giovedì 4 aprile 2024

Giovedì 4 aprile 2024: L'ABBONDANZA DEL CAPPERO DI OMBRETTA LEONE COLPISCE ANCORA...

Due giorni fa, a Bitonto, ospite dell’ormai famosa Libreria del Teatro, gestita da Gianluca Rossiello, Ombretta Leone ha presentato il suo libro L’abbondanza del cappero.

Favorevole una piacevole serata davvero primaverile, la presentazione è avvenuta non più all’interno della bellissima struttura ma nello spazio antistante al Teatro con un pubblico numeroso, attento, coinvolto nelle travolgenti risate suscitate dall’autrice e dalla sua presentatrice Raffaella Leone. Entrambe hanno creato un’atmosfera magica di incantata simpaticissima ironia e autoironia nel raccontare le numerose gaffe di vita vissuta da Ombretta nella sua strampalata quotidianità, a cui non sfuggono il suo compagno d’amore e di avventure Richard Pinnante e tutti i parenti, amici, conoscenti, benefattori, giù o su di lì coinvolti con sorridente complicità: dalla mamma Angela alla carinissima suocera Francesca,  dalla sorella Daniela al cognato Federico, dal veterinario Fabio Tarsitano alla non meglio  identificata farmacista lento pede. La serata, voluta e e organizzata da Nicoletta Florio, favolosa amica di una vita di Ombretta, Raffaella e Angela, è stata impreziosita dai simpatici interventi di Antonio Stragapede che ha letto anche una pagina esilarante del libro. alla fine, Ombretta ha concluso leggendo sulla quarta di copertina la sua filosofia di vita: mai prendersi troppo sul serio, per regalare a tutti, con tanto buonumore, una manciata di risate e vivere la vita con calviniana leggerezza e sprintosa allegria. Ah, per me che ero seduta accanto come occasionale suggeritrice, è stato un benefico commovente ritorno a casa, il mio mai dimenticato paese, per riabbracciare dopo tanti anni amiche e amici da sempre presenti nel mio cuore ed altri di più recenti sintonie in una intesa profonda di mente, cuore, anima. A tutti il mio grazie per la splendida serata, registrata fedelmente dal mio amatissimo nipote Fabrizio Parisi. Felice della presenza del mio adorato fratello Pino de Leo. Grazie a Gianluca che ci ha piacevolmente ospitato. Grazie soprattutto all’editore Peppino Piacente che mi porta dappertutto sulla mia carrozzella con grande dedizione e tenero amore di genero/figlio. Sulla sua Pagina FB la diretta per chi volesse ridere con Ombretta, Raffaella e tutti gli altri, me compresa.  

Forse, comunque, sarebbe opportuno parlare del cappero per comprendere meglio di cosa stiamo parlando, al di là dell’utilizzo che ne fa Ombretta nel suo libro: CAPPERO, definito l'Orchidea del Mediterraneo per la bellezza ornamentale, appartiene alla famiglia delle Capparidacee, di oltre 250 specie, ma le più comuni in Italia sono due: una ha le spine e si trova soprattutto in Lazio, Toscana, Liguria, Sicilia, Calabria e Puglia, mentre l'altra ne è priva e vegeta in tutte le regioni. Ama i terreni aridi, asciutti e soleggiati. Le radici della pianta di Cappero sono forti e fittonanti e riescono ad infilarsi negli interstizi delle pietre. L'arbusto è perenne... e il fiore spesso lo si intravede nelle crepe dei muri, e il bocciolo, ancora chiuso, è quello che noi conosciamo come cappero (cfr. Wikipedia).

