“Arriva un momento in cui silenzio è
tradimento” e “È sempre il momento giusto per fare quello che è giusto“:
queste le due frasi che più si identificano nel pensiero del
Re Nero, Martin Luther King, assassinato a Memphis da James Earl Ray il 4 aprile del 1968. Una morte violenta per l’apostolo della
non violenza, un tentativo inutile di chi pensava di poter far tacere la lotta
per i diritti dell’uguaglianza tra bianchi e neri.
“I have a dream”: il suo inno al sogno e
alla speranza.
Ho sognato un’onda di mare azzurra come
il cielo riversarsi per le strade con rivoli luminosi a farsi fiumi e torrenti
e cascate in congiunzione astrale e terrestre e unità di voli di bandiere e
battimani. Ho sognato.
Poi, con il timore e l’ansia che ogni
risveglio porta con sé, ho aperto gli occhi. E magicamente il sogno si è
trasformato in realtà. Tra ali di folla osannante ecco l’uomo: commosso e
forte, vulnerabile e coraggioso, sorpreso e determinato ad essere il sindaco di
tutti e di ciascuno, senza distinzione di “razza, sesso, colore, religione”. Il
sindaco del centro e delle periferie. Dei colti e degli analfabeti (anche di
ritorno). Dei giovani, anziani, bambini. Dei cittadini e delle cittadine, come
degli immigrati e delle immigrate. Di Corato, sua città d’appartenenza e del
cuore.
Corrado De Benedittis (nomen omen).
L’uomo giusto al posto giusto. L’uomo
della “rivoluzione gentile” e della “non violenza”, del rispetto e della
solidarietà. L’uomo dei valori di ieri da rispettare e dei valori di oggi da
salvaguardare. C’è un tempo per ogni cosa. Un tempo per aspettare e il tempo di
agire. Qui e ora. E Corrado è uomo di pensiero e azione come un suo illustre
predecessore. Molto dipende da lui. Tanto anche da tutti noi. Oltre
l’esultanza, il sogno da tradurre in realtà. Come è già accaduto. Come accadrà
ancora. Buon lavoro, Corrado!
“I have a dream”, ripetiamo allora tutti
con forza il grido accorato e colmo di speranza di Martin
Luther King Jr. nel suo discorso del 28 agosto del 1963 davanti al Lincoln
Memorial Washington al termine di una marcia di protesta per i diritti civili.
Gridiamolo anche noi con forza per sostenere Corrado nelle sue e nostre rivendicazioni
perché sia una rinascita per Corato e per tutti.
Ho
un sogno che un giorno questa nazione si leverà in piedi e vivrà fino in fondo
il senso del suo credo:
"Riteniamo
queste verità di per sé stesse evidenti: che tutti gli uomini sono creati uguali”.
Ho un sogno, che un giorno sulle rosse colline della Georgia i figli degli ex
schiavi e i figli degli ex padroni di schiavi potranno sedersi insieme a
un tavolo di fratellanza.
Ho un sogno, che un giorno perfino lo stato del Mississippi, uno stato
desertico,
con il caldo soffocante dell’ingiustizia e dell’oppressione, si trasformerà in
un'oasi di libertà e di giustizia.
Ho un sogno, che i miei quattro bambini un giorno vivranno in una nazione in
cui essi saranno non giudicati per il colore della loro pelle, ma per le qualità del loro
carattere.
Ho
un sogno oggi.
Ho un sogno che un giorno lo stato dell'Alabama, il cui governatore attualmente
ha labbra gocciolanti parole come interposizione e annullamento, sarà trasformato in una comunità in cui i ragazzini neri e le bambine nere saranno in grado di
unire le mani con i bambini bianchi e le bambine bianche e
camminare insieme come fratelli e sorelle.
Ho un sogno oggi.
Ho un sogno, che un giorno ogni valle sarà esaltata, ogni collina e montagna saranno umiliate, i luoghi scabri saranno fatti piani ei luoghi
tortuosi che la volontà può raddrizzare, e la gloria del Signore sarà rivelata, e tutti gli uomini
potranno vederla insieme.
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