Ed eccoci di nuovo insieme in nome di Cris Chiapperini che
voi amici di ultima generazione state appena appena imparando a conoscere. Non
così per tantissimi altri della mia generazione, giù o su di lì, che abbiamo
avuto la fortuna di incontrarlo e spesso di lavorare insieme, di averlo come
amico. Sono profondamente grata a Lino De Venuto che, con il suo commento a
quanto scritto ieri su questo nostro blog, ha sancito le mie parole nei
riguardi del nostro comune grande amico. Eccole: Grandissimo Cris, la
“sua voce” mi ha accompagnato per anni: la sento ancora. E come dimenticare la
sua postfazione al libro “I Colori dell’Anima”. Grazie
Angela per questo dono!
E Maria Pia Latorre, che ci segue sempre con molto affetto
scrive: Bellissima… carta che vince carta che perde, l’orizzonte
poetico che si sposta continuamente.
Mariateresa Bari, altra carissima amica sempre presente,
lapidariamente ma significativamente commenta: E restiamo incatenati… grazie.
Desidero anche puntualizzare che Lino mi ha riportato alla memoria
qualcosa di importante che avevo onestamente dimenticato (i limiti della mia
tarda età, purtroppo!): la meravigliosa Postfazione di Cris al suo suggestivo
libro su Van Gogh I Colori dell’Anima (edito dalla SECOP
Edizioni). Lino ne ha fatto subito un’imperdibile Pezzo teatrale che ancora
oggi riceve ovazioni da parte di un pubblico sempre numeroso e sempre
religiosamente attento alla sua Arte, al suo Teatro.
Da tutto questo si evince, a mio parere, non solo la
grandezza di Cris Chiapperini e di Lino De Venuto, ma anche l’inestimabile
valore dell’Amicizia. Quella vera. Immarcescibile. Che va oltre i confini
spazio-temporali. E, a questo proposito, mi piace riportare una bella poesia di
un altro grande poeta Tahar Ben Jelloun: L’amicizia è un dono/ Assolutamente
gratuito/ Sole in ogni tempo/ A qualsiasi latitudine/ È una folgorazione di
presenza/ Una prateria tra le mani/ Un saldo legame fraterno/ Senza minimo
dubbio/ Senza il sospetto della vipera/ Un corso d’acqua calmo/ Dove le parole
e il loro involucro/ Ingoiano il dolore dell’amico.
Ma scopro proprio oggi sulla pagina FB di Vito de Leo, altro
carissimo amico poeta e pittore di grande sensibilità artistica, una poesia di
David Maria Turoldo, intitolata “LA BELLEZZA DI QUANDO”, che generosamente Vito
ha riportato e che esalta con bellissimi versi il valore dell’amicizia.
Eccola: La bellezza di quando la pioggia/ batte sul tetto del
cascinale, e tu/ in pace con l’universo:// a ricordare gli amici/ e i tempi
andati,/ e le speranze e gli amori/ che ornavano i davanzali!// Poi la gioia
del tuono/ a rischiarare i campi/ e tutta la corona dei monti.
Certo, è bellissimo sentire l’amicizia come “folgorazione di
presenza”, come “prateria tra le mani” (Jelloun) "in pace con
l'universo/... a ricordare gli amici" (Turoldo), “senza il sospetto della
vipera” (Jelloun) che, invece, purtroppo, spesso si annida nel seno dei falsi
amici, di quelli che sono ben lieti di pugnalarti alle spalle per loro
reconditi motivi, che potrebbero essere anche facilmente individuabili e che si
potrebbero riportare almeno in parte alla locuzione latina dell’“Aurea
Mediocritas” (Orazio, Ode II, 10, 5), nel senso di evitare di emergere con i
propri talenti che non tutti apprezzerebbero come tali con conseguenze
facilmente immaginabili… e si possono fare davvero tantissimi esempi. Non
ultimo un commento che stamattina è stato postato da Mariella Medea Sivo sulla
sua pagina FB e che non lascia dubbi. Mariella è una persona eccezionale per
sensibilità etica e amicale, per competenze professionali, per profondi e vasti
interessi culturali, che sempre più mette a frutto in attente e dettagliate
recensioni e presentazioni di libri, che per stima, apprezzamento e affetto le
vengono affidati, riscuotendo sempre più ampi consensi. Mariella, cioè, ha
superato sempre più la protettiva soglia dell’aurea mediocritas, attirandosi le
ire di qualcuno che non ama applaudirla. Ecco la sua testimonianza che io oso
rapinare dalla sua pagina a mo’ di esempio. La carissima Mariella non me ne
voglia: Ci sono episodi che cambiano tutto. Irreversibilmente. Che
danno una nuova connotazione alle cose, alle persone, svelandole nella loro
vera essenza. Che interrompono una magia. La magia dell’amicizia eterna, per
esempio.
