venerdì 21 giugno 2024

Venerdì 21 giugno 2024: Solstizio d'estate in forma di poesia per fermare il giorno...

Non scrivo da oltre una settimana perché non sono serena. Cerco di non coinvolgere chi amo e mi ama, i parenti, gli amici virtuali e reali, i lettori, ma non posso fare a meno di essere angosciata. Di essere in attesa che qualcosa migliori, per farmi coraggio, pur sapendo che non migliorerà. Che non si risolverà per il meglio, come ho strenuamente pregato e sperato. Che l’estate sia uno smemoramento di mare-cielo e una rinuncia annunciata. Pure, è forse per disperdere pensieri che scrivo. Per fermare il giorno? Forse. So solo che non voglio pensare… vado in deviazione per non pensare… scrivo di una estate che da tanto non è stata più la stessa e che mai più sarà:

“ROSSO SORRISO D’ESTATE”

Con passo felpato di gatto nero

Avanza la notte con occhi di stelle

Nei miei occhi persi di treni perduti

Nel bosco del tempo andato…

E mi trema dentro un mistero

D’acqua di mare che sogna

Passi d’azzurro a lasciare orme sul cuore

Perché nulla vada dimenticato

Prima che la luce riaccenda l’alba

(Dono che ancora mi ricama

Rosso sorriso di seta e geranio

Su labbra d’estate di rosso accese)

“UNA STORIA SENZA FINE”

… danzano ballerine nell’azzurrità del mare

le ore dimentiche di tempo e di stagioni.

Volano le loro braccia al cielo delle nuvole

ed è già preghiera di perdono

tra sussurri di gocce che respirano dai fondali

correnti sotterranee e insidiose

su antiche illusioni di coralli e di sirene

e forzieri d’oro puro

che i pirati sottrassero ai re d’ogni contrada.

S’apre come fiore d’acqua e di luce

la danza a imbrigliare occhi incantati

che sanno il magico canto della vita

a trattenere i giorni in sospensione

e tutto si fa intreccio di storie senza fine...

“MARE DI PAURA”

Si gridava “il mareeeeeee!”

abbagliati dal suo antico splendore

E si urla “oh mare!”

rosso di sangue nero di morte

E il cuore ha brividi di paura

Un gabbiano vola e stride di dolore

sull’indifferenza assassina dell’uomo

(stanotte fioriranno stelle di luce

a incantare occhi grandi bambini

che non sanno)

“VOGLIA DI MARE”

Voglio guardare il mare

Non c’è connessione internet

chiudo il computer e lo butto via

Voglio guardare il mare

Il mio cell funziona a tratti

chiudo spengo lo butto via

Il mondo può aspettare

Voglio guardare il mare

Dal tramonto all’alba

in questo giorno di dardi

infuocati

e frinire di cicale e canti di grilli

e vele bianche a toccare il cielo

sfinito addormentato mai vinto

Voglio guardare questo azzurro

che s’infittisce di stelle

tra alberi ingemmati di nidi

alla scogliera

E pigolii di notturno ritrovarsi

sotto il manto velato della sera

Voglio guardare la rara gente

che guarda ancora il mare

E il cielo e le rare nuvole

e il profumo di salmastro che respira

di vento un respiro di barche e di onde

che piano s’addormentano

come pianto di bimbo

tra le braccia della mamma

(non c’è più fretta di giorni

ho solo voglia di guardare il mare)

 

“SERE DI MADREPERLA E DI VOLI”

Sere di voli e di grondaie vuote.

Ferito di madreperla il cielo

al canto della luna rinasce.

Sbocciano ancora rose nel giardino.

Sul balcone fioriscono di sole

gerani con bocche vermiglie

(lontano un richiamo di mare

mi trema d’attesa negli orecchi)

 

Continuerò nei prossimi giorni se potrò… appena… forse… per essere insieme e attingere da tutti voi puntelli d’amore a sostenermi. Grazie! Angela/lina

 

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