Sì, ho fatto il pieno ed ora lo riverso a piene mani nel
nostro blog. È bello provarci ancora, visto che davvero, nonostante tutto, sono
in molti a definire “FELICITA’ la gioia provata per i motivi più disparati.
Proprio oggi ho appena letto un bellissimo testo di Paola Polo, da
me conosciuta in alcune presentazione di libri SECOP e poi seguita, nei limiti
di tempo che quotidianamente mi concedo, sulla sua Pagina FB. Ve lo propongo.
Riguarda il suo Compleanno, per cui le facciamo coralmente tantissimi
Auguri!!!: Nella sabbia calda bagnata dal mare è inciso il mio nome
strappato all’inverno. Gennaio mi ha accolta tra le sue braccia ma io da sempre
rinnego il suo gelido freddo. E così a cavallo tra capricorno e acquario cerco
invano il mio posto nel mondo. Ma un posto non c’è e mai ci sarà
per chi ricerca la felicità… E allora sorrido, mi vesto
d’estate e corro scalza sulla sabbia sicura che il freddo non mi colpirà, buon
compleanno a me!
E per quel che leggo, e che mi piace moltissimo, ravviso,
nel sorriso di Paola e nella corsa sulla sabbia bagnata di inverno e di gelo,
con la “certezza che il freddo non la colpirà”, tutta la felicità a cui va
sempre incontro ogni volta che la cerca di qua e di là senza un “apparente”
approdo, ma continuamente avvertito nel cuore.
Ed ecco uno scritto di Claudia Lerro, bravissima
attrice di Teatro e ora anche di Cinema e televisione, nonché animatrice di un
laboratorio teatrale molto ben avviato e seguito, proprio a Corato, suo paese
d’origine, e mio di adozione. Altro particolare non trascurabile: annovero
Claudia, nonostante i lunghi silenzi, tra le mie tantissime care amiche
virtuali e reali! Imperdibile il suo testo: Non riesco a dormire. Forse
perché ho ancora la gioia del laboratorio teatrale appena finito. Se immagino i
circa 150 ragazzi di ogni età che abitano ogni giorno la mia scuola di teatro,
mi commuovo. 150 anime in ricerca, in evoluzione. Nel mio paese. Una meraviglia
che sembra un miracolo. E io e il teatro a loro servizio. Bea. Lori. Franci.
Non riesco a dormire. Di felicità.
E non ci sono commenti alla sua vocazione per la recitazione
e alla passione che accompagna ogni autentico talento che, se vissuto in ogni
attimo della nostra vita, ci rende appagati, entusiasti, felici.
Oggi, poi, è la Giornata Mondiale degli Abbracci, altro
motivo di felicità per chi sa godere di un pensiero, anche se più volte
riciclato, da parte di parenti, amici, conoscenti. Prodigiosamente, inoltre,
sui vari social sono apparse frasi, foto, immagini, didascalie che fanno bene
al cuore perché ci offrono l’idea di una felicità vissuta o ritrovata grazie a
questa giornata di abbracci virtuali, reali, corpo a corpo o anche a distanza.
Un tripudio tenerissimo di felicità, in cui io, come annunciato ieri, affondo a
piene mani. Non è facile che ci capiti. Occorre cogliere il momento giusto. La
mia amica Ada De Judicibus direbbe “gli attimi puri”. E, per caso, mi sono
imbattuta poco fa in una dolcissima foto di mio figlio Giuliano con la sua
bellissima compagna Viviana Maurizi, persi in un abbraccio da brivido
emozionale, tanto da fare impallidire le stelle, che stasera non ci sono perché
offuscate da nuvole, vento e residui di pioggia. Ebbene, vi invito a cercare la
foto su FB. Se possibile. Qui trascrivo la frase che la precede. Non è di mio
figlio, ma è uno stralcio della canzone “Midnight Lullaby” del grande Tom
Waits. In pratica, in italiano “Ninna nanna di mezzanotte”. Una ninnananna da
scaldare il cuore. Giuliano ha scelto uno stralcio che ben si addice a Viviana.
