sabato 27 settembre 2025

Sabato 27 settembre 2025: LE AUTRICI CHE SCRIVONO LA LETTERATURA DEL TERZO MILLENNIO... (7^ parte)

Tra le nostre Autrici straniere, fondamentale è partire dalla grande Ljiljana Habjanovic Djurovic, la prima ad aver pubblicato in Italia con la SECOP edizioni (anno 2010, pp. 577, euro 20,00). Il titolo del Libro è Il Gioco degli Angeli.  Traduzione del più grande traduttore serbo Dragan Mraovic. Mio è, invece, l’adattamento alla Lingua italiana. Mia la Prefazione. La copertina rispecchia la tradizione degli Affreschi tipicamente serbi. Anche perché il romanzo è, a mio parere, il più straordinario affresco della seconda metà del Quattordicesimo secolo, nelle due Istituzioni tipiche medievali: Impero e Monasteri, che in Serbia ebbero una notevole fioritura proprio nell’Alto Medioevo. Riguarda la storia di Milica, principessa serba della dinastia dei Nemanidi, e del suo intrecciarsi continuo con il soprannaturale: il suo Angelo custode, voce narrante, e i sette Arcangeli, che si prendono cura di Lei e del suo percorso verso la salvezza di sé stessa, come donna e regnante, della sua famiglia, del suo popolo, del regno Serbo. Della sua anima. Molte le chiavi di lettura: umane e divine. Tra atmosfere storiche, documentate dalla puntualizzazione cronologica degli avvenimenti, che si dipanano lungo i settant’anni della vicenda terrena ed esistenziale di Milica, e quella dinastica del regno Serbo.  Riguarda, inoltre, la vita delle donne nel Medioevo e, in particolar modo, delle donne nobili e degli obblighi del loro rango; della necessità di assicurare la continuità della dinastia sul trono; della interazione dei vari membri all’interno della costellazione familiare; il conflittuale e doloroso rapporto di Milica con le sue cinque figlie e soprattutto con Mara, la primogenita, e Oliveira, l’ultima nata. Conflittualità generazionali, all’interno dello stesso nucleo familiare, che riguardano l’umanità tutta, in senso orizzontale e verticale. Si pensi a Caino, il primo “assassino” della storia dell’uomo, dalla nascita biblica del mondo. Giunta a questo punto, non mi resta che aggiungere un breve stralcio della mia prefazione: … mi piace presentare al lettore la sua Autrice, la scrittrice “più amata” in Serbia, la più letta e apprezzata, la più premiata, e non soltanto nella sua terra, Ljiljana Hbjanovic Djurovic, perché dovrà a lei le forti emozioni, le insolite riflessioni, i profondi percorsi interiori, che lo accompagneranno nello straordinario viaggio nelle pagine di questo libro. e mi riferisco al singolo lettore perché ogni storia nasce dalla penna di uno scrittore, ma rinasce nella mente e nel cuore di chi la legge, assumendo significato e valore diversi, in quanto filtrati dalla sensibilità, dalla cultura, dalla storia personale di ciascuno… Ljiljana ha pubblicato altri suoi romanzi con la nostra Casa editrice fino a qualche anno fa. Poi le mie note vicissitudini a Belgrado hanno interrotto il nostro sodalizio letterario, venuto meno anche il nostro indispensabile traduttore e soprattutto amico Dragan Mraovic, ma non la nostra bella e sincera amicizia.

