Sono passati 9 giorni da quel mattino del 27 maggio a Roma per il Premio Gjenima e non sono ancora riuscita a parlare dei tantissimi momenti di emozioni, commozione e lacrime che hanno costellato le due ore trascorse insieme ai figli, ai nipoti, ai tanti amici venuti da ogni dove e ai bambini che, con le loro famiglie, hanno reso festante e gioiosa l’atmosfera del Salone del Marriott perché hanno cantato e mimato e danzato la mia storia poetica e la storia della Bellezza nel mondo con bellissimi canti, sotto l’attenta e amorevole guida della loro insegnante Ombretta Leone: dall’ardito “Questo è il tempo delle Cattedrali” (Notre Dame de Paris di Cocciante), all’Inno di Mameli e uno sventolio di bandierine italiche, euforiche e allegre. Un alunno, un soldino di cacio, ha suonato meravigliosamente col suo flauto “When the Saints Go Marching In” in onore di Gjeke Marinaj, a cui, dopo la sua partenza, ho scritto queste parole: Mio carissimo Gjeke, un GRAZIE immenso per i molteplici doni che mi hai fatto con la tua venuta in Italia che vanno al di là del prezioso Premio Gjenima: il tuo grande affetto per me e la mia famiglia, la tua sollecitudine, il tuo prenderti cura della mia persona con delicatezza, con discrezione, gentilezza. La tua grandezza e la tua umiltà. Le tue parole sempre nuove e diverse pur identiche nella loro essenza più profonda. Avrei voluto con affetto materno trattenerti ancora con me, ma so dei tuoi numerosissimi impegni culturali, letterari, umani. Ieri sera eravamo tutti un po’ stanchi ma felici per la magica serata all’insegna della “bellezza” e dell’“eleganza”, della meravigliosa musica e del canto… Ne conserveremo perenne ricordo.
E
perenne ricordo conserverò delle altre fantastiche testimonianze: della
Relazione del mio grande amico cileno Germàn
Rojas, che molti hanno imparato a conoscere a Roma e nella mia Bitonto
(Bari), e sulle pagine di questo nostro blog. Ne riporto alcuni stralci più salienti,
anche se meriterebbe una lettura completa e attenta: È una grande emozione sapere che il “Premio Gjenima per la Letteratura”,
che dal 2004 viene assegnato ogni anno ininterrottamente, quest’anno è stato
attribuito alla nostra amatissima poetessa bitontina Angela De Leo. Questo premio
è certamente un immenso onore per Angela, per i suoi grandi meriti letterari,
ma va detto anche il contrario: è Angela che dà anche distinzione e rilevanza a
questo premio. Non è importante solo che i premiati vengano riconosciuti, ma è
anche determinante che il premio acquisti statura e peso letterario grazie alle
persone che lo ricevono. Il fatto che il Premio Nobel per la Pace sia andato a Henry
Kissinger, ad esempio, è stato più un discredito per quel premio che un
riconoscimento per il vincitore.
Per questo motivo, siamo lieti che
questo premio sia andato ad una poetessa italiana la cui statura letteraria va
ben oltre la Regione ed il Paese che rappresenta. È bello sapere che il
significato che sta alla base di questo premio deriva dal fatto di essere “espressione
di ringraziamento al maestoso spirito della parola scritta nell’interesse del
genere umano”. Si tratta di un premio a vocazione universale.
Siamo amici con Angela De Leo da più
di 35 anni. ci siamo conosciuti nel secolo scorso, quando lei era già una
poetessa affermata e redattrice della rivista letteraria <La Vallisa>,
pubblicata a Bari. Io ero, all’epoca, un poeta in erba che aveva in quei giorni
vinto un concorso di poesia organizzato dai poeti de <La Vallisa>, di cui
Angela era stata membro della giuria. Ci siamo conosciuti - ovviamente - dopo che
avevo ricevuto il premio. E da allora la nostra amicizia è rimasta immutata. Ed
è stato nella terra di Puglia, benedetta dal verde degli ulivi e dal profumo
eterno dei gelsomini, che ho conosciuto l’imponente opera letteraria di Angela. (…).
Durante i miei viaggi in Puglia ho
conosciuto anche lo stretto legame di Angela e il mondo dei poeti che allora
chiamavamo jugoslavi. È impossibile non citare quel monumento della poesia che Desanka Maximovic ha rappresentato nel
Novecento, e anche il nome di Dragan
Mraovic, che ha portato con sé tutta la bellezza della Serbia. Il mare
Adriatico non esisteva più e noi eravamo uniti in quel momento dalla sensazione
che i confini nazionali e i blocchi separati da cortine di ferro si fossero
evaporati per sempre in nome della poesia.
(…).
Colgo l’occasione per ringraziarti di
cuore per le “tracce” che hai scritto nella recente versione bilingue del mio
libro Maria-Maria, che SECOP ha
appena pubblicato.
