Due giorni fa, a Bitonto, ospite dell’ormai famosa Libreria
del Teatro, gestita da Gianluca Rossiello, Ombretta Leone ha
presentato il suo libro L’abbondanza del cappero.
Favorevole una piacevole serata davvero primaverile, la
presentazione è avvenuta non più all’interno della bellissima struttura ma
nello spazio antistante al Teatro con un pubblico numeroso, attento, coinvolto
nelle travolgenti risate suscitate dall’autrice e dalla sua presentatrice Raffaella
Leone. Entrambe hanno creato un’atmosfera magica di incantata
simpaticissima ironia e autoironia nel raccontare le numerose gaffe di vita
vissuta da Ombretta nella sua strampalata quotidianità, a cui non sfuggono il
suo compagno d’amore e di avventure Richard Pinnante e tutti i
parenti, amici, conoscenti, benefattori, giù o su di lì coinvolti con
sorridente complicità: dalla mamma Angela alla carinissima
suocera Francesca, dalla sorella Daniela al
cognato Federico, dal veterinario Fabio Tarsitano alla
non meglio identificata farmacista lento pede. La serata, voluta e e
organizzata da Nicoletta Florio, favolosa amica di una vita di
Ombretta, Raffaella e Angela, è stata impreziosita dai simpatici interventi
di Antonio Stragapede che ha letto anche una pagina esilarante
del libro. alla fine, Ombretta ha concluso leggendo sulla quarta di
copertina la sua filosofia di vita: mai prendersi troppo sul serio, per
regalare a tutti, con tanto buonumore, una manciata di risate e vivere la vita
con calviniana leggerezza e sprintosa allegria. Ah, per me che
ero seduta accanto come occasionale suggeritrice, è stato un benefico
commovente ritorno a casa, il mio mai dimenticato paese, per riabbracciare dopo
tanti anni amiche e amici da sempre presenti nel mio cuore ed altri di più
recenti sintonie in una intesa profonda di mente, cuore, anima. A tutti il
mio grazie per la splendida serata, registrata fedelmente dal mio amatissimo
nipote Fabrizio Parisi. Felice della presenza del mio adorato
fratello Pino de Leo. Grazie a Gianluca che ci ha piacevolmente
ospitato. Grazie soprattutto all’editore Peppino Piacente che
mi porta dappertutto sulla mia carrozzella con grande dedizione e tenero amore
di genero/figlio. Sulla sua Pagina FB la diretta per chi volesse ridere
con Ombretta, Raffaella e tutti gli altri, me compresa.
Forse, comunque, sarebbe opportuno parlare del cappero per
comprendere meglio di cosa stiamo parlando, al di là dell’utilizzo che ne fa Ombretta
nel suo libro: CAPPERO, definito l'Orchidea del Mediterraneo per la bellezza
ornamentale, appartiene alla famiglia delle Capparidacee, di oltre 250 specie,
ma le più comuni in Italia sono due: una ha le spine e si trova soprattutto in
Lazio, Toscana, Liguria, Sicilia, Calabria e Puglia, mentre l'altra ne è priva
e vegeta in tutte le regioni. Ama i terreni aridi, asciutti e soleggiati. Le
radici della pianta di Cappero sono forti e fittonanti e riescono ad infilarsi
negli interstizi delle pietre. L'arbusto è perenne... e il fiore spesso lo si
intravede nelle crepe dei muri, e il bocciolo, ancora chiuso, è quello che noi
conosciamo come cappero (cfr. Wikipedia).
A dire il vero, L’Abbondanza del cappero di
Ombretta è un libro che rispecchia tutte le caratteristiche appena tracciate di
questo fiore/frutto di delicata bellezza e di sapore forte, intenso,
amarognolo, ma esaltante tutti gli altri profumi e sapori. Resistentissimo, si
intrufola tra le pietre dei muretti a secco come inno estivo alla Vita che, di
anno in anno, attende la stagione migliore per ridere di verde e violetto: la
fragilità del prato a primavera e la forza della concretezza dei cieli che
tramontano sul mare. In abbondanza. Lasciando una traccia profonda di Bellezza
e Nostalgia, che "ai navicanti intenerisce il core" (Dante,
Purgatorio). Il libro di Ombretta contiene tutto questo e forse molto altro
ancora. Tutto da scoprire. Infatti, come abbiamo ascoltato ieri l’altro, è
fatto di risate senza essere ridicolo. È fatto di realtà senza essere concreto.
