Sono numerose le testimonianze che mi sono giunte su FB e in
privato sulla felicità. Alcune le ho trovate per caso, andando indietro nel
tempo, rileggendo qualche pagine di alcuni libri di amici e parenti (se sono
delle ripetizioni poco importa, l’importante è riportarle alla memoria per
rivivere insieme la loro felicità); altre le ho “pescate” su
FB e me ne sono appropriata perché siano di sprone, riflessione, confronto.
Delle perle meravigliose che vale la pena leggere o rileggere. Ci sentiremo più
arricchiti e più forti nella determinazione ad essere “felici”.
Comincio con una poesia di Anna Mininno e con
i suoi versi che esplodono di primavera: “23 marzo - linee
essenziali di Primavera -” per continuare con il mio augurio di ieri: *La
primavera/ non si smarrisce/ e torna/ - incurante/ di attacchi/ e
recrudescenze/ di un tempo anomalo e crudele -// La primavera torna/ e si fa
respiro/ si fa fiori e fronde/ e attesi limitari/ - dopo il ciocco/ del camino
-.// La primavera torna/ e si fa vita/ di nuovi pigolanti nidi/ e rondini a
mille/ zigzaganti/ nel cielo turchino/ così che/ la favola continui/ e sia
bella/ da raccontare. (a.m. 23 marzo 2021 foto mia- primi
papaveri-).
E altro canto di bellezza e di incanto fiorisce nel cuore
della condivisione.
Poi Elina Miticocchio con una delle sue
prose incantate senza tempo e senza spazio, senza coordinate mentali, solo
lievi pennellate a colorarle il cuore: Alleggerisco i pensieri e
allento la presa, aspetto che un nuovo colore scriva il foglio. Ho terminato di
leggere tutti i libri che avrei potuto leggere nella pausa positiva - del
tempo, ed ora la libertà di guardare l'azzurro mi dimora le radici. In fondo
non siamo che alberi che sfidano le stagioni e ora è primavera. Forse il mio
tempo è qui.
E un po’ tutti vorremmo fermarci nel suo tempo che è anche
il nostro tempo: noi alberi in cerca di radici per continuare a mettere foglie
per una nuova primavera. La felicità è anche nel percorso fiorito dell’eterno
mutamento, che sempre trasforma la vita e sempre ciclicamente ritorna per
rinnovarla ancora…
Di Elina ecco un’altra poesia che sembra la continuità della
precedente: Nella carne ho casa ma il respiro non ha dimora in me.
Giunge senza domandare. Il respiro è l’albero. Io sono le sue radici. Faccio un
seme di aria attorno al viso. Improvviso una tenerezza. Ritorno rosa.
E qui la poetessa sa la sua anima rivestita di corpo ma
libera nel “respiro” che vola lontano per ritornare a farsi “albero” e “radici”
e gettare semi di improvvisa “carezza” e scoprirsi colore o fiore che ha la
delicatezza del sogno e della sua dimensione di donna sempre un po’ bambina ma
forte di desideri adulti, pur nella fragilità del volo. È tutta qui la ricerca
della felicità per Elina: il volo alto della poesia che non ha domande e non
attende risposte, nella stabilità dell’albero e delle radici per ancorarsi alla
famiglia, culla di tutti i suoi affetti e le sue sicurezze.
E una poesia ancora: il mare nostra estensione di
colore/ disegna un’infinità che tutti accoglie/ scrivere è come ogni onda/
lacrima, carezza, sentimento/ casa di memorie/ ponte tra i verbi della luce.
L’autrice ribadisce la libertà incommensurabile
che dona la scrittura, fonte di ogni gioia a vincere ogni dolore che la memoria
ripropone e risolve in “lacrima” ma anche in “carezza” e offre ponti di luce
tra il passato e il futuro della parola che è anche sentimento a illuminare il
sentiero della vita. Per lei, comunque, è la scrittura poetica la imperdibile
fonte di felicità.
Ed ecco “La felicità” di Federica Simionato su FB: Felicità,/
serafica perfezione/ di una bolla// Dura il tempo di un sogno/ vive in un
fiato, vola// Poi l’inevitabile scoppio/ e muore// Di lei nulla più resta,/
solo la voglia/ di un altro soffio/ ancora, ancora e ancora (2021).