Credo in un rapporto fra “buoni”, per dirla alla Cicerone
maniera: Sed hoc primum sentio - scrive Cicerone -, nisi in bonis amicitiam
esse non posse: in primo luogo penso che l'amicizia non possa sussistere se non
tra buoni.
Bisogna essere allo stesso livello morale, emotivo perché
un rapporto di amicizia autentica sussista, perché si metta in moto quel
circolo vizioso teso all’arricchimento ed al miglioramento reciproci. Spesso
accade che investiamo in rapporti asimmetrici ed il rapporto prima o poi
implode. Distruggendoci.
Considero il tradimento di un amico come l’atto
moralmente più grave che un uomo possa commettere nell’arco della sua vita. Il
peccato che mai sarà perdonato. Dante colloca i traditori degli amici, dei
parenti e dei benefattori nell'abisso più profondo del suo Inferno. A ragion
veduta
Come non essere pienamente d’accordo? L’amicizia è (o
dovrebbe essere) “sacra” e non c’è niente di più devastante della perdita della
fiducia in un amico ritenuto tale. Ritengo che molti di noi si sentano chiamati
in causa, tanto è frequente questo orribile tradimento che fa male più di
quello di un amore perduto. Per tanti motivi che potremmo analizzare. È,
comunque, pur sempre il mio parere. Mi piacerebbe ascoltare anche il vostro. E
penso che molti traditori non abbiano contezza del proprio operato, altrimenti
si vergognerebbero, ma è nell’umana natura addossare agli altri il proprio
malanimo…
Per nostra fortuna, però, abbiamo anche esempi luminosi di
amicizia leale, costi quel che costi, che ci ripaga, ci consola, ci salva. Di
Cris e di Lino abbiamo già parlato, ma desidero parlare anche di Filippo
Mitrani, mio fraterno amico, devoto di Cris “fino all’ultimo respiro…”. Filippo
è anche lui poeta, scrittore e musicista “senza cravatta” come ama definirsi.
Ultimamente ha pubblicato con la SECOP Brine, una silloge poetica
multimediale e multisensoriale davvero pregevole per versi, sentimenti emozioni
che suscita anche con la sua musica. Ebbene, Cris Chiapperini, Angela De Leo e
Filippo Mitrani hanno costituito per anni una “triade di amorosi sensi”, un
“volersi bene con le ali”.
Niente e nessuno potranno mai vincere l'anima intrisa di
azzurro di Filippo con tutta la musica che palpita e vola di incantata Poesia.
Eccone una, che è l'esergo dell'intera silloge
…
Azzurro, soltanto azzurro
concerto ininterrotto
d’emozioni
che azzurri ha reinventati arcobaleni
e azzurri tinge spazi e azzurri i tempi.
Azzurro-azzurro che dilata il
sogno
e
incanta oggi il mio futuro.
…
Sorrido sottovoce al cielo che mi sogna.
Di
esso mi ravvolgo
e
azzurro la speranza.
Anche di Filippo parlerò ancora a lungo se questo “a lungo”
mi sarà concesso ancora dal buon Dio!
Per ora vi lascio con un’altra poesia di Cris, inviatami da
sua figlia Caterina.
POIESIS
" Noi siamo fatti della natura dei nostri sogni
"
Chi ha paura di Shakespeare?
I sorridenti, gli innamorati, i poeti, no: loro respirano
aria e sentimenti, loro, quando
parlano, suonano: anche bestemmiare per loro è pregare; loro
odiano male quando
odiano perché non lo sanno fare, loro molto meglio sanno
amare, d'amore sfinire e
magari morire.
I sospiri
degli amanti,
i giochi bambini,
le preghiere dei santi,
l'allegria, la melanconia,
i sensi incantati
sono i pani della Poesia.
Canta poeta canta, come tu sai cantare, che
" … ci sono più cose in cielo e in terra che non
l'intendimento degli umani".
Chi ha paura di Shakespeare?
Tu, no!
"Che meravigliosa meraviglia!" è il mio brevissimo
commento in risposta d’amore e di sogno a
quanto
detto sin qui! A domani.
Angela
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