È fatto di fantasia senza essere un musical. È fatto di leggerezza senza
perdersi tra le nuvole. È fatto di mille trovate e solo sei fumetti tutti
realizzati con la penna magica dell'Autrice, che lascia di sé tracce così
profonde da proporsi in forma decisamente originale con una scrittura
particolarissima e inimitabile, che farà sicuramente storia nel panorama della
Letteratura italiana. Sono di parte? Basta leggere il libro per... non
pensarlo. Ciascun lettore, infatti, si sente "di parte", perché
coinvolto in una pioggia di risate senza fine. In attesa di nuovi episodi per
poter ridere ancora... Ma la sua storia è cominciata esattamente un anno fa e
continua…
E, infatti, dopo la presenza, anche con un bellissimo video,
al Salone del Libro di Torino dello scorso anno; dopo la
fantastica recensione in inglese di un grande poeta e scrittore americano noto
in tutto il mondo: Gjeke Marinaj; dopo la strabiliante intervista
presso Radio Rock, nel programma "Il bello e la bestia"
condotto da Giuliano Leone e Silvia Teti; dopo la prima
presentazione "dal vivo", grazie alla conduzione del famoso
veterinario romano, dr. Fabio Tarsitano, che parlò anche degli
amici a quattro zampe, e non solo, tanto che persino mici e uccellini, vicini
di casa e lontani d'udito risero di cuore; dopo essere stata in Sardegna a fine
agosto presso Godiva Bistrot Drink and Food, una splendida
location, con la sapiente presentazione della dottoressa Alessandra
Sorcinelli e la lettura di divertenti brani da parte di alcuni lettori
e lettrici, tra cui quella molto partecipe di Francesca Petrucci,
suocera affettuosissima di Ombretta e solerte organizzatrice della
riuscitissima serata, che vide coinvolto in tante risate e battute il numeroso
pubblico, deliziato anche da una straordinaria performance al pianoforte
di Nanni Trincas, affettuoso compagno di vita e di Arte, sempre
presente al fianco di Francesca, l’altro ieri, come già detto, il libro è
approdato finalmente in terra di Bari. E vi tornerà il 26 aprile per
una presentazione a Modugno, organizzata dalla infaticabile e preziosa
amica Cettina Fazio Bonina, Presidente dell’Associazione Culturale
Porta d’Oriente. Il libro sarà presentato da Cettina e dal Prof. Francesco
Bellino, già Ordinario di Filosofia Morale presso l’Università di Bari. E
tutti conoscono il suo valore come docente e critico letterario. Il 27
aprile, invece, L'abbondanza del cappero, che è,
come sappiamo, un vulcano attivo di lapilli effervescenti di mille e mille
risate (e oggi ce n'è tanto bisogno), con equilibrismi linguistici sorprendenti
ed esplosivi, verrà presentato a Monopoli dalla generosa
e imperdibile amica professoressa Rosi Brescia, che sta
organizzando da par suo la serata in un’altra struttura di incomparabile
bellezza, cosa molto importante quando si parla di Cultura, Letteratura, di
Poesia. Poi, tornerà a Torino, anche senza l’autrice.
Torino. Solo l’anno scorso ero lì, dopo alcuni anni di
assenza forzata per tanti motivi difficili da ricordare. L’anno scorso mi
sembrò una rinascita. E fu bellissimo come sempre ESSERCI. I libri
innumerevoli. Gli autori. Le presentazioni. Gli ascolti. Gli incontri
importanti con i grandi della Letteratura e del Cinema, a livello mondiale. Le
parole. La musica. Le emozioni. La gente (tantissima). Il rumore assordante. Le
voci. I microfoni. Gli altoparlanti. L’ordine dei libri e la confusione dei
visitatori. Le buste intestate piene di libri, giornali, gadget, volantini.
Libri che raccontano storie e storie che raccontano libri. I padiglioni. Le
luci. Il tempo e lo spazio fermi nel Salone. I pranzi fugaci e le file
interminabili per le sale importanti e per i bagni. Un andirivieni incessante,
assordante come il rumore. Attività frenetiche all’interno e all’esterno del
Lingotto. File interminabili per entrare. Fuori, Torino è sempre la stessa.