Una felicità fugace su cui riflettere: è l’ansia di
perfezione la felicità, che dura il tempo di una “bolla” d’aria o di sapone
meravigliosamente iridescente, ma fugacissima quanto il suo scoppiare
nell’aria? “Di lei nulla più resta” è l’amara constatazione della poetessa. E
ricomincia l’attesa di quel “soffio” a regalarci la frazione di secondo di una
illusione, così come in passato Schopenhauer ci ammoniva. Non così è la
felicità che mi regala stamattina la mia secondogenita Ombretta, con
il suo consueto, esplosivo, rivoluzionario entusiasmo, che è quotidiano (e non
gratuito!) inno alla vita. Ombretta mi scrive all’alba: Chiedimi se
sono felice era il titolo di un recente film… se me lo chiedi ti rispondo che
sono felice quando rido di me stessa Quando la risata di mia
madre fa eco alla mia Quando il nasino dei miei gatti si
strofina al mio e tutti e tre fanno le fusa sul mio cuore Quando una
carezza tra i capelli si fa tenero gesto d’amore negli sguardi del mio
compagno Quando la luna è un canto incantato nel cielo di
rugiada Quando dipingo lo stesso cielo di rosso e di oro che
il tramonto mi regala simile all’aurora di ogni nuova alba all’opposto
orizzonte Quando il mare d’estate si fa abbraccio sulla pelle
di sale e Quando il mare d’inverno si culla tra le onde di
neve argentata Quando un cucciolo è stato
salvato Quando i miei alunni mi dicono “ti voglio bene
maestra” Quando le foglie rosseggiano
d’autunno Quando un gabbiano vola sulla mia
casa Quando un treno parte e poi
ritorna Quando la tenerezza mi prende per
mano Quando dopo il venerdì mi raggiunge il
sabato Quando una torta mi appare nel frigo di
ogni magia Quando le strade si illuminano di “Bianco
Natale” Quando arriva d’improvviso la
primavera Quando guardo e rivivo i musical, passione della mia
vita Quando incontro gli amici con cui rido soprattutto di me Quando
le stelle sono lucciole che mi commuovono se guardo il prato fiorito sui miei
notturni pensieri Quando… Quando tutto
diventa il contrario di tutto! Io sono feliceeeeee…
A conferma di questa prorompente dichiarazione di felicità
di mia figlia nel prestare attenzione alle piccole cose (il suo “quando” serve
a darci il tempo e lo spazio della sua meraviglia nel guardarsi dentro e nel
guardare il mondo che la circonda!) per farle giganteggiare nel proprio cuore e
nel cuore degli altri, ecco che la nostra Maria Pia Latorre, in collaborazione
con tutta la redazione del Corriere Nazionale e Corriere di Puglia e Lucania
(CORRIEREPL.IT), questa mattina pubblica la seguente prosa poetica del nostro
mitico eroe di carta e di parole della nostra adolescenza assetata d’amore e di
felicità, Richard Bach, da Il gabbiano Jonathan Livingston: E crescendo
impari che la felicità non è quella delle grandi cose.// Non è quella che si
insegue a vent’anni, quando, come gladiatori si combatte il mondo per uscirne
vittoriosi… // Crescendo impari che la felicità è fatta di cose piccole ma
preziose… e impari che il profumo del caffè al mattino è un piccolo rituale di
felicità,// che bastano le note di una canzone, le sensazioni di un libro dai
colori che scaldano il cuore,// che bastano gli aromi di una cucina, la poesia
dei pittori della felicità, che basta il muso del tuo gatto o del tuo cane per
sentire una felicità lieve.// E così impari che la felicità è fatta di emozioni
in punta di piedi, di piccole esplosioni che in sordina allargano il cuore.//
Che le stelle ti possono commuovere e il sole far brillare gli occhi, e impari
che un campo di girasoli sa illuminarti il volto, che il profumo della
primavera ti sveglia dall’inverno, e che sederti a leggere all’ombra di un
albero rilassa e libera i pensieri.
E non ci sono più commenti da fare, parole da aggiungere…
spero di non aver commesso errori di trascrizione perché non è bello rileggere
e scoprite che un “esaltante” sia miseramente naufragato in un “esalante”
“respiro ecumenico”… Che sia una congiura degli dèi invidiosi contro la nostra
conquista della felicità? Mi sentirei meno colpevole a causa della mia “ahi
ahi!!!) “disattenzione”…
Ma mi consolo ugualmente, “testarda io che mi amo più di
così”!!! (parafrasando una antica e nota canzone di Iva Zanicchi): ieri ho
ricevuto anch’io la mia piccola/grande dose di felicità con questo messaggio
d’amore della mia carissima Mariateresa Bari: Angela io ringrazio te
per il tuo amore incondizionato e per le tue carezze delicate! Sono balsamo e
cura, per me. Un abbraccio forte forte ❤️ È quanto di più mi sta a
cuore in questa nostra avventura insieme Grazie! E domani ci saranno altre
rincuoranti testimonianze. Ho solo bisogno di un po’ di respiro…
Ma “domani è un altro giorno… si può ricominciare…” (dal
famosissimo film “Via col Vento”),
con i tanti motivi di felicità da scoprire o
riscoprire insieme…
E il vento e il volo e il sogno e… mi riportano ad un racconto scritto da mia figlia Daniela, quando aveva forse sedici anni e una grande voglia di provare da sola la forza delle sue ali. Ma questo lo raccontiamo domani… Angela
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