Altra scrittrice molto nota, amata e apprezzata in Serbia (e non solo) è senza dubbio Milanka Mamula, che ha scritto parecchi romanzi, con cui ha vinto diversi premi. SALVO ERRORI E OMISSIONI - E.&O.E.- è il primo Libro che ha pubblicato il 2015, con la SECOP edizioni (pp. 486, euro 19,50). Il traduttore è naturalmente Dragan Mraovic. Mio l’adattamento alla Lingua italiana, mia la Prefazione. L’immagine di copertina è della figlia dell’Autrice, Tijana Mamula, a cui il romanzo è dedicato, oltre che al fratello Pavle Mamula. Prendo dalla mia prefazione spunto per presentarvi questo romanzo davvero insolito, in quanto ha un intreccio catturante per i molteplici colpi di scena che si susseguono dall’inizio fino all’ultima pagina. Il Libro, inoltre, vede i personaggi vivere sentimenti ed emozioni molto forti e avvincenti, ma che spesso ci lasciano l’amaro in bocca e il desiderio di una soluzione positiva. Salvo errori e omissioni!?! Devo, intanto, precisare che romanzo è decisamente criptico per i non “addetti ai lavori”, ma altrettanto catturante, quantomeno per la curiosità che suscita nel desiderio di volerne sapere di più. Di scoprire l’arcano che si cela dietro una sigla che, indubbiamente, proviene dal settore commerciale e finanziario, a cui è stato legato per molti anni il marito dell’Autrice, lo straordinario scrittore e compianto amico Nikola Mamula, la cui sagacia, generosità, ironia e autoironia non potremo mai dimenticare, in quanto per anni ci siamo frequentati, con tutta la famiglia, provando profonda stima e sincero affetto. E con la carissima Milanka tutto è rimasto immutato. Intanto, ritornando alla prefazione, eccone un breve stralcio: … Per fortuna ci viene subito in aiuto il titolo, che spiega in maniera inequivocabile il suo significato: quando si tratta di maneggiare denaro in proprio o per conto terzi, non si possono commettere errori. Questi ultimi sono esclusi dall’umana esperienza. Non ci è dato di commetterli, trasformati come siamo in efficientissimi robot, veri e propri computer, cui non è concesso sbagliare. Viene forse in aiuto all’umana fallacità (…) quel “Salvo” messo all’inizio, che mitiga il senso della proibizione, ci offre una possibilità e, quindi, una scappatoia. (…). Dunque, un romanzo “sui generis”, molto particolare, che la bravissima Autrice, Milanka Mamula, serba di nascita e italiana di adozione, ha saputo costruire, con dovizia di particolari, proprio su questo assunto, che è, alla fine, l’anima della storia. La protagonista Nina, una donna in carriera, che ricopre un ruolo manageriale in una importante ditta milanese di import-export, si divide tra Belgrado, sua terra di origine, e Milano, città dove lavora, e, quindi, tra rigido senso del dovere e cedimenti emotivi, che non dovrebbe concedersi, tra i solidi affetti di ieri e le variegate amicizie di oggi; tra la famiglia che si sfalda e il pressante lavoro, che mantiene alta la sua autostima; tra fragili nostalgie e tenaci progetti di vita… Da leggere e rileggere per la sapiente e mai scontata scrittura dei sentimenti più intimi e profondi che appartengono in modo inequivocabile alla sensibilità di animo della nostra Autrice.                 

Altro Libro pubblicato dalla SECOP edizioni nel 2015 (pp. 106, euro 11,00) è quello di una delle più grandi poetesse serbe, la favolosa Milica Lilic Jeftimijevic. Si tratta di una splendida silloge di poesie che si intitola IL FUOCO E IL VERBO, in versione bilingue a fronte (serbo e italiano). Anche qui la traduzione è dell’inestimabile Dragan Mraovic, l’adattamento all’italiano e la prefazione sono miei. La pregevole Opera in copertina è della nostra Artista, Maria Grazia Giovanna Dell’Aere, che dipinge con un suo stile molto originale. La copertina è del nostro Graphic Designer Nicola Piacente, che dà sempre un taglio fortemente connotativo della Casa editrice. Riporto qualche notizia esplicativa della bellezza della silloge attraverso le mie parole che stralcio dalla prefazione: Bellissimo è, per esempio, il titolo: Il fuoco e il verbo. Esplosivo, caldo, magmatico, come solo il fuoco può essere; e intenso, profondo, elevato, come solo il Verbo sa e può diventare. Racchiude in sé le due forze vitali di questa superba poetessa e scrittrice serba, nonché critico letterario e giornalista: la passione amorosa e la passione poetica. Forze dirompenti, che esplodono in ogni verso tanto da indurci ad esaltarci per le inimmaginabili vette raggiunte, e intristirci per i terribili abissi paventati e, a volte, sfiorati con annientante dolore. Ma la poetessa ha in sé una forza in più, magica e misteriosa eppure profonda da vincere ogni altra parola. (…). La sua è una poesia balcanica, ma anche molto occidentale. E soprattutto è la sua poesia, quella che la rende fiera e sicura di sé, quella che la fa sentire “domina” e mai “ancella” della parola alata. Con brevi momenti di mite accondiscendenza, dettata più dalla sua profonda “necessità cosmica” che dalle ali dispiegate della sua straordinaria fantasia. Ma è il suo cuore che conclude la silloge con un inno alla bellezza che la parola esalta, incantandoci; e persino con una carezza d’amore all’Italia, a Bari e a San Nicola che rende benedetta questa terra. Splendido, sentito, commosso omaggio al nostro Sud…

