lunedì 22 giugno 2020

Canto di rinascita-Inno alla vita di Isabella Antonacci


Mi hanno dato l’onore di leggere le parole di Angela, insieme con l’onere di scegliere la pagina da leggere. Onere davvero pesante, perché ogni pagina delle oltre 800 de Le piogge e i ciliegi è una Pagina, con la P maiuscola. E chi ha letto i due volumi sa di cosa sto parlando.
Ho pensato, allora, a una collana, una collana in cui si alternano il rosso corallo, carico di energia vitale, e il lunare candore della perla, simbolo della femminilità creatrice.
Ho pescato ogni singolo granello di questa collana nel mare Angela, Angelina, Lina, un mare che abbraccia le piogge e i ciliegi che trasmettono amore mentre lo raccontano, anche quando le parole si rivestono di malinconia.
Non canto più né la gioia né la disperazione. Si è perso il canto. Si è perso(pag. 303 vol. 2)
E, ti chiedo, Angela, la scrittura, come tu dici, “La scrittura mi si impone Mia degli Altri(pag. 176 vol. 2), cos’è, se non canto?
“… il mio libro
Il sovrapporsi di parole che, se le vedi sul foglio non riesci più a leggerle, ma se le vedi all’orizzonte sono il trenolungolungo di ogni mia meraviglia;
e, se le distendi sul rigo, formicolano silenziose, portando il carico di sogni e sgomenti, di stupori e paure;
e, se le leggi in verticale, diventano pioggia di pensieri che sembrano un imbroglio di lettere e, invece, irrorano l’anima e la rigenerano di ricordi per ridonarci una nuova fioritura;
e, se le vedi controvento, sono stormi di uccelli che nugolano nel cielo e lo ricamano in una danza che non ha soste né direzioni e mi portano in alto in alto dove tutto è
Inno alla Vita. Gioiosa libertà. Meravigliosa Armonia.” (Pag. 196 vol. 2)
Non è canto, canto corale, “La creatività moltiplicata per due e data in eredità ai figli”? (pag. 316 vol. 2)
“Le parole… I figli…” (pag. 315 vol. 2)
“Poi torna l’arcobaleno. E non so più se è un segno di speranza o ancora un’illusione questo insieme di colori che mi prefiguro per dipingere giorni migliori.” (pag. 303 vol. 2)
 Eccoti, “araba fenice a risorgere continuamente dalle mie ceneri” (pag. 322 vol. 2)
rinascere oltre la notte e le perdute sere(pag. 375 vol. 2)
Con “occhi incantati per scoprire un prodigio(pag. 325 vol. 2)
devo crederci ancora… sognare ancora… vivere ancora…non devo smettere di stupirmi…(pag. 354 vol. 2)
Come quando, bambina, giocavi con la luna
E in quel cortile io giocavo con la luna, quasi gomitolo di lana da imbrigliare ai rami del gelso e afferrare attraverso la finestrella delle rose per posarla sul mio cuscino.(Pag. 394 vol. 1)
La stessa luna, eterna bambina come te, che nasce e rinasce

 Ha un sorriso da emoticon
la luna bambina
che si culla nel volto scuro
del cielo e lo rischiara.
appena nata
quasi una nuova creazione
del mondo. senza pianto.” (pag. 327 vol. 2)
Senza pianto, sì, senza pianto.
Oggi è, ancora una volta, anzi, più che mai, tempo di nascita e di rinascita… anche per me…(pag. 204 vol. 1)
Grazie Angela, Angelina, Lina, grazie di essere ciò che sei.


Mia nota a questa bellissima pagina, portatami in dono da Isabella Antonacci che, con suo marito Umberto, sono venuti in libreria (la nostra libreria Secopstore a Corato) per la presentazione del meraviglioso saggio critico-letterario di Vito Di Chio, splendido saggista e prezioso amico, "Una finestra aperta sui sogni" (SECOP Edizioni, 2020)

Nel leggere e rileggere questa pagina, che desidero condividere con chi avrà la bontà di seguirmi ancora, dopo tanti inevitabili intervalli di silenzio, mi sono sorpresa, emozionata, commossa. Mi sono sentita attraversata dall'attenta lettura di Isa, dalla sua capacità di focalizzare alcune espressioni a me particolarmente care perché connotano la mia personalità e, quindi, la mia scrittura che da questa prende forma e vita, ma soprattutto mi sono sentita avvolta dal suo affetto profondo e sincero...
Grazie, Isabella, per la tua presenza nei miei giorni di rinascita e oltre. Angela, con gratitudine. 

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