E oggi, prima che agosto si perda nelle brume di settembre,
nel vento che fa danzare le foglie e gemere i primi rami spogli di densa malinconia
per un’estate che ci abbandona, io desidero sottoporre all’attenzione dei cari
lettori del nostro blog una mia recensione all’opera prima di Angelica Grivel
Serra, intitolata appunto L’ESTATE DELLA MIA RIVOLUZIONE:
LA PAROLA ha le sue ali d'infinito
Come tutti i libri che valgono, questo romanzo di Angelica
Grivel Serra è un libro senza tempo. Sa di antico e di nuovo e s’affaccia al
futuro con gli occhi immensi dell’Autrice, una ragazzina di poco più di
vent’anni, nutriti di letture, interessi culturali, umanistici, esami
universitari di filosofia coronati da “Magna cum laude”.
Frutto di una educazione familiare molto accurata e attenta
ai valori di sempre e ai temi etici attuali, corroborati dagli studi classici
materni, e dal rapporto simbiotico e vivificante con una madre onnipresente e
discreta, che le offre ascolto e intuisce i desideri, le paure, le insicurezze
di una fanciulla in fiore nel percorso della sua prima giovinezza, tanto attesa
e non ancora compiutamente abitata. Da lei proviene alla titubante ragazzina un
imperativo categorico, che le restituisce una identità forte, volitiva, sicura;
un imperativo, “che porto con me sin dall’infanzia, trasmessomi fortemente da
mia madre, sarda e ogliastrina, culturalmente prossima a Grazia Deledda, e che
nel lessico del mio quotidiano è stato ribattezzato ‘codice delle 4 D’ (…):
Determinazione, Disciplina, Decoro, Dignità!”, afferma la stessa Angelica nel
discorso che ha tenuto, qualche tempo fa, a Bruxelles, al Parlamento Europeo,
per celebrare la grande scrittrice sarda, premio Nobel per la Letteratura 1926.
Il suo libro, dunque, è un romanzo quasi autobiografico, che
evidenzia subito la sua “vocazione” (in senso di “chiamata”) alla scrittura.
Eccone un breve stralcio:
* Ho insistito sin troppo, tesoro. Lasciatelo dire: alla
resa dei conti, è molto meno grave di quanto tu dici. Non so come ciascuno viva
la propria adolescenza, ma probabilmente tu hai un modo di essere giovane
diverso da quello degli altri. Basta accettarlo* sostiene la madre. (…)
* Non sono certa di vestirla bene, la giovinezza. Mi
sta come quel paio di jeans dal taglio irrimediabilmente sbagliato, che non so
perché l’ho acquistato, ma che mi sento costretta a tenere lì, in un recondito
angolo dell’armadio, e di cui ho l’obbligo di non sbarazzarmi per il momento,
perché ha un’utilità di fondo*, affermano l'Autrice e Luce, la protagonista del
romanzo. (…).
Quest’ultimo, perciò, corposo libro d’esordio nel mondo
della scrittura, è anche e soprattutto il germoglio che si schiude da una
innata signorilità di modi di pensare e di parole, dovuta ad una intelligenza
superiore e ad una sensibilità poetica e artistica eccezionale, sin da
giovanissima età.
Libro, che già si presenta con un biglietto da visita di
tutto rispetto: titolo insolito con scrittura in corsivo, fantasiosa e ricca di
sottilissimi svolazzi e ghirigori, su una immagine di copertina catturante che,
tra il detto e non detto, allude al mondo intimo già vissuto e ancora tutto da scoprire
della protagonista, nel momento particolarmente tumultuoso della vita:
l’adolescenza che volge alla giovinezza tra il rifiuto di sé e degli altri e la
consapevolezza di essere diversa dai propri coetanei. Più matura e, per questo,
più critica, diffidente, infelice.
