Sì, passate le tante
tempeste, tra un turbinio di pensieri a raccogliere/lasciare andare fatti e
misfatti di questa estate tutta da raccontare/tutta da dimenticare, ecco
ritrovare le stelle e il loro incanto. C’è anche una falce di luna a chiudere
in una parentesi quanto è stato: imperdonabili errori, dovuti a imprevedibili “imposizioni”
di un Karma che ci porta laddove dobbiamo andare, in contrasto con ogni modo di
essere, di pensare, di agire. Contro ogni progetto da realizzare a medio
termine: momenti di incontri, riflessioni, confronti, emozioni da vivere in
gioiosa armonia.
E, invece, il karma
scombussola tutto con un pretesto assurdo quanto reale. No. Quel progetto non
si deve realizzare. Bisogna accartocciarlo e gettarlo nella cartastraccia. Salta,
così, la voglia di far bene, facendo tutto sbagliato. E gli errori, sia pure
involontari, si pagano a caro prezzo. L’apparenza inganna, ma nessuno desidera
andare a fondo, per scoprire cosa si possa celare oltre l’apparenza.
C’è sempre chi sa
manovrare molto bene l’altrui credulità e chi sa giocare con maestria e astuzia
le sue carte. Contro tutto questo è difficile andare, lottare, disperarsi. Nessuno
è disposto a credere sulla parola il colpevole “in apparenza”, perché tutto
sembra tramare contro di lui. Circostanze inconfutabili, indizi non
trascurabili, amici e conoscenti della parte lesa “in apparenza”, disposti a
mettere la mano sul fuoco che quanto ascoltato, “apparentemente” in confidenza, sia verità assoluta.
E, allora, come fa una
come me, che ha sempre guardato le stelle, ignorando gli inciampi dei percorsi
accidentati, a confutare dimostrando il rovescio delle apparenze? Ogni buca è
un salto nel vuoto, una caduta, un dolore, una impossibilità di riemergere indenne.
Faccia senza escoriazioni e mani pulite. Anima trasparente come il cielo d’estate.
Vinta da una ridda di
pensieri come lantane inestricabili, chi ignora le beghe terrene perché ha gli
occhi pieni di cielo non conosce difesa. E non sa neppure affilare le armi
dell’offesa.
Paradossalmente, solo
tornando a guardare le stelle, il ricamo perfetto e inconfutabile, visto purtroppo
nel suo rovescio, che comporta nodi e fili fittamente intrecciati e disarmonie
dei mille colori, che connotano gli innumerevoli incontri nella vita, si fa più
chiaro e si intravede quel meraviglioso mosaico che ci riguarda e ci ridona il
sorriso perduto e le attese spente e le speranze affievolite.
E, poi, c’è questa
falce di luna a cancellare il buio e a sorridere di ogni mistificazione, a
riportate la luce.
E, con la luce, tutto
diventa più luminoso, definito, vero.
Oltre il buio, la
luce. Occorre andare oltre…
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