A dire il vero, L’Abbondanza del cappero di Ombretta è un libro che rispecchia tutte le caratteristiche appena tracciate di questo fiore/frutto di delicata bellezza e di sapore forte, intenso, amarognolo, ma esaltante tutti gli altri profumi e sapori. Resistentissimo, si intrufola tra le pietre dei muretti a secco come inno estivo alla Vita che, di anno in anno, attende la stagione migliore per ridere di verde e violetto: la fragilità del prato a primavera e la forza della concretezza dei cieli che tramontano sul mare. In abbondanza. Lasciando una traccia profonda di Bellezza e Nostalgia, che "ai navicanti intenerisce il core" (Dante, Purgatorio). Il libro di Ombretta contiene tutto questo e forse molto altro ancora. Tutto da scoprire. Infatti, come abbiamo ascoltato ieri l’altro, è fatto di risate senza essere ridicolo. È fatto di realtà senza essere concreto. È fatto di fantasia senza essere un musical. È fatto di leggerezza senza perdersi tra le nuvole. È fatto di mille trovate e solo sei fumetti tutti realizzati con la penna magica dell'Autrice, che lascia di sé tracce così profonde da proporsi in forma decisamente originale con una scrittura particolarissima e inimitabile, che farà sicuramente storia nel panorama della Letteratura italiana. Sono di parte? Basta leggere il libro per... non pensarlo. Ciascun lettore, infatti, si sente "di parte", perché coinvolto in una pioggia di risate senza fine. In attesa di nuovi episodi per poter ridere ancora... Ma la sua storia è cominciata esattamente un anno fa e continua…   

E, infatti, dopo la presenza, anche con un bellissimo video, al Salone del Libro di Torino dello scorso anno; dopo la fantastica recensione in inglese di un grande poeta e scrittore americano noto in tutto il mondo: Gjeke Marinaj; dopo la strabiliante intervista presso Radio Rock, nel programma "Il bello e la bestia" condotto da Giuliano Leone e Silvia Teti;  dopo la prima presentazione "dal vivo", grazie alla conduzione del famoso veterinario romano, dr. Fabio Tarsitano, che parlò anche degli amici a quattro zampe, e non solo, tanto che persino mici e uccellini, vicini di casa e lontani d'udito risero di cuore; dopo essere stata in Sardegna a fine agosto presso Godiva Bistrot Drink and Food, una splendida location, con la sapiente presentazione della dottoressa Alessandra Sorcinelli e la lettura di divertenti brani da parte di alcuni lettori e lettrici, tra cui quella molto partecipe di Francesca Petrucci, suocera affettuosissima di Ombretta e solerte organizzatrice della riuscitissima serata, che vide coinvolto in tante risate e battute il numeroso pubblico, deliziato anche da una straordinaria performance al pianoforte di Nanni Trincas, affettuoso compagno di vita e di Arte, sempre presente al fianco di Francesca, l’altro ieri, come già detto, il libro è approdato finalmente in terra di Bari. E vi tornerà il 26 aprile per una presentazione a Modugno, organizzata dalla infaticabile e preziosa amica Cettina Fazio Bonina, Presidente dell’Associazione Culturale Porta d’Oriente. Il libro sarà presentato da Cettina e dal Prof. Francesco Bellino, già Ordinario di Filosofia Morale presso l’Università di Bari. E tutti conoscono il suo valore come docente e critico letterario. Il 27 aprile, invece, L'abbondanza del capperoche è, come sappiamo, un vulcano attivo di lapilli effervescenti di mille e mille risate (e oggi ce n'è tanto bisogno), con equilibrismi linguistici sorprendenti ed esplosivi, verrà presentato a Monopoli dalla generosa e imperdibile amica professoressa Rosi Brescia, che sta organizzando da par suo la serata in un’altra struttura di incomparabile bellezza, cosa molto importante quando si parla di Cultura, Letteratura, di Poesia. Poi, tornerà a Torino, anche senza l’autrice.

Torino. Solo l’anno scorso ero lì, dopo alcuni anni di assenza forzata per tanti motivi difficili da ricordare. L’anno scorso mi sembrò una rinascita. E fu bellissimo come sempre ESSERCI. I libri innumerevoli. Gli autori. Le presentazioni. Gli ascolti. Gli incontri importanti con i grandi della Letteratura e del Cinema, a livello mondiale. Le parole. La musica. Le emozioni. La gente (tantissima). Il rumore assordante. Le voci. I microfoni. Gli altoparlanti. L’ordine dei libri e la confusione dei visitatori. Le buste intestate piene di libri, giornali, gadget, volantini. Libri che raccontano storie e storie che raccontano libri. I padiglioni. Le luci. Il tempo e lo spazio fermi nel Salone. I pranzi fugaci e le file interminabili per le sale importanti e per i bagni. Un andirivieni incessante, assordante come il rumore. Attività frenetiche all’interno e all’esterno del Lingotto. File interminabili per entrare. Fuori, Torino è sempre la stessa. Solitaria e regale, misteriosa e umbratile, lussureggiante di verde e semplificata di strade parallele. La Reggia e il Parco del Valentino. I bus e i taxi come ogni grande città che perde la sua identità nel tran tran quotidiano. La Mole Antonelliana a connotarla. Sì, è Torino. Elegante, raffinata, barocca. Anche nel Salone si coniuga bellezza con eleganza, di cui i padiglioni vanno fieri per attirare i visitatori.

