E, due giorni fa, col cuore ancora colmo dei suoi prodigi: siamo stati tutti insieme nell’antica e nuova “casa del gelso e delle rose” per ritrovarci dopo alcuni anni che non ci si vedeva: le figlie, i loro mariti, e i loro figli, amatissimi nipoti da Anna Maria e Gianni come tutti i nonni sanno amare; noi sorelle e i nostri fratelli, i nostri figli con generi e nuore. Purtroppo, noi anziani, fratelli e sorelle, abbiamo tutti i nostri problemi di salute che ci impediscono di essere autonomi nei nostri spostamenti. Abbiamo bisogno di “custodi”: figli, nipoti o badanti ci sono di conforto e di sostegno. Menomale. Quanti vecchi vengono “rottamati” nelle case di riposo, anticamera del “riposo eterno”? Io mi sento una privilegiata e ringrazio quotidianamente il buon Dio.
E veniamo a due giorni fa: 3
febbraio. Da qualche mese le figlie di Anna Maria, Isabella e Nicoletta, mi
avevano fatto richiesta di parlarmi della loro madre bambina, magari in un
libro: desideravano conoscere tutto quello che non sapevano della loro mamma
fino alla sua giovinezza. E, così, nonostante la mia salute vacillante, ho
trovato una ragione di vita nel libro che ho scritto con tanto amore e che l’altro
ieri è approdato nella casa di via Generale Montemar, dove siamo approdati
tutti noi nonostante lo scrosciare della pioggia battente. È stato bello.
Emozionante. Ognuno aveva un episodio della nostra vita in comune, nei tanti
paesi attraversati, da riportare alla memoria. E sempre con Anna Maria come
protagonista. Pino e Mimmo hanno raccontato episodi molto divertenti per
rendere l’atmosfera di casa piacevole, anche se ricca di tenera malinconia. Lizia
taceva commossa. Raffaella, mia figlia, l’unica presente perché gli altri miei
figli vivono a Roma e per motivi di lavoro non hanno potuto raggiungerci se non
con una videochiamata, ha raccontato con grande rimpianto l’importanza della
quotidiana presenza di zia Anna Maria negli anni della sua adolescenza e prima
giovinezza. Peppino, suo marito, ha provveduto, con infinita attenzione e tanto
amore, a portarmi con la sedia a rotelle.
Poi, sono stati distribuiti i
libri e abbiamo letto qualche pagina o stralcio, coinvolgendo anche le
bellissime nipoti di Gianni e Anna Maria, ormai diventate delle splendide
signorinelle. La loro voce commossa ci ha emozionato ancora di più. Il libro è intitolato
Il Canto che all’Alba rinasce ed è dedicato
a Isabella e Nicoletta. Sul retro-copertina, una poesia di Anna Maria che mi ha
ispirato il titolo: Stagione/ di gelo/ di
vento// solitaria //
malinconica.// Nei vortici /
della memoria // vagano
// ombre //
nell’anima. // E tutto ricomincia
Poi, un breve curriculum:
Anna Maria De Leo è nata il 3 febbraio 1947 a Bitonto. Già docente
di scuola elementare, essendo molto creativa, si è sempre dedicata ad attività
artistiche, componendo canzoni, da lei anche musicate e cantate, e scrivendo
poesie, soprattutto filastrocche, racconti e romanzi per bambini, ragazzi, ed
anche per adulti. Oltre alla scrittura si è impegnata per alcuni anni in
grafica e pittura. Per i suoi nipotini ha scritto I quaderni del fare, che avrebbe voluto pubblicare insieme
all’opera Scopri il mondo con poesia,
alle numerose filastrocche e agli albi illustrati a loro dedicati…
Ora, con la sua chitarra e la sua
meravigliosa graffiante voce, tiene concerti tra gli angeli e le stelle.
La serata si è illuminata davvero
di stelle e di lacrime di commozione nei nostri occhi e soprattutto in quelli
dei quattro nipoti che, all’insaputa della loro amatissima nonna, in breve
tempo sono cresciuti e sono andati ad abbracciare nonno Gianni, quasi
prolungamento d’amore di nonna Anna Maria. E la serata si è conclusa, mentre
andavamo tutti via tra abbracci e baci e promesse di rivederci ancora, prima
del “biglietto di scadenza” per noi vecchietti, con le tenerissime parole di
Nicole, la nipote maggiore, sussurrate al mio orecchio, e che non scrivo qui per
rispettare la sua sensibilità e il suo pudore. Un grazie speciale se lo è
meritato Gianni per la sua affettuosa accoglienza con cioccolatini e caminetto
acceso, emozionato e commosso più che mai.
