Vorrei continuare a parlare dei miracoli che avvengono nella nostra vita e che il più delle volte non riconosciamo come tali per tantissimi motivi, tutti degni di rispetto, con qualche riserva che, se sarà il caso, andremo ad analizzare. E, intanto, sono contenta dei vostri commenti che vorrei qui riportare per un confronto “ragionato” che ci permetta, forse, di non saperci soli e spaventati di fronte a questi casi inverosimili che pure ci capita di vivere nostro malgrado, con segreto timore ma anche con profonda gratitudine versi quella “Entità Misteriosa” che tutto può. Almeno così credo.
La mia carissima Roberta Lipparini scrive: mi
hai messo i brividi; Anna Mininno, sempre molto cara e
presente: Incredibile… e, sì, che sa di miracolo (con un
cuoricino rosso); Fra Llì: Io, profondamente, ti credo e ti
ringrazio (con mani in preghiera e rosso cuoricino); Angela
Greco AnGre: I miracoli accadono e dobbiamo tornare a credere in
essi! Grazie (e cuoricino); la straordinaria Rita Bonetti
Ritabù si è limitata ad un cuore infiocchettato; Maria
Concetta Giorgi, con cui mi sorprendo sempre più in forte sintonia: Continui
a scrivere di ciò che in altre forme ho provato anch’io… Intendo quella fede
meravigliosa; Angela Strippoli, sempre delicatamente
vicina al mio cuore, mi conferma la sua presenza con un cuore rosso
pulsante. E per il momento mi fermo qui, facendo delle
considerazioni che mi sembra possano accomunare un po’ tutte, Roberta, Anna,
Angela G., Francesca, Rita, Maria Concetta, e ancora Angella S., se non in una
adesione completa a questi misteriosi accadimenti, sicuramente con una forte
suggestione ad ammettere con riserva o ad abbracciare in toto tali possibilità,
di cui sentiremmo anche la necessità consolatoria nei momenti bui che,
inevitabilmente, attraversiamo. Ed io già mi sento in compagnia,
soprattutto per quella “fede meravigliosa” che difficilmente possiamo affermare
a cuor leggero perché non sempre è avvertita come tale dagli atei, dagli
agnostici, dai razionalisti ad oltranza, dai materialisti, dagli scettici, e
così via. E poi i tanti cuoricini mi confortano, mi danno vicinanza, amore,
comprensione…
Altro discorso è il commento molto personale di Mario
Sicolo, mio grande grande amico, che mi confessa una notevole apprensione
(che ignoravo) per le mie condizioni disastrate: Eccome se li ricordo
quei giorni, cara Lina. Furono giorni di trepidazione e dolore, e il pensiero
che proprio non si staccava dalle tue condizioni di salute e gli occhi portati
al cielo, che non so se fossero preghiere oppure no. Finché, dopo gli
interventi, non arrivarono le videochiamate - sospiro di sollievo - per
verificare quanto il tuo sorriso fosse sempre d’aurora e le tue parole
aureolate di magia… Mio carissimo Mario, mi hai commosso sino alle
lacrime con le tue parole così intime, affettuose, poetiche che, se non mi
prendesse il timore di peccare di troppa autoreferenzialità, vorrei
incorniciare ad una ad una tanto mi ricordano la sconfinata sensibilità poetica
di un certo Apulo Scriba di preziosa vicinanza d’anima. Grazie,
grazie, grazie! E a te affianco anche Mariateresa Bari che,
con le sue profondissime parole, ogni volta, e questa volta ancora di più, mi
conforta per totale consonanza di “sentire”: Siamo folli e “poverini”
agli occhi degli scettici, ma niente di più bello può accadere a chi crede, nei
momenti bui! Grazie, Angela per il tuo dono quotidiano! Un abbraccio ancora più
forte (con significativi emoticon che sono luce e amore).
