Ed eccomi di ritorno dalle straordinarie avventure vissute in questi ultimi cinque giorni in viaggio: Corato-Milano-Roma-Corato. Itinerari vissuti con finalità diverse, ma sempre ricche di incredibili emozioni: presentazione di due libri SECOP (“Figli della Luce” di Enzo Quarto, Uccio Papa, Mirko Signorile, e “Le Piogge e i Ciliegi” della sottoscritta) nel prestigioso Palazzo Cusani nel cuore di Milano e il compleanno di mia figlia Ombretta a Roma. Felicità pura. Stanchezza a mille. Ma rifarei tutto. Voglio assaporare la vita fino all’ultimo respiro. Per amore. Con amore. Per gli altri. Per i miei cari. Per me. Per la scrittura, che è gran parte della mia vita. Mi connota. Mi conosce fino nelle pieghe/piaghe più riposte dell’anima e mi salva sempre dai burroni che non saprei evitare. Ma questo è un altro discorso che forse riprenderemo. Oggi bisogna concludere i sogni/segni dei miei ottant’anni, senza mai chiuderli a chiave, ma per lasciarli liberi di volare ancora dove “il cielo è sempre più blu”…
E riprendo dal biglietto che credo, spero, ne sono quasi certa di
poterlo riferire a mio cognato Angelo: 1942.
Io amo il silenzio e quindi sarò breve: nel 1942 sei uscita dal tunnel dell’amore.
Eri tu l’amore: l’amore per la vita/ l’amore per gli altri/ l’amore per il
mondo/ l’amore per l’arte/ l’amore! Poi il disegno di un grande cuore in cui è
scritto AUGURI e fuori: e che altro se no… Sì, sì, è lui. Proprio lui. Grazie,
Angelo, per l’affetto che mi dai, ricambiato in ugual misura!
E ci sono altri bigliettini con belle frasi e firme indecifrabili.
Per fortuna, qualcuno/a ne rivendica “a posteriori” paternità/maternità. È il
caso della carissima Caterina De Fusco, che mi ha illuminato su un foglietto
siglato contenente una frase di rose e miele, da me male attribuita,
rivendicandone la maternità. Grazie, Caterina, grazie di vero cuore. Dono meraviglioso
il tuo ESSERCI l’altra sera. Anche con le parole…
Ma ecco un altro bigliettino la cui frase quasi indecifrabile
dovrebbe essere un fascinoso busillis, ma non so se la sto decifrando o
interpretando. Dovrebbe “significare” una meravigliosa dedica tra gioco di
parole e puro incanto: La gioia di
saperti nostra,/ la vita che ci ha donato te,/ la luce vita delle tue parole,/
le parole vita della tua vita,/ Grazie! Mario o Marino? Altro dilemma perché anche
la firma sarebbe un nodo da districare. Scioglietemi questo dubbio, per favore,
e ve ne sarò grata.
E ancora: Il fascino l’essenza senza tempo! Firmato: Scarabocchio.
Ma chi?
E poi: Ali leggere/ Nel/
Gomitolo dei giorni/ Eco /
Lontana:/ Amore Firmato: Scarabocchissimo sintetico. Il che certamente non mi aiuta,
anche se i brevi versi sono di particolare intensità e bellezza. Chiunque tu
sia fatti sentire o ritieniti ringraziato/a con un abbraccio a “gomitolo”.
E, infine, finalmente chiaro, lampante, lapalissiano, commovente
il messaggio di Anna Maria, la sola delle sorelle ad essere presente non
soltanto con il cuore: X i tuoi 80 anni
portati divinamente. Sei stata e sei una regina bella e dolcissima. Orgogliosa di
essere tua SORELLA, A. Maria. Grazie sempre della tua presenza affettuosa,
generosa, tenera, in tutti i miei giorni!!!
E non potevo chiudere meglio queste tante pagine a ricordare gli
ottanta sogni vissuti insieme e i prossimi ottanta ancora da vivere. Naturalmente
insieme! Ogni messaggio sarà conservato con cura! G R A Z I E E E E ….
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