Un lavoro a sé è PICCOLO VESTITO NERO - omaggio a Coco Chanel - che la SECOP edizioni ha pubblicato nel 2022 per omaggiare, a sua volta, la grande e famosa attrice serba Vjera Mujovic, che abbiamo conosciuto e ammirato a Belgrado. La traduzione è di Radmila Pavlovic. La copertina è opera del nostro Graphic Designer, Nicola Piacente, sempre molto creativo, anche alle prese con un Libro unico nel suo genere. Il personaggio di Coco Chanel, infatti, è rappresentato, in questa piece teatrale, in duplice veste: proprio come il logo del suo marchio, composto da una C regolare e una invertita che si intersecano. Si tratta, intanto, di un dramma, il cui contesto psicologico rappresenta il confronto dell’uomo con sé stesso, con il passato e il presente, tra verità e menzogna; il confronto con ciò che pensiamo sia vero, con la solitudine infinita e l’amore perduto. Due attrici, dunque, che, in questo dramma, danno voce a una sola voce, rivivendo infanzia, amori, lotte, desideri e aspirazioni di una personalità complessa come era quella di Coco Chanel. Il personaggio viene rivissuto in un momento di grande sconvolgimento globale: la guerra, la rivoluzione, la lotta per l’uguaglianza sociale. Chanel ha liberato la donna dal “corsetto” e ha accorciato vestiti e tacchi alti, per permettere anche ad una donna di amare e di decidere il proprio destino. Questo pezzo teatrale, infine, racconta la solitudine e l’eterna ricerca dell’amore. Vorrei concludere, puntualizzando che è perlopiù un dramma dialogico, raccontato in cinque lingue diverse per rispettare i diversi Paesi in cui è stato rappresentato: italiano, francese, inglese, serbo, cinese. È un libro di un fascino senza paragoni. Una ulteriore puntualizzazione: Vjera Mujovic è attrice e autrice del testo. È membro permanente del Teatro Nazionale di Belgrado. Si è laureata alla Facoltà di Arte drammatica di Belgrado. È attrice di Teatro, Televisione e Cinema. Sono tantissimi i personaggi che ha interpretato in diversi ruoli. Ha lavorato per il Teatro e il Cinema di San Pietroburgo, Mosca, Parigi. Ha fatto delle tournèe in Russia, Ucraina, al Circolo Polare Artico, in Georgia, Armenia, Svezia, Italia, Grecia, Polonia, Croazia, Francia, Mongolia… ha vinto numerosi e prestigiosi premi. Ha scritto due romanzi e diversi pezzi teatrali.

E, per oggi, va bene così. Ma devo necessariamente continuare perché sono ancora parecchie le nostre autrici italiane e straniere. Spero di concludere questa lunga carrellata per la fine di settembre, in quanto ci sono altre belle novità fino a dicembre, a partire da ottobre, mese autunnale tra i più dolci e malinconici dei mesi dell’anno. A prestissimo. Grazie sempre. Angela/lina

 

  

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