Sì, accogliamo la Meraviglia
che, quotidianamente,
il mondo ci regala per
farne dono a noi stessi e agli altri.
(a.d.l.)
E oggi mi sembra giusto
parlare della bellissima esperienza vissuta a Bitritto, lunedì 14 luglio, dalle
h. 20 in poi, in Piazza Leone, nell’incanto, di un paese dell’entroterra
barese, Bitritto, che coniuga la vecchia pietra delle antiche case con le nuove
costruzioni che fioriscono nel rispetto delle passate stagioni. Qui si è sempre
più sviluppata e consolidata, da decenni ormai, una comunità che si prodiga per
realizzare incontri culturali (Rassegne, Convegni, Concorsi e Premi letterari)
che ne stanno tessendo la storia affidata ai Libri da leggere, da scrivere, da
presentare come rinnovato baluardo di una cultura creativa e umanizzante, che
mette al centro la gentilezza (tema di quest’anno) e la solidarietà inclusiva
(tema che permea di sé queste manifestazioni), perché non vada perduta la
storia dell’uomo, nonostante i disastri di quest’ultimo millennio, di cui
stiamo percorrendo già un quarto di secolo, con alterne vicende, devastanti da
un lato, ma per fortuna edificanti dall’altro. Merito di un team di organizzatori, al maschile e al
femminile, motivato, affiatato, ricco di passione e di voglia di fare, di
progettare, di realizzare. A capo, la straordinaria Cristina Maremonti, che mi è entrata nel cuore immediatamente, per
la delicatezza delle sue proposte, della sua accoglienza, dei suoi interventi,
del prendersi cura di tutti e di ciascuno. Cristina, tra l’altro, col suo nome,
mi ricorda il carissimo amico Cris
Chiapperini, ottimo attore, collega e amico del carissimo e bravissimo Lino De Venuto, e persona dal cuore
grande, che abita ormai tra le stelle, e, nel cognome Maremonti, i due elementi naturali che più amo: la
distesa azzurra delle acque sotto un cielo che in esse si specchia, e la
verticalità delle montagne che segnano un percorso di grande spiritualità, a
cui si accede vincendo inevitabili solitudini, con la forza e il coraggio che
occorrono nelle imprese titaniche verso orizzonti sempre più ampi, in cui si
distendono le nostre “moltitudini” (Walt Whitman), che ci avvicinano a Dio,
confine sconfinato di ogni orizzonte possibile.
Ebbene, lunedì sera ho avuto contezza di tutto questo, in una
serata letteraria che ha saputo, grazie a Cristina e a Margherita Diana, le antesignane di BitLibri (2018), intrecciare
sapientemente i Libri con la Musica, la Pittura, la Scultura e tutte le Arti in
genere che si avvalgono della Bellezza e dell’Armonia, in un’unica felice
soluzione/condivisione. Di qui il
successo di una serata con un pubblico assiepato fino a tarda ora per ascoltare
e conoscere i grandi nomi di scrittori, scienziati, giornalisti, che hanno reso
l’atmosfera incandescente e estremamente interessante. Con la presentatrice
ufficiale Alina Liccione accompagnata da Alan Palmieri, gli intermezzi musicali
del sax Akeem Dosso, le fotografie di Marco De Giosa e la voce narrante di
Paola Martelli, si sono alternati Cristina Maremonti in sorridente dialogo
con Antonia Chiara Scardicchio sul
tema della Gentilezza e dei Libri e delle Arti “che possono renderci migliori”;
il monumentale scienziato Prof. Antonio
Moschetta, (medico e professore ordinario di Medicina interna all’Università
di Bari e molto altro ancora) ha dialogato con il Prof. Filippo M. Boscia su PARLIAMO
DI PANCIA, pubblicato ultimamente dal Prof. Moschetta con la
Mondadori; c’è stato poi il nostro
bravissimo Autore Jean Paul Stanisci
che ha dialogato con la giovanissima attrice Guendalina Losito sui visionari, ma anche realistici Racconti in 16:9, con la suggestione
cinematografica che tanto appassiona l’instancabile viaggiatore Jean Paul,
cronista e reporter di larga fama; e, infine, la scrittrice Erica Mou che ha dialogato a lungo
appassionatamente con la prof.ssa Antonella
Daloiso sul bisogno di convivere con il dolore e farsene una ragione, nel
tempo, per crescere nella completezza di sé, in tutte le sfaccettature della
propria personalità di madre, di figlia, di donna, di scrittrice.
E più tardi finalmente la premiazione dei vincitori del Concorso
letterario, improntato soprattutto al tema della gentilezza (25 + alcune altre poesie)
e fotografico (12 foto), di cui bisognava scegliere due per ciascuna sezione. Hanno
vinto, il Primo Premio: per la Fotografia Antonio Duilio Puosi, e per
la Poesia Valeria Maranò. Al secondo posto: per la Fotografia Ilaria Colacicco, e per la Poesia Crescenza Caradonna. In qualità di
Presidente di Giuria, sono stata invitata ad avvicinarmi al palco dove hanno
trovato posto tutti i partecipanti delle due sezioni per le fotografie di rito.
