre affrontare la vita con creatività, allegria, senso di gratitudine verso Dio e verso il prossimo in qualsiasi circostanza della nostra esistenza.  

La giovanissima Alessandra Vio (nata nel 1993), per esempio, ha affidato nel 2021 alla SECOP Edizioni (pp.165, euro 12,00) il suo Libro di esordio sul problema scottante degli affidi dei minori intitolandolo, non a caso, INFERNO - Bibbiano e il business degli affidi illeciti - e, data l’importanza dell’argomento, con una Prefazione dettagliata e competente, affidata alla On. Maria Teresa Bellucci, ancora oggi Viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali sotto il Governo Meloni. Ma, per comprendere davvero l’importanza della denuncia della coraggiosa Autrice, riporto quanto scritto nel primo risvolto di copertina: <L’inchiesta “Angeli e Demoni” ha aperto una finestra sull’inferno degli affidi illeciti, una problematica che attanaglia da anni l’intero territorio nazionale: alcuni professionisti senza scrupoli sfruttano ad arte i farraginosi ingranaggi del sistema affidi per loschi motivi di interesse economico o ideologico. Inferno è un’analisi per andare oltre le ragioni degli opposti schieramenti che hanno caratterizzato il dibattito politico-mediatico su Bibbiano, troppo nocive e riduttive per la comprensione di un fenomeno così complesso e ramificato. Un’analisi che si intreccia al racconto, per dar voce a quelle famiglie lese, che si son sentite abbandonate e tradite da quello stesso sistema che avrebbe dovuto tutelarle>. A tale riguardo, in quarta di copertina, leggiamo uno stralcio di quanto scritto dal nostro Direttore di Collana “Scienza e Conoscenza”, Giovanni Romano, nella sua attenta e puntuale Presentazione: <Un libro che ci costringe ad aprire gli occhi sulla trascuratezza del legislatore che spalanca le porte al cinismo degli approfittatori e ad aberranti “esperimenti sociali”. Al di là del dolore e del trauma che si provano nel leggere le sue pagine, questo è un libro per restare davvero umani>. Ma estremamente efficaci sono anche le parole d’Introduzione al Libro della stessa Alessadra Vio. Ne riporto solo la coraggiosissima quanto dolente conclusione: <Ogni volta che un minore viene allontanato ingiustamente dalla propria famiglia o viene collocato in ambienti talmente inidonei - dalle comunità-lager alle famiglie affidatarie violente - lo Stato si fa complice di un crimine>. Non so come tutta la triste vicenda sia andata a finire, ma la forte Voce di Alessandra ha sicuramente scosso più di una coscienza…

 Un Libro decisamente catturante e rinfrancante dopo l’Inferno precedente, anche per ritrovare fiducia nella vita, pulita, chiara e solidale tra amici e parenti, per ri-nascere ancora, è quello di Rosi Brescia, pubblicato da appena un anno per i tipi della FOS edizioni (pp. 297, euro 15,00). Rosi è una scrittrice con la vocazione scritta a caratteri cubitali e indelebili sulla pelle di una bimbetta che partecipa ad una trasmissione Rai, piazzandosi al primo posto. Da allora ha continuato a scrivere con determinazione e passione fino alle prime pubblicazioni che hanno confermato il suo talento di “scrittrice nata”. E un anno fa ci ha fatto dono di una perla imperdibile ORA PIU’ CHE MAI, che vale davvero la pena di leggere. A partire dalla dedica: <Agli amici, alla fratellanza./ A quel sangue che non diventa mai acqua,/ a te, Vincenzo, fratello>. E che dire delle “Note dell’autrice”? Sarebbe opportuno trascrivere qualche stralcio: <Scrivere durante una quarantena. È quello che mi è successo con quest’ultimo romanzo. Avrei potuto continuare a spadellare, a cantare sul balcone, a scrivere frasi ad effetto. E invece no. Mi sono inventata una storia, che partiva, però, dal periodo unico e insieme tragico che stavamo vivendo tutti insieme, uniti dai social, dalle chat e dal troppo virtuale. In casa mia, però, insieme agli effluvi di cucina, c’era musica, tanta musica. La mia preferita, certo, ma a volume altissimo c’era quella di un giovane cantautore romano, Ultimo il suo nome d’arte, ma per mia figlia, fan sfegatata, è Niccolò o Nic, familiarmente.  Dopo un po’ ho cominciato anch’io ad ascoltare le parole, a volermi mettere in gioco nei panni di questi giovincelli per capire cosa dicono, e come sentono le cose di dentro…>. Si tratta di Niccolò Moriconi, che Rosi ringrazia, grata di averle dischiuso un mondo di parole e musica, a cui nel romanzo ha fatto spesso riferimento con metafore, riflessioni, allusioni. Sulla quarta di copertina ecco una mia nota, tratta dalle “Tracce”, che ho sentito il bisogno di scrivere per dare le ali al volo di questo bellissimo lavoro: <Il romanzo è estremamente accattivante perché tocca temi di grande attualità, come il bisogno di andare al Nord per tentare di realizzare una vita professionale ed economica migliore e pio il ritorno alle radici. Senso profondo della propria vita in consonanza con quella degli altri. Sullo sfondo un amore che dura negli anni e che diventa motivo di rinascita…>. Per tutti! La conferma potrà averla ogni lettore…