Solitaria e regale, misteriosa e umbratile, lussureggiante di verde e
semplificata di strade parallele. La Reggia e il Parco del Valentino. I bus e i
taxi come ogni grande città che perde la sua identità nel tran tran quotidiano.
La Mole Antonelliana a connotarla. Sì, è Torino. Elegante, raffinata, barocca.
Anche nel Salone si coniuga bellezza con eleganza, di cui i padiglioni
vanno fieri per attirare i visitatori.
E anche l’anno scorso, per la XXXV Mostra del Libro, c’ero con
la SECOP edizioni di Peppino Piacente, editore che ama
incondizionatamente il Salone, i libri, gli autori, la poesia. Quest’anno
non ci sarò, purtroppo, ma i nostri libri ci saranno tutti, orgogliosamente
presenti. E non posso fare a meno di ricordare con commozione le passate
edizioni a partire dalla fondazione dell’INCUBATORE, nato in un piccolo spazio,
studiato apposta per le case editrici neonate. Anche la SECOP iniziò a
partecipare a questa importante Kermesse internazionale, portando con sé dalla
Puglia con amore, solo una manciata di titoli, diversi pacchi di coraggio e una
buona dose di follia. Da allora, di edizione in edizione, di stand in
stand, ha attraversato oceani di libri riuscendo a far notare tra gli altri
anche i suoi e, anche quest’anno ci sarà con il suo Catalogo, che ormai conta
tantissimi libri sempre più a livello internazionale. Infatti, “l’appuntamento
con il Salone è diventato nel tempo un MUST imprescindibile, molte
pubblicazioni prestigiose si sono imposte all’attenzione di un vasto pubblico
internazionale e il suo marchio è apprezzato e riconosciuto come un’etichetta
di valore. Con il motto ‘Regalati l’emozione della lettura’, infatti, la SECOP
edizioni ha saputo farsi CASA di libri e di autori, nel solco di un ideale perseguito
con costanza e inarrendevolezza: CREDERE fortemente nel proprio sogno,
sentendosi abitata dalla poesia come linea di condotta, come metro valutativo,
come sguardo relazionale, volto umano, ponendosi sempre nell’atto di
attraversare lo specchio, per sconfinare nei luoghi del possibile creativo che
i libri sanno edificare”, come scrisse Peppino Piacente lo scorso anno.
E non è finita qui. Quest’anno, nella mia assenza, sono
presente più che mai con i tanti libri che mi vedono coinvolta per le mie ormai
note “TRACCE. Sono trepidante e felice, ma lo sono ancora di più per la
presenza al Salone, del divertentissimo libro L’abbondanza del cappero di
Ombretta, del libro/denuncia, il cui titolo è top secret, di Raffaella
Leone, la mia primogenita, colonna portante della SECOP, e di alcuni
miei saggi, che scoprirete lì...
Lasciatemi esprimere la mia fierezza nei riguardi dei miei
figli anche dal punto di vista letterario perché tutti e quattro scrivono
benissimo, con uno stile personale e molto catturante, decisamente diverso da
quello mio e del loro papà Primo Leone. E questo permette di
realizzarsi al meglio dei loro talenti in maniera libera da possibili
condizionamenti culturali e familiari. Io gli cedo volentieri il testimone
perché so che il futuro è nelle loro mani cariche di sogni, di progetti, di
orizzonti più ampi dei miei… E sono molto fiera dei miei nipoti, Nicola
Piacente, Graphic Designer della Casa editrice e dell’Associazione FOS. Le
sue copertine vengono ormai apprezzate in Italia e all’estero. E Anna
Paola Piacente, laureata in Chimica e alle prese, durante quest’anno, con la
Laurea Magistrale. Con ottimi risultati. Cosa potrei desiderare di più
dalla vita? Più nulla. Ma lasciatemelo dire, senza vanità di sorta, ma con la
consapevolezza di una intera esistenza dedicata alla scrittura e alla poesia,
ai vari Premi si è aggiunto un altro prestigioso Premio che riceverò a breve
dall’Uzbekistan, con altre luci che si accendono lungo la “Via della Seta” e
altre offerte di pubblicazioni: “Congratulazioni. La prossima marcia letteraria
sarà ora verso l’Asia centrale”, si legge tra l’altro nel Comunicato. E davvero
non ho più parole. Solo una silenziosa preghiera di ringraziamento a tutti e
soprattutto al buon Dio, che mi permette ancora giorni di Luce sul mio cammino.
Alla prossima. Angela/Lina
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