Ero molto stanca a causa dell’ora tarda e della mia disabilità, ma sono stata
felice di vedere tanti giovani entusiasti e partecipi nel contribuire sempre
più a rendere Bitritto una comunità ricca di talenti o semplicemente di giovani
di buona volontà che amano cimentarsi con le Belle Arti in senso lato, offrendo
a tutto il coraggioso e coinvolto pubblico il bellissimo senso di appartenenza
alla comunità. Appartenere sottintende il “prendersi cura con amore” e non
possedere, magari con l’arroganza di chi non dà importanza all’ospite, alle
cose, sia pure minime, al nido degli uccellini lungo le pietre del maestoso portone
della casa comune, il Comune appunto. Delicatezza e premura che ho notato in
Cristina Maremonti nel fare spazio a tutti, anche a quelli “debordanti”,
nonostante il tempo scandito per ciascun ospite inderogabilmente legato alle
tante presentazioni, ai pianificati momenti musicali e alle declamazioni delle
poesie o dei brani di prosa presenti nei libri dei vari Autori. E tanto altro
ancora. Roba da perdere la testa e il cuore. Ma questo non è accaduto grazie
alla professionalità e al coraggio di Cristina, preoccupata fino alla fine di mettere
tutti a proprio agio, a costo del personale sacrificio. Grazie di vero cuore,
Cristina! E grazie a tutto lo staff che sta condividendo con te questi giorni
frenetici, stressanti ma anche esaltanti.
E vorrei concludere con l’evidenziare le motivazioni alla
base della scelta delle opere vincitrici: per “ANDREA” (1° Premio - Poesia -) =
“Per Andrea” è un inno ai miracoli che
compie l’amore quando è così forte da far superare alla donna ogni fragilità. Tenero
richiamo per l’uomo amato senza riserve, in un abbandono totale di sé da parte
della poetessa che trova sicuro rifugio sul petto di lui. E non desidera altro
che restare così, per eternare l’attimo perfetto. “FONDALE MARINO” (2°
Premio - Poesia -) = Poesia vibrante di
un’anima che anela ad immergersi nella solitudine degli abissi del mare, che
nasconde tesori inauditi per ritrovarsi fuori dal clamore assordante del mondo
che lacera il cuore e ci rende estranei a noi stessi… Foto n.7 (1° Premio): La gentilezza è anche una immersione in due nella natura per
percorrere insieme il sentiero della vita, tenendosi per mano e sostenendosi
con amore. Immagine di spalle: profonda, emblematica, efficace. Fono n. 12
(2° Premio): Educazione a vivere insieme
la gentilezza con allegria sin dall’infanzia perché venga praticata con
rispetto e amore per tutta la vita. Foto molto significativa e suggestiva.
Ci sono state poi,
fuori Concorso, le Menzioni speciali al bravissimo e carissimo Piero Meli: Per i suoi versi intensi,
profondi, delicati, carezza lieve di autentica Poesia. Ed ecco la sua
poesia intitolata “BitLibri: Nel borgo
sospeso/ dove l’eco s’adagia tra i vicoli,/ i libri svelano vene di luce.//
BitLibri sussurra,/ infonde,/ carezza d’inchiostro,/ gentilezza che si fa
carne.// La cultura qui non conquista,/ seduce./ Scava con dita leggere,/
illumina crepe,/ fa germogliare silenzi.
E alla straordinaria e
dolcissima Francesca Palumbo: Per
aver sottolineato l’importanza delle piccole cose e la loro sottile poetica
Bellezza, per l’impatto etico-sociale che hanno nel farsi comunità e poterla
vivere con forte e corroborante senso di appartenenza. Ed ecco la
poesia senza titolo: Bil Libri è la
politica della cura, la rivoluzione delle cose minute,/ un’ecologia del
sentire/ che restituisce voce ai luoghi/ e respiro alle persone.// È lì che le
storie prendono forma,/ e i paesi diventano comunità./ È lì che la bellezza
smette di essere ornamento/ e diventa gesto.
E così amo chiudere. Stanca
ma felice, sono tornata a casa con un prezioso dono chiuso in un delizioso sacchetto
di corda: un vaso con un bonsai di ulivo, ricordo indelebile della nostra terra
“siticulosa” (Orazio), nonostante le
braccia azzurre dei suoi mari a circondarla, ma con rami sempre verdi di attesa
prosperità, di atavico dolore nel sacro tempio della Pace.
A presto, miei carissimi
lettori. Grazie sempre. Un abbraccio tutto estivo. Angela/lina
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