E anche l’anno scorso, per la XXXV Mostra del Libro, c’ero con la SECOP edizioni di Peppino Piacenteeditore che ama incondizionatamente il Salone, i libri, gli autori, la poesia. Quest’anno non ci sarò, purtroppo, ma i nostri libri ci saranno tutti, orgogliosamente presenti. E non posso fare a meno di ricordare con commozione le passate edizioni a partire dalla fondazione dell’INCUBATORE, nato in un piccolo spazio, studiato apposta per le case editrici neonate. Anche la SECOP iniziò a partecipare a questa importante Kermesse internazionale, portando con sé dalla Puglia con amore, solo una manciata di titoli, diversi pacchi di coraggio e una buona dose di follia. Da allora, di edizione in edizione, di stand in stand, ha attraversato oceani di libri riuscendo a far notare tra gli altri anche i suoi e, anche quest’anno ci sarà con il suo Catalogo, che ormai conta tantissimi libri sempre più a livello internazionale. Infatti, “l’appuntamento con il Salone è diventato nel tempo un MUST imprescindibile, molte pubblicazioni prestigiose si sono imposte all’attenzione di un vasto pubblico internazionale e il suo marchio è apprezzato e riconosciuto come un’etichetta di valore. Con il motto ‘Regalati l’emozione della lettura’, infatti, la SECOP edizioni ha saputo farsi CASA di libri e di autori, nel solco di un ideale perseguito con costanza e inarrendevolezza: CREDERE fortemente nel proprio sogno, sentendosi abitata dalla poesia come linea di condotta, come metro valutativo, come sguardo relazionale, volto umano, ponendosi sempre nell’atto di attraversare lo specchio, per sconfinare nei luoghi del possibile creativo che i libri sanno edificare”, come scrisse Peppino Piacente lo scorso anno.

E non è finita qui. Quest’anno, nella mia assenza, sono presente più che mai con i tanti libri che mi vedono coinvolta per le mie ormai note “TRACCE. Sono trepidante e felice, ma lo sono ancora di più per la presenza al Salone, del divertentissimo libro L’abbondanza del cappero di Ombretta, del libro/denuncia, il cui titolo è top secret, di Raffaella Leone, la mia primogenita, colonna portante della SECOP, e di alcuni miei saggi, che scoprirete lì...

Lasciatemi esprimere la mia fierezza nei riguardi dei miei figli anche dal punto di vista letterario perché tutti e quattro scrivono benissimo, con uno stile personale e molto catturante, decisamente diverso da quello mio e del loro papà Primo Leone. E questo permette di realizzarsi al meglio dei loro talenti in maniera libera da possibili condizionamenti culturali e familiari. Io gli cedo volentieri il testimone perché so che il futuro è nelle loro mani cariche di sogni, di progetti, di orizzonti più ampi dei miei…  E sono molto fiera dei miei nipoti, Nicola Piacente, Graphic Designer della Casa editrice e dell’Associazione FOS. Le sue copertine vengono ormai apprezzate in Italia e all’estero. E Anna Paola Piacente, laureata in Chimica e alle prese, durante quest’anno, con la Laurea Magistrale. Con ottimi risultati. Cosa potrei desiderare di più dalla vita? Più nulla. Ma lasciatemelo dire, senza vanità di sorta, ma con la consapevolezza di una intera esistenza dedicata alla scrittura e alla poesia, ai vari Premi si è aggiunto un altro prestigioso Premio che riceverò a breve dall’Uzbekistan, con altre luci che si accendono lungo la “Via della Seta” e altre offerte di pubblicazioni: “Congratulazioni. La prossima marcia letteraria sarà ora verso l’Asia centrale”, si legge tra l’altro nel Comunicato. E davvero non ho più parole. Solo una silenziosa preghiera di ringraziamento a tutti e soprattutto al buon Dio, che mi permette ancora giorni di Luce sul mio cammino.

Alla prossima. Angela/Lina

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