lunedì 5 agosto 2019

5 agosto 2019: si riprende a guardare le stelle


Sì, passate le tante tempeste, tra un turbinio di pensieri a raccogliere/lasciare andare fatti e misfatti di questa estate tutta da raccontare/tutta da dimenticare, ecco ritrovare le stelle e il loro incanto. C’è anche una falce di luna a chiudere in una parentesi quanto è stato: imperdonabili errori, dovuti a imprevedibili “imposizioni” di un Karma che ci porta laddove dobbiamo andare, in contrasto con ogni modo di essere, di pensare, di agire. Contro ogni progetto da realizzare a medio termine: momenti di incontri, riflessioni, confronti, emozioni da vivere in gioiosa armonia.
E, invece, il karma scombussola tutto con un pretesto assurdo quanto reale. No. Quel progetto non si deve realizzare. Bisogna accartocciarlo e gettarlo nella cartastraccia. Salta, così, la voglia di far bene, facendo tutto sbagliato. E gli errori, sia pure involontari, si pagano a caro prezzo. L’apparenza inganna, ma nessuno desidera andare a fondo, per scoprire cosa si possa celare oltre l’apparenza.
C’è sempre chi sa manovrare molto bene l’altrui credulità e chi sa giocare con maestria e astuzia le sue carte. Contro tutto questo è difficile andare, lottare, disperarsi. Nessuno è disposto a credere sulla parola il colpevole “in apparenza”, perché tutto sembra tramare contro di lui. Circostanze inconfutabili, indizi non trascurabili, amici e conoscenti della parte lesa “in apparenza”, disposti a mettere la mano sul fuoco che quanto ascoltato, “apparentemente” in confidenza, sia verità assoluta.
E, allora, come fa una come me, che ha sempre guardato le stelle, ignorando gli inciampi dei percorsi accidentati, a confutare dimostrando il rovescio delle apparenze? Ogni buca è un salto nel vuoto, una caduta, un dolore, una impossibilità di riemergere indenne. Faccia senza escoriazioni e mani pulite. Anima trasparente come il cielo d’estate.
Vinta da una ridda di pensieri come lantane inestricabili, chi ignora le beghe terrene perché ha gli occhi pieni di cielo non conosce difesa. E non sa neppure affilare le armi dell’offesa.
Paradossalmente, solo tornando a guardare le stelle, il ricamo perfetto e inconfutabile, visto purtroppo nel suo rovescio, che comporta nodi e fili fittamente intrecciati e disarmonie dei mille colori, che connotano gli innumerevoli incontri nella vita, si fa più chiaro e si intravede quel meraviglioso mosaico che ci riguarda e ci ridona il sorriso perduto e le attese spente e le speranze affievolite.
E, poi, c’è questa falce di luna a cancellare il buio e a sorridere di ogni mistificazione, a riportate la luce.
E, con la luce, tutto diventa più luminoso, definito, vero.
Oltre il buio, la luce. Occorre andare oltre…


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