Come una ladra,
quindici giorni fa, sono scappata in vacanza verso il Salento che, come ogni
anno, da tempo immemorabile mi aspettava. Non vedevo l’ora di “staccare la
spina” per riprendermi i miei residui spazi di libertà condizionata, a contatto
con il sole, il vento, il mare di una terra magica e incantata. E, per questa
fuga, ho dimenticato persino di salutare i miei lettori, che mi seguono sul
blog.
Contrita e penitente,
ma non ancora di ritorno nella mia casa (sono ora a Roma), chiedo scusa a tutti
e riprendo a scrivere nella speranza che sia rimasto ancora qualcuno che abbia
voglia di leggermi…
Da dove cominciare?
Dal mare che amo e che
ho dovuto abbandonare in tutta fretta per improvviso e persistente malessere di
Zaghiro, il gatto/figlio di mia figlia Daniela?
Dalla luna vermiglia a
specchiarsi tra onde imperlate di coralli rossofuoco per un languido approdo a
cancellare infinite orme di bimbi stanchi di gioco sulla sabbia che attendeva
la sera per riposare?
Dalla nostra fuga,
dopo alcuni giorni di tensione e timore e dolore per le notizie/nuvole nere che
ci arrivavano da lontano, per accorciare distanze e ritrovare il nostro amato
micio?
Dal micio che,
nonostante le cure amorose dello zio e la presenza dispettosa dei tre
cuginetti/mici nella loro casa, è caduto in depressione per l’assenza della sua
mamma umana, venuta in vacanza con noi, e con cui è un tutt’uno?
Dalla gioia festosa di
due bimbe a cui Ombretta, l’altra mia figliola vacanziera, ha donato
materassino e ciambella di un rosa tenero come le loro albe, perché era
impossibile portarli con noi, in una macchina carica oltre ogni umana
comprensione?
Dal viaggio lungo e
faticoso che, dal Salento a Roma, ci ha portato per mezza Italia con appena
spiragli di luce a permetterci di osservare il cielo dipinto con incredibili
colori da un Pittore talentuoso e invisibile che ha fatto dell’Arte la sua
ragione di Vita?
Dall’incontro di
Daniela e Ombretta con Zaghi e il suo riprendersi improvviso e la sua voglia di
tornare a casa per avere le coccole della sua mamma ritrovata?
Penso che potrei
raccontarvi tutto nei prossimi giorni, capitolo per capitolo, perché ognuno dei
temi che mi tornano alla mente potrebbe essere motivo di ascolto e riflessione,
come se stessimo ancora in riva al mare con le fiaccole accese a raccontarci
storie ritrovate, un po’ vere, un po’ inventate, ma tutte cariche di buoni sentimenti...
E ci sembrerà di tornare alle nostre sere adolescenti, quando, al sonnolento sciabordio delle stanche onde alla battigia, c'incontravamo per raccontare di noi in cerca di mille sogni sotto le stelle…
A domani. Per chi ha voglia di leggere. Di ascoltare...
Nessun commento:
Posta un commento