lunedì 4 dicembre 2017

Ancora una volta Donna


“Sono nessuno! E tu?
Sei - nessuno - anche tu?
Siamo in due!
Non dirlo! Farebbero rumore, sai!”
Così Emily Dickinson.
Per definire la condizione femminile fino solo a poco più di un secolo fa. Condizione che - come sappiamo - per molte donne continua ancora oggi. Ma per molte altre, per fortuna, non più.
Il nostro universo troppo a lungo ignorato dall’altra metà del cielo.
Poi, il riscatto.
In passato, solo qualche voce isolata faceva sentire il suo canto.
Oggi, è un coro sempre più ampio e forte e alto e glorioso. Le donne contano e… cantano.
Perché tutti possano sentire. Ascoltare. Capire.
Le donne valgono.
Ieri facevano la storia dietro le quinte. Oggi sono la storia.
Graffiano rimorsi. Percorrono strade. Lasciano orme. Di forza. Di tenerezza. Di poesia.
Anche di Poesia. E tanta.
La donna ha percorsi interiori che l’uomo ignora.
Ha cieli di emozioni che l’uomo sfiora appena.
Ha parole per raccontare il proprio cuore, che l’uomo soffoca e tradisce.
In linea di massima, naturalmente. Non si possono fare - è chiaro - generalizzazioni.
Ma succede. E spesso avviene proprio così.
Da Saffo ad Emily Dickinson.
Appunto. E oltre.
Virginia Woolf è la madre di tutte le donne che scrivono.
A lei dobbiamo il coraggio delle parole e l’urlo per dirle. A lei, il coraggio dell’attesa e silenzio per ascoltarle.
In quella “stanza” segreta che nessuno ci può rubare.
Che nessuno può profanare.
Neppure se mille coltelli dovessero squarciare il sogno dell’alba o l’oro del tramonto.
Il canto di noi donne ha vinto la notte.
Il buio dei secoli bui …
E la donna …
… Non perderà più le rotte azzurre del mare. La libertà di osare. Di sognare. Viaggiare … con la mente … con il cuore … con l’anima …
Di progettare nuovi cieli. Di inventare nuove storie. Di tentare nuovi percorsi. Di vivere nuovi amori. Di costruire nuovi  e più gratificanti rapporti alla pari con l’uomo, fianco a fianco, mano nella mano, cuore dentro il cuore. In due. Con coraggio. Rispetto. Volontà di farcela. Per non essere mai sola. Per non essere mai solo. Per non essere mai soli.
Il coraggio di reinventare la vita.
È tutto qui il mistero di essere donna, di essere uomo, oggi: continuare a dare la vita, potendola quotidianamente reinventare. Potendo quotidianamente reinventarsi.
Per non avere più colpe.
Per non avere più rimorsi.
Per non avere più rimpianti.
Per non avere più nostalgie.
Per non avere più solitudini da raccontarsi. Da raccontare.
Per avere ogni nuovo domani tra le mani.
Come foglio bianco ancora tutto da scrivere. Col gusto di apporvi in calce la propria firma.

(non ho voluto parlare della violenza sulle donne e del femminicidio. Si è già fatto un gran parlare. Ho cantato, invece, la sua voce e la sua identità di donna del terzo millennio. Una donna che può, sa e deve scegliere con chi condividere i suoi giorni).

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