Infine, Giulia Basile che mi segue con infinito affetto e
grande stima tanto da spingermi ad omettere alcune sue parole iniziali al
bellissimo commento che mi ha scritto sul blog e che è un formidabile invito a
riflettere su quanto ci possa accadere di straordinario senza sentire in sé una
piena accettazione, ma una sottile luminosa propensione ad accettarlo, a farlo
nostro per la misteriosa vicinanza a chi abbiamo perso alla vista ma non agli
occhi dell’anima sempre attenti a farsene dono nel sogni e nei ricordi
vividissimi da sfiorare il vero: Carissima, il tuo racconto
rispecchia quello che tu sei per me(…). Rispetto quello che dici di aver
provato e credo anch'io che, per tutti noi ci sia un qualche protettore che,
all'improvviso e quando meno te l'aspetti, intervenga in qualche modo,
direttamente o per interposta persona, per aiutarci e salvarci. E accade sempre
in forme e modalità diverse, e ogni volta sconvolge le mie certezze, e ogni
volta mi riporta alla necessità di una fede religiosa, che chiude i vuoti
intorno a noi e mi riporta alla bambina di 8 anni, che ero, mentre accompagnavo
ogni mattina mia nonna, piccola e curva, alla Messa mattutina (e poi correvo a
Scuola leggera) come fossi stata il suo bastone, invece del contrario. L'ho
persa quando di anni ne avevo 18, ma so e sento che qualche volta io e lei
giochiamo a rimpiattino. Un abbraccio. Che meravigliosa emozione la
conclusione altamente poetica che Giulia mi ha donato e che io dono a quanti mi
leggono con costanza e affetto: “ma so e sento che qualche volta io e lei
giochiamo a rimpiattino”. Quale testimonianza più vicina al mio cuore? E
allora, “rincuorata” da questa “corrispondenza di amorosi sensi” riprendo il
racconto dei prodigi di cui è costellata la mia, la nostra vita. E penso di non
poter prescindere da quelli che mi hanno sempre stupita e salvata. Dunque, <Altri
mesi di allettamento, di sofferenze inaudite, di fisioterapia. Altri angeli
custodi a prendersi cura di me anche in altre strutture private di
riabilitazione, fino al mio ritorno a casa. In piena pandemia. Il mio ritorno
il 19 maggio, giorno in cui tanti mesi prima avevo rischiato di perdere la
vita. E, se ottobre era il mese degli Angeli Custodi, maggio era il mese di
Maria, a cui da bambina, con i nonni e mia sorella maggiore, affidate dai
nostri genitori lontani alle loro cure, dedicavamo altarino, candele e
preghiere e canti con tutto il vicinato a farci corona. Ma questa è tutta
un’altra storia di devozione e incanto…
In verità, i miracoli hanno attraversato la mia vita sin
dalla nascita. Dovrei scrivere un trattato. E sempre sono accaduti in modo tale
da non poter pensare semplicemente al caso, ma a “segni” indiscutibili di una
protezione particolare del Cielo, probabilmente perché sono nata, come ciascuno
di noi, per una missione da compiere durante la nostra esistenza terrena, in
base ai “talenti” che ci vengono elargiti dal buon Dio per un Suo disegno
divino che a noi sfugge. A me e a tanti di noi, che ci ritroviamo in questa
pagina, ha dato il dono meraviglioso della scrittura. Per giungere al cuore
degli altri e farmi/ci testimone/i della Sua Esistenza, Grandezza, Bontà,
Perfezione. Non in termini filosofici, non in termini scientifici,
ma semplicemente attraverso la poesia e il suo misterioso potere di addolcire i
cuori. E, oggi più di sempre, ne abbiamo estremo bisogno. E, a rischio di
ripetermi ancora e ancora, ribadisco con voce sempre più forte e dolente che
stiamo vivendo giorni bui e notti insonni per la terribile guerra fratricida,
improvvisa e devastante, in atto tra Russia e Ucraina; guerra, che sta
seminando dolore e lutti con la morte di molti bambini innocenti, di donne
disperate e sole, di anziani inermi, di uomini decisi a combattere, oltre ogni
possibile ragione di offesa e invasione contro un popolo determinato a
resistere, per difendere la propria terra, la propria memoria storica, la
propria libertà. Certo, ci possono essere letture diverse da questa, ma è
incontrovertibile che sempre più stiamo correndo il rischio di distruggere il
nostro Pianeta e la nostra Umanità. E non è più tempo di analizzare torti e
ragioni, come ho già detto. Motivazioni storiche e spiegazioni teoriche dei
grandi soloni che giustificano il ricorso alle armi per giungere
“miracolosamente” alla pace. Non è più tempo di ignavia e indifferenza (“non ci
riguarda”). È tempo di urlare: “NO ALLE ARMI”, “NO ALLA GUERRA”, “NO AGLI
INTERESSI ECONOMICI E AL LORO INDISCRIMANATO E AVVILENTE POTERE”. SONO TUTTI
DELITTI CONTRO LA NOSTRA UMANITA’ ALLA DERIVA.