Settembre è per me un mese molto particolare: il giorno 18 è nata mia figlia Daniela, la più giovane dei miei figli, il 20 settembre del 1967 mi sono sposata con Primo Leone, nello stesso giorno è nata la mia carissima nipote Anna Maria, figlia di mio fratello Pino e della sua compagna di vita per una vita Anna Rossiello, tutti avvenimenti piacevoli che scaldano il cuore al solo ricordarli, ma… C’è sempre un ma purtroppo! Il 7 settembre del 2015 ho perso Silvana Folliero, nota scrittrice e severo critico letterario che raggiungevamo a Roma, perché siamo state amiche del cuore e di penna per lunghi anni. A lei dobbiamo la nascita della SECOP edizione il 4 dicembre del 2004. E nel 2005 fu lei, come Direttrice, a inaugurare la Collana “CORRELAZIONE UNIVERSALE” con il Libro Tersicoree (a cura di Silvana FOLLIERO). L’immagine di copertina e tutti gli altri disegni, che corredano le varie sezioni del Libro, sono delicatissime opere grafiche di Ombretta Leone. Ma vediamo cosa scrive Silvana nel risvolto di copertina: <L’idea madre di questa collana è quella della intersoggettività. I testi che pervengono sui nostri tavoli, soprattutto di giovani scrittori, sono testi che si muovono e rinnovano i parametri estetici visualizzando l’opportunità di connessione armoniosa tra i diversi generi letterari. Possiamo avere opere di narrativa che postulano anche molti elementi saggistici e saggi che hanno in sé la capacità di descrivere o narrare la realtà esterna e quella interiore. Il XXI secolo si apre con una vasta riflessione sui popoli della terra, sulle loro culture e sulla nostra civiltà - peraltro in caduta verticale -  dandoci così una grande spinta psicologica, storica e culturale>. Con il suo stile lapidario, chiaro, lucido, Silvana Folliero ci offre una panoramica esaustiva della scelta dei testi di scrittori molto giovani che vanno scrivendo la Storia Letteraria del XXI secolo e tra questi anche due voci femminili: Luciana Bramante e Stefania Porrino, oltre alla stessa Silvana Folliero, che scrive un Saggio introduttivo illuminante sul Novecento letterario e culturale e sui risvolti psicologici nei riguardi delle nostre personalità esteriori e interiori per meglio connotarci e definirci in questo nuovo secolo che sta già muovendo i primi passi in varie direzioni e interconnessioni a livello planetario. Luciana Bramante e Stefania Porrino sono ancora oggi straordinarie e originalissime scrittrici di Teatro anche a livello di eccezionali competenze musicali. Talentuose e affermate già nei Testi inseriti in Tersicoree (da Tersicore, la Musa della danza). Non a caso, nella quarta di copertina, Silvana, sui suoi “COREUTI” (Alessandro Manganozzi, Angelo Mancini, Nino FAUSTI, Luciana BRAMANTE, Silvana FOLLIERO, Stefania PORRINO), così scrive: <… Un piccolo drappello di coraggiosi, forse temerari; ma loro, uomini e donne del drappello, hanno la capacità di estrarre pepite d’oro dal terriccio. Proprio perché sono immersi nella società drammatica e delittuosa di oggi sanno perforare sé stessi attraverso la mente e la parola; sanno capire il dolore, la sconfitta, la follia…>. Ogni altra parola è superflua.