In realtà, Luce, la protagonista del romanzo, e Angelica, la
giovane Autrice, si confrontano continuamente per aggiungere forza a forza,
determinazione a determinazione, e superare insieme la inevitabile quanto
ingombrante crisi adolescenziale, da cui si liberano alla fine entrambe con una
costante, tenace, silenziosa “rivoluzione” estiva.
L’estate è il momento propizio all’“ozio produttivo”, o
"creativo" che dir si voglia, venendo in contatto con nuove realtà,
col proprio corpo e quello degli altri. In un continuo confronto e ripensamento
di sé. Fino al superamento del proprio “IO” nell’accettazione degli altri.
L’estate al mare, infatti, vede altri protagonisti, tra cui
Adriana, l’amica ospitante, che contribuirà alla “rivoluzione” e al
cambiamento: una trasformazione inevitabile ma sempre difficile all’inizio. Ed
ecco un altro stralcio:
* ... Il nuovo giorno trascorre piacevole e senza intoppi,
ma a due ore dall’inizio della serata Adriana comincia a manifestare certi
sintomi di un’imprudente trepidazione da cui io non vengo contagiata. In certi
contesti mi viene l’arduo presentimento di essere io l’adulta della situazione,
specie quando sfodero la mia icastica attitudine all’ipercontrollo o al mio
essere recalcitrante ad ogni forma di condiscendenza. Adriana mi ribadisce
spesso che una persona superficiale potrebbe facilmente scambiarmi per una
ragazza fredda; mi capita di crederci, ma in realtà io uso la freddezza solo
come opzione difensiva a certi avvicinamenti che trovo vischiosi o nocivi:
sembro aver accartocciato in via definitiva l’idea di confidare nelle attese*…
Romanzo di formazione, dunque, vissuto in prima persona con
sorprendente lucidità e focalizzazione di sentimenti, legami (tenerissimo
quello intrecciato, tra dita d’amore, con la nonna materna, fonte di
apprensione e di appagamento pacificato; fonte di tutte le meraviglie che
Luce/Angelica possano desiderare, in continuità con la propria madre).
Rifiuti, resistenze, condizionamenti endogeni ed esogeni,
scelte ragionate e impulsi del cuore. Ribellioni e sintonie. Ricerca di sé e
del sé nella oggettivazione dell’“IO”, sempre pronto a rivendicarsi, sentendosi
diverso e incapace di omologazione.
Ogni attimo, in questo libro, viene sezionato da Luce per
essere vissuto nella profondità del suo essere, con tutte le contraddizioni
proprie dell’“età ingrata” e della natura umana. Quest’ultima si arricchisce
soprattutto della capacità di Angelica di avere uno “sguardo lungo”
sull’aspetto doppio delle cose, sulla molteplicità degli infiniti modi di
vivere, che prendono forma nel pensiero e si fanno parola: aggettivazione
perspicace, punteggiatura accurata, espressioni particolari in tutte le loro
innumerevoli modalità linguistiche: ardite, simboliche, metaforiche. Magari,
recuperate da un lontano passato. Per ogni persona descritta, ogni volto
scrutato, ogni sentimento vissuto: luci e ombre di ogni incontro. Nella sua
isola del cuore o in giro per il mondo, per lavoro, essendo Angelica anche una
modella e fotomodella affermata.
Inoltre, in ogni suo testo, è evidente la ricchezza
interiore di questa giovanissima scrittrice che, con padronanza e sicurezza,
traduce le sue esperienze esistenziali e quelle degli altri in parole e queste
in immagini, in musica e ritmo, in una visione direi teatrale, filmica,
televisiva di ogni vissuto. La sua cifra stilistica, pertanto, è indubbiamente
attraversata dalla PAROLA.
È quest’ultima che connota la continua introspezione di
Angelica Grivel Serra, “il luogo fantastico della sua ‘rigenerazione’”, per
dirla con Marina Zancan.
Angelica appartiene a quella Generazione Z, nata tra la fine
del secondo millennio e l’inizio del terzo millennio; una generazione di
intelligenza eccezionale e fortemente emotiva, in cui tanta fiducia stiamo
riponendo noi delle generazioni precedenti per il rinnovamento di questa nostra
umanità alla deriva.