Eccolo: Cantare una canzone da sei pence,/ una tasca piena di segale/
Silenzio/ ciao piccola mia,/ non c’è bisogno di piangere/ Ci sono gocce di
rugiada/ sul davanzale e caramelle in testa/ Stai scivolando nel mondo dei
sogni,/ stai annuendo con la testa/ Quindi sogna
In realtà, la canzone è molto più lunga e con finissima
trama psicologica connota meravigliosamente il rapporto d’amore di due
innamorati, con tasche vuote e pensieri pieni di sogni. Quanto basta per
continuare ad amarsi e a sognare. Non è questo che regala la felicità?
Ed è per questo che ve la voglio proporre per intero, grazie al testo, con diversa traduzione, inviatomi da mio figlio per mandarmi un tenerissimo abbraccio a distanza. Lacrime da confondere con le stelle che non ci sono, ma ci sono sempre e comunque a rendere luminoso il nostro cielo.
Ninna nanna di mezzanotte
Cantare una canzone da quattro soldi, con le tasche vuote
Adesso basta, piccola mia, non c’è alcun bisogno di
piangere
Puoi fare le ore piccole* con me finché vuoi
Guardare la luna fuori dal davanzale e sognare
Cantare una canzone da quattro soldi, con le tasche vuote
Adesso basta, piccola mia, non c’è alcun bisogno di
piangere
Ci sono gocce di rugiada sul davanzale, e caramelle
gommose nella tua testa
Stai scivolando nel mondo dei sogni, stai annuendo con la
testa
Allora sogna
Sogna del West Virginia, o delle Isole Britanniche
Perché quando sogni vedi per miglia e miglia
Quando sarai molto più vecchia, ricorda dove ci sedemmo
A mezzanotte sul davanzale, e facemmo quelle piccola
chiacchierata
E sognammo
Andiamo e sogniamo
Andiamo e sogniamo
E sogniamo
E sogniamo
Andiamo e sogniamo
Approfittiamo anche noi per sognare. Ad occhi chiusi, ma
anche ad occhi aperti. Non è mai tempo di smettere di sognare. E, a questo
proposito, ritengo che sia bellissima la canzone “Come i treni a vapore” di
Ivano Fossati. Con parole che sono di straordinaria poesia. Anche perché il
sogno vince anche il dolore. Basta voler sognare, saper sognare per andare
lontano e rincorrere anche spazi luminosi di felicità:
Io la sera mi addormento/ E qualche volta sogno/ Perché
voglio sognare// E nel sogno stringo i pugni/ Tengo fermo il respiro/ E sto ad
ascoltare// Qualche volta sono gli alberi d'Africa a chiamare/ Altre notti sono
vele piegate a navigare/ Sono uomini e donne e piroscafi e bandiere/
Viaggiatori viaggianti da salvare// Delle città importanti io mi ricordo
Milano/ Livida e sprofondata per sua stessa mano/ E se l'amore che avevo non sa
più il mio nome/ E se l'amore che avevo non sa più il mio nome// Come i treni a
vapore/ Come i treni a vapore/ Di stazione in stazione/ E di porta in porta/ E
di pioggia in pioggia/ E di dolore in dolore/ Il dolore passerà// Io la sera mi
addormento/ E qualche volta sogno/ Perché so sognare// E mi sogno i tamburi/
Della banda che passa/ O che dovrà passare// Mi sogno la pioggia fredda e
dritta sulle mani/ I ragazzi della scuola che partono già domani/ E mi sogno i
sognatori che aspettano la primavera/ O qualche altra primavera da aspettare
ancora/ Fra un bicchiere di neve e un caffè come si deve/ Quest'inverno
passerà// Se l'amore che avevo non sa più il mio nome/ E se l'amore che avevo
non sa più il mio nome// Come i treni a vapore/ Come i treni a vapore/Di
stazione in stazione/E di porta in porta/
E di pioggia in pioggia/ E di dolore in dolore/ Il dolore passerà// Come i treni
a vapore/ Come i treni a vapore/ Di stazione in stazione/ E di porta in porta/
E di pioggia in pioggia/ E di dolore in dolore/Il dolore passerà…
E anche per oggi mi fermo qui. A domani...
Nessun commento:
Posta un commento