Ma ecco che tra i “Coreuti” di Silvana Folliero avrebbe potuto trovare degno posto Rosaria Anna Achille che, nel 2023, ha pubblicato nella Collana SECOP START il suo Libro IMPRESSIONE… VERSI NASCENTI (pp.54, euro 10,00, nel classico mini formato quadrato). Rosaria Anna Achille, infatti, è una nota compositrice pugliese, le cui composizioni “sono state eseguite in diversi concerti, concorsi e manifestazioni in alcune città della Puglia: Bari, Lecce, Trani, Casamassima, Giovinazzo”, vincendo in diverse circostanze premi e diplomi di merito. Desumo queste notizie dalle sue “NOTE BIBLIOGRAFICHE”: <Cifra stilistica della sua produzione musicale è la ricerca di un connubio fra le diverse forme artistiche, in particolare con le arti figurative (Quadri, foto, video). L’incontro con il mondo della poesia svela un nuovo scenario creativo: i versi, come le note musicali, si muovono tra i colori, le forme e le luci di quadri impressionisti, astratti, surrealisti. È un richiamo alla sinestesia, che si traduce nella silloge “Impressione… versi nascenti”, dove parole, suoni e immagini si fondono per esprimere i moti del cuore e dell’anima>. il Libro si avvale, inoltre, di una pregevole Prefazione del nostro Autore terlizzese Vito de Leo, il quale suddivide opportunamente la silloge in tre connotazioni fondamentali: La bellezza lontana. Il ricordo del reale. Il reale sognato. Ed ecco uno stralcio delle sue significative parole: <La bellezza lontana. (…). L’uso del verso sciolto si dirige verso immagini di una poeticità tonda, a volte dorata, fatta di rimandi letterari romantici. (…). Nella silloge c’è ‘l’impressione’ di rivedere la bellezza della natura e degli affetti dell’infanzia; la poetessa si aggancia al ciclo naturale delle stagioni per ritrovare la bellezza degli spazi e del tempo della natura silvestre, marina e animale, descrivendola con un imprinting partecipato e impulsivo di momenti legati all’oggi. (…). Il reale nel ricordo. Gli inizi del giorno, dell’amore, della rinascita primaverile, del risveglio di tutta la natura sono emozioni forti e costituiscono la meraviglia, lo stupore, l’incanto. (…). Il reale sognato. L’amore personificato nelle belle stagioni: primavera ed estate, nella natura tutta, nel mare, nelle farfalle, nei canti degli uccelli e nelle relazioni tra i vari elementi, che nelle situazioni poetiche della silloge permette l’alleggerimento dei pesi esistenziali e non può finire nell’oblio, non deve perdersi. Il valore della memoria ha una forza resistente: mantenere il calore e il respiro del tempo andato in un altro tempo, dilatato, sospeso, fermo; ha un dinamismo compensativo, somiglia, sembra… può diventare visione, diventa sogno…>. Vito de Leo ha fatto un ottimo lavoro di analisi stilistica e contenutistica della silloge, che si avvale, tra l’altro, di una splendida copertina ad opera del pittore statunitense (uno dei ritrattisti più importanti dell’Ottocento) John Singer Sargent. All’interno spartiti musicali (che si possono ascoltare) arricchiscono la silloge. E Rosaria Anna Achille è solare come la copertina, come la sua musica, come i suoi versi suggeriscono e confermano.  

Alla prossima ancora con tante Autrici SECOP, FOS, SECOPSTART. A me non resta che dirvi grazie e salutarvi con tanto affetto. Angela/lina 

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