Generazione talentuosa e già padrona della tecnologia
digitale, che ha nuove modalità di approccio alla realtà - si pensi alle
innumerevoli applicazioni della “realtà aumentata” -; generazione, per alcuni
versi, più consapevole e responsabile dei pro e dei contro i nuovi
sofisticatissimi strumenti di informazione e comunicazione a livello planetario
e interplanetario, ma, per altri, narcotizzata dalla loro dominanza, in una
società che non è più in grado di discriminare tra mondo virtuale e quello
reale con le gravi conseguenze che sappiamo. Certo, non si può né si deve
generalizzare. Sono, però, tanti i giovani che si perdono senza saper dare un
senso alla propria vita, tra alcol, droga, violenza gratuita e volgarità di
ogni genere.
Per fortuna abbiamo esempi luminosi come quello di Angelica
che oso paragonare, senza ombra di dubbio, anche ai Ragazzi “Indaco” e
“Cristallo”, che lasciano ben sperare in una nuova spiritualità, fatta di
riscoperta del Cristianesimo e di un nuovo Umanesimo. Sono ragazzi dotati anche
di straordinaria memoria, sensibilità artistica, sensitività, amore per la
Natura, per la Bellezza, per la Vita e per gli Altri.
La “Rivoluzione” di Angelica Grivel Serra è indubbiamente
indicativa di tutto questo e di molto altro ancora.
Le sue “ribellioni” positive e propositive sono fatte di
espressioni emotive che abbracciano tutte le generazioni durante questo suo
viaggio dell’anima in cerca di possibili rive di felicità, munendosi e
nutrendosi di ricordi, quasi volesse approdare all’infanzia-adolescenza-prima
giovinezza del nostro pianeta, per scoprire il mondo contemporaneo, che non
ama, e farselo amico, in mezzo a enormi difficoltà di “adattamento reattivo”
alla realtà circostante.
Ma Angelica Grivel Serra ha ali grandi. La connotano una
capacità d’amare intensa, ampia e nobile; una straordinaria bellezza fisica;
una vivace e fresca acutezza mentale; una grazia che incanta i suoi
interlocutori e lettori. E sa come, quando, perché prendere il volo… E non solo
con la scrittura.
Concludo con un ultimo stralcio a conferma di quanto detto
sin qui:
* Il cuore. Mi balza da lì dov’è, si arresta come
risucchiato da una forza impareggiabile, quel tumulto inquietante che somiglia
tanto al trotto di mille zoccoli. Sferza il sangue, e il cuore si sospende, al
bivio. A questo punto ha solo la gracilità di istanti impercettibili, ma è qui
che deve scegliere se librarsi o cadere. Planerà ad alture di sollievo, o
invece dovrà abbandonarsi al ruzzolone deluso? (…). E io mi sento ad un tratto
sciogliere dentro il tonante richiamo che proviene dagli occhi di Filippo. (…).
Adesso quel diaframma si squarcia.
Il cuore vola.*
Angelica ha avuto un grande estimatore nell'immenso poeta e
fotografo Giovanni Gastel, la cui fama ha livello mondiale non ha bisogno di
ulteriori parole. Nel nostro cuore conserviamo la sua eco profonda di Bellezza,
Generosità, Bontà, Amore. Da donare soprattutto agli altri.
E, intanto ad Angelica riserviamo il nostro augurio, che sa
di apprezzamento e di ammirazione.
Di ali e d’infinito…
Angela De Leo
(Angelica Grivel Serra, L’estate della mia
rivoluzione, Mondadori, Milano 2020, prezzo di copertina 18 €)
E ora mi piacerebbe leggere commenti e riflessioni per un incontro tra noi, ricco di nuovi orizzonti a sempre più vasto raggio… in cui ritrovarsi individualmente e insieme. Angela
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