Questo premio, cara Angela, parla
della parte più profonda del tuo essere, perché parla di tutta quella vita che
hai dedicato alla poesia, a crearla, a diffonderla, a insegnarla. La tua parola
scritta e la tua azione poetica sono espressione del fatto che la letteratura
può sempre riscattare gli esseri umani dalle loro debolezze. La letteratura, e
la poesia in particolare, “è un’arma carica di futuro”, come dice il poeta
spagnolo Gabriel Celaya. La parola è
speranza, la parola è immaginazione, la parola è impegno, la parola è un
arcobaleno pieno di colori che apre la strada alla pace e alla libertà, anche
se ci costa la vita, la prigione o l’esilio. Germàn
Rojas 27 - 5 - 2023
E
cosa dire dell’intervento a braccio del geniale Nikola Mamula, l’amico serbo che, con la bellissima Milanka, sua
moglie, è venuto a regalarmi le sue “coincidenze”, di cui fa un’ampia casistica
per affermare “scientificamente”, essendo scrittore e scienziato, che più
coincidenze diventano un dato di fatto a cui non ci si può sottrarre. E noi due
abbiamo la stessa data di nascita…
Poi,
facendo cenno a sua moglie, seduta tra il pubblico, legge una sua poesia a me
dedicata. Ed eccola qui in tutta la sua bellezza, vero e proprio inno alla
nostra amicizia e alla grande sintonia di affetto che ci unisce: Dicono che succede agli altri./ Ci sono
incontri./ Ci sono persone./ Ci sono donne./ Ci sono scrittori./ C’è una
poetessa./ C’è./ E poi ho letto/ L’ora dell’ombra e della riva…/ Mi sembra un
romanzo./ Parole in torrente./ La vita nel palmo della tua mano./ Poesia nelle
vene./ Scopri l’ultimo pensiero./ Avvolto tutto nel profumo dei fiori./ Profumo
del mare./ Tutto dall’anima./ Tutto da respirare./ E poi incontri./ Quello che
ti ha conquistato.// Quello che ami fino al cielo./ Quello che cercherai nello
spazio./ Tra le stelle./ E sarò il cielo./ E nel cielo la stella Angela./ Saprò
che è la sua gloria./ Amore nell’essere./ Amore per essere./ Amare attraverso
il canto./ In un verso che dura./ Dicono che capita agli altri./ A me è
capitato di conoscere Angela De Leo.
Una
poesia solo apparentemente semplice perché è ricchissima, invece, di un ritmo
interiore straordinario. Di una punteggiatura originalissima. Di una profondità
di respiro che spazia dai fiori al mare alle stelle e al cielo in una tensione
in verticale che esprime tutti i sentimenti possibili nei riguardi dell’amore e
della poesia. Milanka Mamula è una
grande scrittrice serba pluripremiata che attraversa il mondo non solo per Amore
di suo marito e della scrittura ma anche dei figli e nipotini. Una “coincidenza”?
Il figlio Pavle con sua moglie e i suoi bimbi abita a Dallas, dove è di casa
Gjeke Marinaj. Grazie Nikola e Milanka Mamula per il vostro Amore
immarcescibile, che diventa Amore per l’Arte, per la Parola, per gli Altri, per
la sorridente Ironia, per la Vita.
E
vorrei concludere, almeno per oggi, ricordando che quella splendida mattinata
del 27 maggio romano si è conclusa con l’impegno faticoso ma colmo di amore di
tutti i miei figli: Raffaella,
coordinatrice sapiente di ogni intervento; Daniela,
con tante sue amiche a tifare per me; Giuliano,
sempre mio grande sostenitore, ma senza Viviana,
assente per lavoro, e presente con il cuore; Riccardo, il compagno di Ombretta, sempre pronto a sostenermi, ad
aiutarmi. A Peppino il mio grazie va
dal 27 fino al 31 maggio e oltre. Ma la serata si è conclusa anche con
la premiazione di ogni singolo bambino, che ha ricevuto dalla SECOP edizioni l’Antologia,
per Bambini e per Adulti col Cuore bambino, Cieli
Bambini, curata artisticamente e in ogni sua parola dal nostro immenso e indimenticabile
Livio Sossi, a cui va il mio
pensiero e il mio applauso.
E
un applauso prolungato è andato a una mamma che si è fatta portavoce di tutte
le mamme e i papà per la loro commozione, il loro entusiasmo, la loro intensa
ed emotiva partecipazione. Ancora un grande applauso ad Anna Paola, la mia adorata nipote, che da fotografa non
professionista mi ha regalato un Book fotografico davvero prezioso per bellezza
ed eleganza. Mille applausi al mio amato fotografo ufficiale Srdja Mirkovic, che sempre mi regala
splendide foto a colori e in b/n molto suggestive, in Italia e all’estero, e
alla sua meravigliosa moglie Dubravka,
mia amica del cuore. E quanti grazie e applausi merita mio nipote Nicola, sempre presente, attento,
premuroso e disponibile verso tutti? A me regala quotidianamente Amore in
confezione illimitata H24.
E questo mi ha riempito e mi riempie di gioia immensa… E grata sempre a voi che mi state leggendo... Angela/Lina
Che dirti Angela? Grande Angela, Grande donna, Grande Madre, GRANDE POETA, GRANDE INNAMORATA DELLA PAROLA POETICA E DELLE PAROLE CHE CI RENDONO VIVI.
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