Infine, splendida la poesia di
Nicoletta, postata di notte su FB, con l’immagine di copertina del libro e con
un ulteriore ringraziamento a me, sua autrice. È probabile che a molti di voi
sia capitato di leggere la poesia e di vedere la bellissima copertina del libro
con una foto di Anna Maria nel fulgore della sua bellezza e dei giovani anni:
opera del nostro talentuoso Graphic Designer Nicola Piacente. Ed ecco la
poesia: Le carte non avrebbero potuto/
leggere il tuo futuro/ e altra piega della mano.// l’amore dei tuoi fratelli/
ha reso onore ai tuoi anni,/ cancellando quel meno/ dei giorni in negativo,/
quelli segnati dalla tua assenza.// Solo l’amore conta/ l’infinito amore,/ pura
energia/ che tramuta il silenzio/ in parole,/ per dare vita a te,/ al tuo
corpo/ in un libro aperto.// Ne leggeremo i tuoi anni/ in un canto infinito/
senza mai una fine. Buon compleanno, Mamma
Grazie, Angela De Leo, per questo
regalo di compleanno.
Inevitabile la mia commossa
risposta.
(Chi volesse potrebbe leggere e
visionare il tutto sulle pagine FB di Nicoletta Parisi).
Ma non è finita. Anche Isabella
ha voluto rendere un ulteriore omaggio a sua Madre, proponendo alla nostra
attenzione una simpaticissima Filastrocca, scritta da Anna Maria subito dopo il
suo risveglio nella camera della terapia intensiva, per via del primo ictus che
la ferì ma non la piegò del tutto. Chiese immediatamente foglio e matita e
scrisse per i suoi nipoti la seguente spiritosa e determinata “FILASTROCCA
DELLA NONNA BAMBINA”: Chiude gli occhi
per sognare/ il suo malanno non vuole accettare./ Nella mente ha un po’ di
confusione/ e vuole farsene una ragione:/ Se il buon Dio cura anche gli
uccellini/ perché lascia una nonna/ nei “casini”? (problemini)/ Piccole o
grandi, curabili o meno/ le difficoltà di un anziano sono un angolo nero…/ Così
la nonna sogna e ritorna bambina/ e, con energia, sai che ti combina?/ Riesce a
meravigliare l’intera compagnia/ di medici, figli e familiari/ così attenti,
tanto speciali./ La nonna vuol dare una lezione/ che chiarisca ogni sua buona
intenzione:/ e cioè che se uno vuole fare tutto da solo/ non può essere
bloccato nel volo,/ anche se bisogna tener conto/ che un fiore sboccia solo
quando è pronto!/ La nonna, così, a comando, apre un occhio/ poi: - Tiri fuori la lingua! - fa la linguaccia/ non
è più una bambina, ma una ragazzaccia./ Forse riuscirà a cantare/ e, a poco a
poco, proverà anche a ballare…/ Ma la nonna bambina/ nel suo letto d’ospedale
cresce in fretta/ e da piccolina si ritrova vecchietta!/ Magari vorrebbe
tornare ai suoi verdi anni,/ quando non c’erano ancora i malanni…/ E vorrebbe
tornare/ là dove il suo cuore/ batteva per la gioia e per l’amore/ e quando il
sole la svegliava la mattina/ e il suo giardino profumava di felicità
sopraffina!/ La nonna bambina, così, è decisa a non tornare più vecchietta/ e
sente che il cuore le batte più in fretta./ Ha tanta voglia di ricominciare/ di
sentirsi più viva, di tornare ad amare…/ Sa che i nipotini l’aspettano con
trepidazione/ e lei vuole rivederli, nonostante l’emozione./ E vuol proprio
tornare a casa e di sicuro/ sarebbe capace di aggrapparsi anche ad un alto
muro./ La nonna vuole andare avanti con determinazione/ e s’impegna molto per
la guarigione./ Nonostante le difficoltà e i dolori/ sente che presto tornerà
dai suoi piccoli-grandi amori! (Anna Maria De Leo)
Il mio commento: bella bella bella questa filastrocca tenera
e capricciosa come l’Autrice! E il commento di nostra sorella Lizia, ancora
più incisivo: È proprio lei. Di fronte ai
suoi malanni (anche seri) reagiva con ammirevole ottimismo. Una guerriera!
Avrebbe lottato ancora se il suo cuore non avesse ceduto…
Sì, Anna Maria,
guerriera fino alla fine, ci ha consegnato il suo coraggio, la sua gioia di
vivere, la sua libertà di essere autentica in tutte le sue scelte e le sue
passioni, la sua impareggiabile generosità, il suo sconfinato amore per tutti
noi e per quanti abbia incontrato sulla sua strada…
Vi abbraccio con
immenso affetto e altrettanta gratitudine. Angela/lina