Sappiamo quanto si stia prodigando Papa Francesco,
con fermezza e coraggio, perché si cessino le ostilità e si depongano le armi:
“In nome di Dio, vi chiedo: fermate questo massacro”, bisogna “far
cessare l’inaccettabile aggressione armata”, che sta riducendo “le città
a cimiteri” (13 marzo 2022).
Come stanno facendo tutti i GRANDI della terra, che a
tutt’oggi sembrano impotenti ad arginare atrocità e follia; ad assicurare
corridoi umanitari per mettere in salvo tanti nostri fratelli che vivono nella
paura e nel terrore di nuove morti e nuovo sangue a scorrere lungo i confini
della loro terra martoriata. Inefficaci persino le sanzioni contro l’invasore,
le soluzioni pacifiche ipotizzate. La distruzione continua e Dio non voglia che
si giunga alla terza guerra mondiale, con armi nucleari e non solo.
Per non parlare del materialismo imperante, del nichilismo
devastante soprattutto tra i giovani, della violenza gratuita, della droga
facile, dell’alcolismo che uccide, dell’arroganza e dell’indifferenza
imparentate in un contrasto di comportamenti distruttivi a nostra insaputa.
Della conseguente solitudine e della desertificazione del cuore; del suicidio
sempre più frequente anche tra i giovanissimi.
È a tutto questo che penso oggi. E penso che la poesia possa essere ancora un’àncora di salvezza per il futuro che ci minaccia e ci spaventa. “Ma Dio dov’è in tutto questo” è l’interrogativo ricorrente sulla bocca dei più. E penso che Dio non c’entri mai nei massacri voluti dalla sete di potere e di denaro di noi uomini. Penso che Lui pianga con noi per la sconfitta del Suo Sogno di farci a “Sua immagine e somiglianza”. Di qui, forse, l’origine dei miracoli: per compensazione e risarcimento? Penso, comunque, che avvengano e riguardino prima o poi tutti noi, ma che occorra saperli riconoscere, come sempre dico, con umiltà e riconoscenza perché nulla avviene per caso. Tutto ha un senso, un significato, un perché, che la nostra umana intelligenza non riesce a penetrare. Vorrei dire tanto altro su questo argomento così delicato e profondo come l’abisso degli oceani e l’immensità di tutti i cieli, oggi sempre più “carichi di nuove luminosissime stelle” (come scienza e fede vanno dimostrando), ma già mi sono azzardata a raccontare l’inverosimile, l’incredibile, l’opinabile. E potrei legittimare altri dubbi sulla mia sanità mentale, oltre quel pizzico di legittima follia che mi riconosco e in cui mi piace riconoscermi anche a ottant'anni "suonati". Mi piacerebbe, però, soprattutto ricevere ancora il vostro parere. Non desidero convincere nessuno, solo avere una possibilità di confronto. Grazie infinite a tutti. Alla prossima (continua).
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